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Scuole più belle che sicure

Arrivano i dati dal Governo circa le ristrutturazione delle scuole, ma rimane l'impressione che si punti più sull'estetica che sulla sicurezza

Scritto da il 27 febbraio 2015 alle 11:15 | 0 commenti

Scuole più belle che sicure

Arriva dal Governo la risposta alla trasmissione Presa Diretta sulla scuola che ha fatto venire parecchi mal di pancia al Governo, rintracciabili sui social network. La Struttura di Missione per la riqualificazione dell’edilizia scolastica, task force voluta dal governo Renzi, ha infatti diffuso i numeri degli intervanti previsti per il 2015 che saranno oltre 3.000 con 6.740 cantieri che chiuderanno entro l’anno. I dati si trovano  sul sito http://italiasicura.governo.it e si tratta delle operazioni #Scuolenuove, #Scuolebelle, #Scuolesicure, #Scuolesostenibili. Per quanto riguarda il 2014, che il Governo considera archiviato risultano 7.700 cantieri, dei quali ultimati sono 1.850.

Diverse le fonti di finanziamento per l’avvio di nuovi cantieri: il decreto mutui (Bei) prevede mutui per 850 milioni a carico dello Stato che consentiranno circa 1.650 interventi per la sicurezza degli edifici e per nuove costruzioni; altri 350 milioni arriveranno dal Fondo Kyoto per l’efficientamento energetico delle scuole (circa 700 interventi); 300 milioni da finanziamenti Inail a fronte di piccoli canoni per gli Enti locali (per circa 100 interventi). Infine 400 milioni (fondi Fesr e Pon) serviranno a realizzare circa 600 interventi per ristrutturazioni, efficientamento energetico e infrastrutture tecnologiche per le Regioni del Sud.

«Ci sono due Italie sulla questione dell’edilizia scolastica: quella del Nord bloccata dal patto di stabilità, quella del Sud bloccata dai ricatti. – ha detto il premier Matteo Renzi, durante il suo intervento al convegno “La Scuola che cambia, cambia l’Italia” – Noi siamo pronti a tutti gli interventi, anche commissariali, per permettere a un ragazzo di Vibo Valentia o di Crotone, di avere la stessa scuola di uno di Como o di Varese».

Arrivano però notizie diverse circa lo stato delle scuole italiane. Con il crollo all’Istituto De Cecco di Pescara sono sei i casi di crollo nelle scuole italiane, che sono avvenuti nel mese di febbraio. dato che sale a 50 eventi se si prende come arco temporale quello degli ultimi mesi.

«Non si può aspettare inermi il prossimo episodio di crollo. Occorre agire in via preventiva e rapidamente. – afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola dell’associazione Cittadinanzattiva – La situazione è fuori controllo. Avanziamo a questo proposito tre proposte:1 creare task force al livello comunale composte da architetti, ingegneri, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Uffici Tecnici comunali e provinciali che, nel minor tempo possibile, effettuino sopralluoghi e accertamenti tecnici (es. termografici) su tutti gli edifici scolastici di propria competenza a partire da tetti, solai e controsoffitti. L’Unitá di missione presso la Presidenza del Consiglio dovrebbe svolgere il ruolo di supervisore dell’operazione intervenendo in via sussidiaria nelle situazioni di maggiore debolezza di risorse tecniche; stornare i fondi previsti per il 2015 per i 10.000 interventi di #scuolebelle a favore di questa operazione di indagine preventiva e/o interventi di #scuolesicure; accelerare il completamento dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica ed un suo pieno utilizzo al fine di individuare ed intervenire sulle situazioni piú gravi. Ci auguriamo che il Ministero dell’istruzione, la Conferenza delle Regioni ed il Governo prendano impulso da questo ennesimo grave episodio di crollo per mettere in campo nuove azioni».

Si tratta di una logica che è emersa anche dalla trasmissione Presa Diretta che ha evidenziato come siano stati finanziate, alcune volte anche in maniera non utile visto che sono stati coinvolti istituti scolastici appena finiti, molte più scuole appartenenti al gruppo #Scuolebelle rispetto a quelle #Scuolesicure.

 


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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