Studi
La ricchezza dell’efficienza
L'Agenzia internazionale per l'energia ha stimato in 18.000 miliardi di dollari i benefici dell'efficienza, ma si tratta di un'occasione che potrebbe andare sprecata
Non solo diminuzione dei consumi. É questa in sintesi la tesi che la, sempre prudente, Agenzia internazionale per l’energia (Iea), sostiene in suo recente report “Capturing the Multiple Benefits of Energy Efficiency”. Il conteso è quello nel quale la spesa mondiale per l’efficienza energetica nel 2012 è stata di oltre 300 miliardi di dollari, con risparmi che l’agenzia non esita a definire come “il primo carburante» in molte nazioni, ma secondo la Iea non ci sono solo i benefici in bolletta, ma anche un’altra serie di vantaggi che a oggi sono sottovalutati.
Il primo è quello relativo al fatto che l’efficienza può essere utilizzata nei Paesi in via di Sviluppo per aumentare l’accesso all’energia sfruttando le infrastrutture già presenti, mentre contemporaneamente diventa possibile consentire questo accesso anche alle fasce più deboli le quali possono ridurre i costi energetici per le proprie esigenze quotidiane. Da non sottovalutare, inoltre, l’aumento della produttività industriale e la riduzione delle bollette energetiche nazionali conseguenti all’applicazione dell’efficienza energetica, cosa utili per la crescita. Oltre a tutto ciò ci sono da aggiungere i vantaggi ambientali, sia a livello locale, sia sul fronte dei cambiamenti climatici, dovuti alla diminuzione dell’utilizzo delle fonti fossili. E fin qui nulla di nuovo, ma la novità dello studio della Iea risiede nel fatto che il vantaggio dell’efficienza energetica è stato quantificato, cosa che consentirebbe, il condizionale è d’obbligo, l’inserimento di queste metodologie all’interno delle pianificazioni degli stati e delle imprese.
Qualcosa però è possibile già osservare ora. Secondo la Iea, infatti, quando le misure d’efficienza energetica trovano posto all’interno dei classici calcoli di ritorno industriale dell’investimento, il punto di break even si accorcia di oltre il 50% passando da in generale da 4,2 anni a 1,9, mentre per il settore residenziale i benefici di abitazioni riscaldate in maniera più efficiente si misurano in termini di salute e benessere delle persone, quindi in una diminuzione delle ore lavorate perse per malattia e delle spese sanitarie. In generale il rapporto benefici-costi, stimato dalla Iea ma confermato anche dallEnea, dell’efficienza energetica è di uno a quattro, ossia quattro dollari risparmiati per ogni dollaro investito, per un potenziale economico di 18mila miliardi di dollari al 2035, cifra che però rischia di essere persa. La Iea, infatti, mette in guardia rispetto al fatto che questi vantaggi potrebbero rimanere ipotetici, poichè secondo il report il carattere nascosto e poco visibile di questi vantaggi potrebbe spingere i governi, esattamente come sta succedendo in Italia con il continuo start e stop sull’ecobonus, a non intraprendere le necessarie misure di politica industriale e ambientale necessarie per avviare a maturità le tecnologie necessarie per l’efficienza energetica.
Eppure l’agenzia fornisce ai decisori politici anche gli strumenti per agire, poichè stima l’aumento di Pil tra lo 0,25 all’ 1,1% l’anno per i paesi che intraprendono la via dell’efficienza energetica, mentre si potrebbero creare dagli otto ai 27 posti di lavoro per ogni milione di dollari investito. E a supportare questo schema c’è proprio l’esempio dell’Europa dove le misure per l’efficienza energetica negli edifici hanno alleggerito i conti pubblici per una cifra tra i 30 e i 40 miliardi di euro che diventano tra i 67 e i 128 se si contabilizzano le entrate fiscali e i minori costi del welfare sociale e sanitario.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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