Riconversione green
La rinascita passa da sostenibilità e bioedilizia
A Venezia si convertirà un’ex discarica in parco culturale green. A Legnano un’area industriale risorgerà come polo per la bioedilizia
Photo: Giulia Terreni
La riconversione edilizia di aree degradate all’insegna dell’ecosostenibilità e adottando criteri e soluzioni della bioedilizia è possibile. Lo dimostrano due progetti su cui si sono accesi i riflettori proprio in questi giorni: uno a Venezia, sull’Isola di San Biagio, l’altro a Legnano (Milano).
Quello di Venezia è un progetto davvero significativo: si parla infatti di 80 milioni di euro per un progetto che sorgerebbe in un’area di 40mila metri quadri. Si tratta della punta all’estremità occidentale dell Giudecca, costruita artificialmente e adibita a discarica: infatti qui sorgeva negli anni Ottanta un’inceneritore. L’idea che sta portando avanti l’azienda Antonio Zamperla è quello di un parco culturale e di divertimento. Un progetto simile a quello ideato dalla stessa società per Coney Island, a New York e per il Gorky Park, a Mosca.
L’azienda, anche grazie alla collaborazione tecnica dell’Università Ca’ Foscari, vorrebbe realizzare una struttura che preveda tre itinerari: una parte dedicata al divertimento (con tanto di ruota panoramica e montagne russe), un percorso naturalistico e uno storico-culturale. L’intento è quello di abbinare soluzioni innovative e spettacolari al rispetto per l’ambiente. Se il progetto avrà l’ok dai vari enti pubblici, si prevede di realizzarlo in due anni e darebbe lavoro a circa 500 persone.
A Legnano, città di 60mila abitanti nella provincia di Milano, si sta progettando la riconversione della storica area industriale della Manifattura di Legnano (nella foto) ex colosso di fama mondiale per la produzione cotoniera di filati. L’area misura oltre 42.000 metri quadrati, in posizione centrale e strategica sita nel pieno centro cittadino. Il progetto è stato affidato allo Studio BosettiDesign e delle caratteristiche ce ne parla il designer Francesco Bosetti. «La strategia di razionalizzazione dell’area prevede l’individuazione di tre macroaree: l’area residenziale, il polo fieristico-produttivo e l’area uffici». Partendo da quest’ultima, l’intento è di ristrutturare gli immobili storici per insediare sedi di enti pubblici e privati.
«Per quanto riguarda l’area residenziale – spiega Bosetti – si procederà con le demolizioni dei capannoni industriali moderni e privi di valore storico, che lasceranno spazio ad abitazioni prefabbricate in legno ad alto rendimento energetico immerse in un parco verde ragionato con alberi autoctoni. Le fondamenta dei capannoni verranno sfruttate per le abitazioni e qualora si renderà fattibile, sfrutteremo i materiali di risulta dalla demolizione per la realizzazione di un piano terra rialzato sul quale poggeranno le abitazioni stesse».
Il polo fieristico-produttivo conoscerà invece una trasformazione verso un modello di co-housing industriale-commerciale per l’architettura sostenibile, una sorta di incubatore di realtà operanti nella bioedilizia. Questa porzione d’area è sicuramente il punto in cui si concentreranno gli sforzi maggiori.
Il progetto prevede lo sfruttamento del fulcro produttivo prefabbricato del Novecento, del quale si ristrutturerà totalmente l’involucro edilizio e le partizioni interne così da ottenere due grandi spazi aperti (6000 mq circa ciascuno): il primo, adibito a polo fieristico permanente con annesso centro convegni e cultura; il secondo spazio sarà sede di imprese di diverse dimensioni.
L’obiettivo definitivo per questa seconda area è di creare un «polo di eccellenza compatto e facilmente esportabile verso un’ottica di internazionalizzazione, mettendo in condizione di operare sul territorio imprese nazionali che portano il made in Italy nel mondo nel settore dell’architettura sostenibile, in termini di ricerca, progettazione, costruzione e promozione», conclude il designer.
L’intero progetto sarà sponsorizzato da operatori privati con l’aiuto del pubblico che coadiuverà l’intera operazione ed è in corso la stima degli oneri.
Commenti
È stato inserito 1 commento.
Rispondi
Condividi
Tag
L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Pellet di qualità, istruzioni per l’acquisto : Quali sono i parametri utili per il consumatore all’acquisto del pellet? Qualità, innanzitutto, ma anche la lettura dell...
Equilibrium
scrive il 10 dicembre 2013 alle ore 00:06
La bioedilizia può riunire saperi antichi e moderne tecniche rispettando il nostro patrimonio edilizio e anzi dando valore aggiunto. In merito a alla bioedilizia vi invitiamo a visitare il nostro sito http://www.equilibrium-bioedilizia.it e l'aggiornatissimo blog!