Novità nelle costruzioni
La casa di paglia va in città
Un materiale da costruzione low cost e di facile reperibilità, per consumi e spese contenuti. Nasce così - a Roma - la prima casa urbana in paglia
Photo: Bag officinamobile
Mattoni fatti di paglia, struttura portante in legno e cocciopesto – l’intonaco impiegato dagli antichi Romani per isolare le cisterne. Sono gli ingredienti clou della casa di paglia di Bag officinamobile, che sorgerà presto a Roma nel quartiere Quadraro. L’abitazione, a basso costo e dai tempi di costruzione assai rapidi, prenderà il posto di vecchia locanda abbandonata, e già mira a ragguagliare i più alti standard di efficienza energetica.
La novità
Questa casa di paglia – la prima nata in ambiente urbano – sfata il mito dei materiali poveri destinati a contesti poveri. Innovative anche le modalità di realizzazione, all’interno di un progetto di costruzione condiviso. Bag officinamobile – Beyond Architecture Group nasce dalle teste di quattro progettisti, attivi nel campo della costruzione e della ricostruzione nonché della progettazione partecipata e sostenibile. Per questo il cantiere dell’edificio capitolino si presenta aperto ad accogliere i giovani professionisti, desiderosi di toccare con mano gli sviluppi di questa nuova tecnica.
Il lavori, partiti alla fine del gennaio scorso, andranno a concludersi già nel luglio prossimo. Ad oggi sono state portate a termine la struttura in legno, la copertura e la tamponatura in balle di paglia. La sfida è quella di completare anche in città una casa sana che impiega materia prima naturale, dalle elevate prestazioni energetiche e conveniente. L’abitazione del quartiere romano avrà infatti un costo che si aggira tra i 1000-1200 euro al metro quadrato.
Perchè la paglia
L’impiego della paglia non è nuovo all’edilizia. Da oltre un secolo nel mondo si costruiscono case in balle di paglia: dalle prime in Nebraska a fine ’800 e tuttora abitate, a quelle realizzate in Europa centrale ed orientale. Una tecnica approdata anche nel bel Paese: ad oggi in Italia se ne contano 30.
Grazie a materiale locale “a km zero” realizzare case calde d’inverno e fresche d’estate sembra un’impresa possibile. L’alto isolamento alle temperature è dimostrato dal valore di trasmittanza termica di una parete standard in paglia con spessore di 45 centimetri, molto più basso (0,13 W/mK) rispetto ad un’analoga parete composta da mattoni in calcestruzzo (0,44 W/mK).
Con questi numeri anche un’abitazione così costruita può aspirare a diventare di classe A e a ridurre del 75% i costi di riscaldamento sostenuti per le abitazioni tradizionali (test di conduttività termica, Istituto di ricerca sull’isolamento termico di Monaco, Germania). Inoltre le prove sui materiali per ingegneria civile eseguite dal Politecnico tedesco di Braunschweig riportano che un muro in balle di paglia intonacato resiste alla temperatura di 1.010 °C per tre ore: un comportamento impeccabile perfino in caso di incendio.
La casa “dal di dentro”
Per costruire un edificio le balle di paglia vengono utilizzate come mattoni: impilate e affiancate, si alternano ai portanti della struttura in legno. A seguire si procede con apposito intonaco, in questo caso il cocciopesto.La casa in costruzione a Roma prevede di essere completata con il ricorso al fotovoltaico e al solare termico, nonché ad un sistema di raccolta delle acque piovane. Il risultato sarà un’abitazione di circa di 180 metri lordi, ottimale per isolamento termico e traspirazione.
Case history
L’idea di impiegare la paglia per costruire è stata già sperimentata dal gruppo Bag. A Pescomaggiore (L’Aquila) – paese devastato dal terremoto del 6 aprile 2009, con la metà delle case inagibili – è in fase di completamento l’ecovillaggio autocostruito “Eva”, oggi già parzialmente abitato. Sono sette le case di paglia da realizzarsi, che andranno ad ospitare 22 persone.
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L'autore
Giovanna Lodato
Web editor. Formazione umanistica alle spalle, ha collaborato con diverse testate on line. Ha scritto di cultura, arte, musica ma anche di cronaca e politica, fino ad approdare all'ambiente. Da quasi due anni ecologia nonché i temi legati alla green economy e all'edilizia verde la fanno da padrone nella sua produzione giornalistica.
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Architetto Danilo Spa
scrive il 26 aprile 2012 alle ore 21:24
Ma in che via si trova esattamente del Quadraro?
Mario
scrive il 02 maggio 2012 alle ore 09:54
Buongiorno. Perchè si preferisce per un intonaco a base di cocciopesto?
Giovanna Lodato
scrive il 02 maggio 2012 alle ore 10:40
Ringraziando i lettori per la cortese attenzione rispondo ai quesiti. Non è possibile divulgare l'indirizzo dell'abitazione in costruzione, in quanto trattasi di una casa privata. Quanto all'uso del cocciopesto l'architetto Paolo Robazza, responsabile del progetto, fa sapere che «si tratta di un materiale impermabile e traspirante con prestazioni più elevate di altri materiali sulla tempistica e a parità di costi». Per ulteriori informazioni si rimanda al sito di riferimento: www.bagofficinamobile.org.
alessandro
scrive il 17 maggio 2012 alle ore 13:41
Interessante il discorso dell'isolamento termico...ma in caso di incendio la paglia non oso immaginare che effetto produca...è un materiale ultra combustibile...