Efficienza energetica
L’edilizia fa Green. Economy
Dagli Stati generali della Green Economy arriva un'analisi sulle potenzialità d'efficienza energetica in edilizia
La Green Economy irrompe nell’edilizia, attraverso uno studio realizzato dall’Enea e inserito nel “Rapporto sulla green economy” realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, presentato a Ecomondo-Key Energy a Rimini, durante gli Stati generali della Green Economy.
Facendo interventi mirati sul patrimonio edilizio nostrano realizzato dal dopoguerra agli anni ’90, che è quello più inefficiente sotto al profilo energetico e sono ben 5.610.992 le unità immobiliari interessate, si potrebbe arrivare a un 60% di minor consumi energetici. Nel dettaglio negli edifici monofamiliari si potrebbe arrivare a ridurre i consumi da 160 kWh/mq a 64 kWh/mq, mentre per gli edifici plurifamiliari la riduzione passerebbe da 130 kWh/mq a 52 kWh/mq.
Si tratta di risparmi che sono ritenuti conseguibili utilizzando meccanismi d’incentivazione che fanno riferimento al meccanismo del 55%, che prendono in esame interventi a pieno edificio, ossia che riguardano l’intero fabbricato e non singole unità immobiliari dello stesso e che contabilizzano anche gli effetti del nuovo conto energia termico varato alcuni giorni addietro.
I dati sono stati elaborati ipotizzando interventi a pieno edificio e prevedendo di intervenire su quote percentuali, 3%, 5% e 10%, del parco edilizio oggetto dell’elaborazione, raggruppando gli edifici in due tipologie: monofamiliari (il 65% del parco totale) e plurifamiliari.
Promuovendo interventi di riqualificazione per il 3% del parco esistente di edifici monofamiliare e plurifamiliari, si ottengono risparmi sui consumi energetici di 3.826 GWh annui, corrispondenti a 0,33 Mtep/anno. “Affinchè questa ipotesi si traduca in realtà – si legge nel Rapporto – sarà necessario rivedere il quadro dei criteri di incentivazione e, soprattutto, mettere a punto una nuova strategia per definire strumenti finanziari superino le attuali barriere e difficoltà di accesso al credito o di possibilità di spesa”.
Capitolo interessante quello sul patrimonio pubblico. Il rapporto, infatti, sostiene che attraverso la riqualificazione energetica di 11mila uffici pubblici, l’80% del totale, 30mila edifici scolastici, il 57% del totale e 70mila di social housing, si otterrebbe un risparmio energetico, al 2020, di circa un Mtep, il 33% dei consumi attuali.
Una spending review energetica non indifferente con il vantaggio che si ripete automaticamente ogni anno. Per realizzare tutto ciò, secondo il rapporto, sono necessari incentivi adeguati che potrebbero essere erogati sotto forma di fondi rotativi, i quali potrebbero fornire supporto attraverso prestiti a tassi agevolati, prestiti legati a indici di prestazione energetica, o altri strumenti di garanzia per la condivisione del rischio, affiancandosi ai canali finanziari classici per facilitare l’accesso al credito. Insomma una sorta di ecoprestito che era presente nel 55% Plus e che da anni è proposto da Finco-Confindustria.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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