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L’occasione dei beni pubblici

La vendita dei beni pubblici discussa in questi giorni dal Governo potrebbe diffondere bioedilizia e risparmio energetico

Scritto da il 15 giugno 2012 alle 10:15 | 0 commenti

L’occasione dei beni pubblici

Photo: Uno scorcio del quartiere Vauban a Friburgo - wikipedia - Claire7373 Andrewglaser


Il prossimo passo del premier Monti sembra essere la vendita (o la svendita?) di alcuni beni pubblici. Tra gli asset ipotizzati ci sono caserme, immobili di pregio, castelli e terreni agricoli.

I terreni agricoli stanno diventando una risorsa economica nuovamente importante per il nostro paese. Secondo Coldiretti nel primo trimestre  del 2012 sono nate 9.170 nuove imprese agricole, su un totale di circa 850.000, di cui quasi il 10% condotte da giovani e  l’Italia è oggi il primo paese europeo per esportazioni di prodotti biologici.

Sui terreni agricoli, come nei boschi, è possibile coltivare anche materie prime che potrebbero servire per rinforzare il mercato della bioedilizia e quindi anche il bilancio del primo comparto economico italiano. Per questo motivo ben venga l’alienazione  dei terreni agricoli, a patto sia condizionata  da vincoli che ne impediscano la cementificazione e lo sfruttamento per fini speculativi.

Le caserme dimesse possono rivelarsi una occasione ben più golosa da questo punto di vista, ma mettendo opportuni vincoli in fase di cessione è possibile effettuare una riconversione ecologica ed efficiente. Andiamo ancora una volta mettere il naso oltre confine, in Germania, per capire meglio cosa si può fare.

Il quartiere residenziale Vauban di Friburgo, famoso per le sue costruzioni ecologiche e l’esemplare efficienza energetica, in passato era una caserma. Come lo era fino a qualche anno fa un nuovo quartiere che sta sorgendo nei pressi di Monaco di Baviera, dove un grande gruppo immobiliare privato sta creando un complesso a “zero emissioni” corredato abitazioni, uffici e servizi, in parte finanziato dal governo.

Molti degli edifici esistenti sono stati riqualificati, soprattutto dal punto di vista energetico, sono stati costruiti case passive ed edifici residenziali di quattro e otto piani  completamente in legno. Un’altra buona idea tedesca, come al solito tutta da copiare. Ma bene!


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L'autore

Beatrice Spirandelli

Divisa tra le professioni di architetto, ricercatrice e giornalista free lance, Beatrice Spirandelli congiunge queste diverse forme di espressione con un filo verde, la passione sostenibilità. Questa passione arriva dalle sue radici in quanto, nonostante viva a Milano, è nata nella campagna veneta e vanta un padre e un nonno falegnami.


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