Nella via Emilia cresce la domanda abitativa sostenibile
Aumenta la richiesta abitativa ad alta efficienza energetica senza che ci sia una maggiore disponibilità a pagare un sovrapprezzo adeguato per le abitazioni più sostenibili.
Cresce sempre di più la domanda abitativa che richiede i requisiti di efficienza energetica, ma ciò non si traduce in una maggiore disponibilità a pagare un sovrapprezzo adeguato per le abitazioni più sostenibili.
È questa la fotografia scattata dal centro studi Nomisma – nel suo ultimo Rapporto sul Mercato Immobiliare, focalizzato in particolare sulle 13 aree intermedie italiane – in corrispondenza dei premi mesi del 2011.
Raddoppia la domanda di abitazioni ad alta efficienza energetica
Proprio in queste città, la domanda potenziale di abitazioni ad alta efficienza energetica mediamente raddoppia nel corso dell’anno al 16,9% rispetto all’8,5% di quota potenziale rilevata nel 2010. È la via Emilia però a rappresentare una maggiore voglia di domanda abitativa sostenibile: a Parma oltre il 40% della domanda complessiva di abitazioni è potenzialmente rappresentata da chi pone l’attenzione sull’efficientamento energetico del proprio immobile (lo scorso anno tale quota era ferma al 10%), mentre a Modena un cittadino su quattro sarebbe interessato ad acquistare un’abitazione con queste caratteristiche (nel 2010 solo il 3,6%).
Ma si “tira” sul prezzo
Ovviamente tutti i dati appena descritto sono basati sulle disposizioni d’animo di chi intenderebbe acquistare un’abitazione nel corso dei prossimi mesi. Diverso è, però, l’atteggiamento di chi traduce tale propensione in un comportamento concreto rivolto a riconoscere, ad un immobile che presenta dei requisiti di efficienza energetica, un sovrapprezzo che rifletta il maggiore valore intrinseco e reale dello stesso. A tal proposito, vuoi gli strascichi della crisi recessiva dell’ultimo biennio, vuoi la diminuzione del prezzo relativo degli immobili rispetto al potere salariale, vuoi la rigidità dei prezzi immobiliari di abitazioni “normali”, mediamente la disponibilità a riconoscere qualcosa in più a un’abitazione costruita secondo gli standard di efficienza energetica si riduce nel 2011 al 7,3% rispetto all’8,6% registrato nello scorso anno. Anche il dinamismo emiliano, nei confronti della richiesta di tali abitazioni, si assottiglia fino a quasi scomparire nella realtà: a Parma lo stesso dato non supera l’1,7%, in forte caduta rispetto al 10% del 2010, mentre a Modena è ferma al 5% la quota di quanto un acquirente sia disposto a spendere in più rispetto al prezzo “normale” delle case.
Circa la preferenza della domanda verso abitazioni a elevata efficienza energetica si riscontra certamente una crescita dell’interesse, anche in virtù di una maggiore sensibilizzazione e consapevolezza nei confronti dei temi legati alla sostenibilità dei valori immobiliari, ma è altrettanto opportuno segnalare che ad oggi tale potenzialità risulta di fatto annullata dalla bassa disponibilità di spesa, associata ad un calo della stessa, per avere un immobile con le caratteristiche energetiche avanzate. D’altra parte è noto che il fattore determinante per le decisioni di efficientamento energetico nella fase di costruzione è quello finanziario, che include anche l’aspetto del valore commerciale del bene futuro. Se la domanda non è ancora in grado di apprezzare adeguatamente il valore di un siffatto bene, l’offerta stenterà inevitabilmente a decollare, in particolar modo in alcune città come Livorno e Salerno.
Crescono le iniziative legislative a sostegno della sostenibilità edilizia
Proprio in vista di alcune attese espansive dell’offerta residenziale, specie in alcune zone di periferia e di prima cintura delle città di medio-grandi dimensioni, anche i piani energetici regionali e i piani strutturali locali, già in vigore o in attesa di promulgazione, si sono fortemente concentrati negli ultimi anni a incentivare un elevato livello di efficienza energetica, ma tali piani dovranno sempre più fare i conti con uno scarso “spontaneismo” della cittadinanza a richiedere concretamente un’abitazione ad alta efficienza energetica. In altre parole, sono tante le politiche legislative tese a incentivare l’efficientamento degli edifici e a richiedere una maggiore sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali, ma con gli alti valori immobiliari e il ridursi del potere d’acquisto rischiano di essere esse stesse le cause di nuove esclusioni sociali verso chi fatica ad accedere ai servizi abitativi di base.
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L'autore
Marco Marcatili
Analista economico e giornalista, nato a Fermo e residente a Bologna. Collabora con Nomisma e Il Sole 24 Ore e conduce la trasmissione Il Caffè Economico su Radio Aut Marche.
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