Un serbatoio d’efficienza

I finlandesi si stanno preparando ai cambiamenti climatici? La risposta potrebbe essere si, se si analizzano due fatti. Il primo è relativo all’andamento delle temperature estive che nei mesi scorsi hanno raggiunto l’insolito livello di trenta gradi, mentre l’estate stentava a presentarsi nel Sud Europa, mentre il secondo è un inedito progetto di efficientamento dei sistemi di condizionamento della città che è servita da un sistema di telerefrigerazione in crescita esponenziale.

L’idea è semplice quanto affascinante: creare un lago sotterraneo alla città che faccia d’accumulatore di frigorie. Ed è esattamente ciò che si sta facendo a novanta metri sotto il piano stradale della città realizzando un gigantesco serbatoio da 35 milioni di litri di acqua a bassa temperature, sotto Esplanade Park, al centro della città, che presterà frigorie, attraverso degli scambiatori di calore al fluido di raffreddamento che farà da vettore energetico verso le utenze, con una maggiore efficienza.

Il sistema è a ciclo chiuso poiché l’acqua fresca utilizzata di giorno, viene riportata a temperatura durante la notte a costi energetici molto più bassi rispetto a quelli del condizionamento tradizionale, visto che gli unici dispostivi a consumare energia sono le pompe di circolazione dell’acqua. Con questo sistema, secondo la municipalità di Helsinki, si arrivano a tagliare dell’80% i consumi, e quindi anche i gas serra, rispetto i sistemi tradizionali di condizionamento. Per non parlare dei costi di manutenzione che saranno molto più bassi rispetto a una moltitudine di impianti di condizionamento sparsi nelle case e negli uffici della città.

Altro aspetto importante è che il calore assorbito dall’interno degli edifici non sarà “scaricato” all’esterno evitando il formarsi delle bolle di calore, cosa che potrebbe sembrare un problema non urgente vista la latitudine della città, ma che invece potrebbe diventare d’attualità visto che la temperatura nei mesi di luglio e agosto è stata per parecchi giorni sopra i trenta gradi. La cosa indicativa è però il pensiero, e anche la dinamica politica, che c’è dietro a questa scelta. La Finlandia, infatti, con i suoi 5,1 milioni d’abitanti, produce oltre il 30% della propria elettricità grazie a quattro reattori nucleari per complessivi 2.716 MWe – che saranno chiusi tra il 2027 e il 2042, mentre ne sta realizzando un’altro da 1.600 MWe con tecnologia francese Epr che dovrebbe rimanere in esercizio per sessanta anni – e sembra voler continuare su questa strada visto che è l’unica nazione al mondo che sta realizzando un deposito sotterraneo definitivo per le proprie scorie nucleari a Onkalo che entrerà in funzione nel 2020 e sarà chiuso per sempre nel 2120, per un costo di cinque miliardi di euro. Ebbene nonostante tutto ciò a Helsinki si pensa di realizzare il condizionamento d’aria degli edifici in maniera condivisa e sostenibile, per abbattere i consumi elettrici.