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Ambiente, vicino il ritorno alla competenza esclusiva dello Stato
Un emendamento proposto dal presidente della Commissione Ambiente in Senato va in questa direzione, con il plauso delle associazioni ecologiste
La riforma del titolo V della Costituzione, varata nel 2001, ha stravolto il riparto delle competenze tra Stato e Regioni, anche per via delle formule per nulla chiare volute dal Legislatore. Anche le tematiche ambientali si sono trovate coinvolte in questo pasticcio, tanto che gli ultimi 12 anni sono stati caratterizzati da una conflittualità accesa tra potere centrale e locale, con la Corte costituzionale chiamata puntualmente a dirimere le contese giudiziarie. Con la nuova riforma costituzionale di cui si discute da mesi qualcosa però potrebbe cambiare in meglio, almeno secondo le principali associazioni ambientaliste italiane (Accademia Kronos, Agri Ambiente, Amici della Terra, AIIG, CTS, ENPA, FAI, Federazione Pro Natura, Greenaccord, INU, Italia Nostra, LAC, LAV, Legambiente, Marevivo, Mountain Wilderness, Touring Club, VAS, WWF Italia).
In particolare gli ecologisti apprezzano un emendamento presentato in Senato dal presidente della Commissione Ambiente Marinello, ritenuto un segnale importante per fare in modo che l’ambiente torni a essere chiaramente competenza esclusiva dello Stato. Bocciato è invece il precedente emendamento Calderoli e Finocchiaro, approvato in Commissione, che affidava allo Stato la competenza esclusiva sulle “disposizioni generali e comuni su ambiente ed ecosistema”, perché ritenuto troppo generico e debole da un punto di vista tecnico. Le associazioni ambientaliste auspicano, pertanto, che l’emendamento presentato dal Senatore Marinello venga accolto, così da ritornare all’originaria formulazione presentata dal ministro Boschi che, in modo chiaro e inequivoco, affida alle competenze dello Stato l’ambiente e l’ecosistema” congiuntamente alla tutela dei beni culturali e paesaggistici.
“Solo così sarà lasciato invariato l’unicum tra paesaggio e ambiente che, fondato sull’art. 9 Cost., non può essere spezzato come invece farebbe il testo proposto dai relatori Calderoli e Finocchiaro che deve essere assolutamente corretto. Ora attendiamo che Palazzo Madama proceda alla correzione, con l’assenso del Governo che aveva proposto originariamente ben più chiara formulazione e che s’è dichiarato disponibile a ‘possibili ritocchi’ del testo uscito dalla Commissione Affari Costituzionali”, si legge nella nota congiunta.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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