Internazionalizzazione
L’Africa sta diventando terra di rinnovabili
Lo stallo del mercato europeo spinge molte imprese a puntare su un Continente dove la domanda di energia è in crescita
Il fotovoltaico è nato e cresciuto nell’Unione Europea ma, in questo periodo, non vive il suo momento migliore: la crisi dei sistemi di tipo Feed-in in diversi Paesi (tra cui l’Italia, che a luglio ha detto addio al Conto energia), sta alimentando l’incertezza sulle reali prospettive di questa fonte nel Vecchio Continente, tanto che anche l’Epia (associazione europea degli operatori del settore) ha recentemente rilasciato un report piuttosto prudente.
Appare evidente come, insomma, il futuro di questa fonte sia sempre più legato ai mercati dei Paesi emergenti, che devono in qualche modo soddisfare i loro crescenti fabbisogni d’energia. La Cina è il nome sulla bocca di tutti ma anche in Africa le potenzialità sembrano essere di tutto rispetto: questo continente ospita ben 6 delle 10 economie a crescita più veloce del mondo, tanto che la crescita della domanda energetica è esponenziale, favorendo anche la corsa delle fonti pulite.
Come ricorda il blog di Assoelettrica, capofila della svolta verde del “Continente nero” è il Sudafrica, in cui gli investimenti nelle energie rinnovabili sono balzati da pochi milioni a 5,7 miliardi di dollari nel 2012. L’obiettivo è installare 18 GW di impianti solari entro i prossimi 15 anni. Avvantaggiato dalla sua posizione (il Paese gode di insolazione costante e stabile con una radiazione incidente dai 4 ai 6 kWh per metro quadro), dalla disponibilità di ampi spazi non abitati adatti per la realizzazione di grandi impianti e sostenuto da una politica di incentivi, il Sudafrica sta riuscendo ad attrarre numerosi investitori, uno su tutti Google, ma anche imprese italiane come TerniEnergia e Moncada.
Ma non è solo il Paese rinato dalle ceneri dell’apartheid a puntare sulle rinnovabili: la Mauritania ha annunciato la realizzazione di una solar farm da 15 MW per coprire il 10% del mix energetico del paese. In Marocco a Ouarzazate è iniziata la costruzione di un impianto solare termodinamico da 160 MW collegato al più ampio progetto Desertec (quest’ultimo peraltro in difficoltà).
In Ghana la società energetica britannica Blue Energy sta investendo in un impianto solare da 155 MW che dovrebbe diventare operativo nel 2015. La maggioranza di questi progetti sono realizzati anche grazie ai finanziamenti della Banca Mondiale, dell’African Development Bank e della Banca Europea per gli investimenti.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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