Tekneco #10 – Progetti Bioedilizia
Il legno migliora l’efficienza
Il progetto per una casa passiva in legno a Bollate commissionato a Blm Domus. Obiettivo: passare dalla classe A alla categoria passiva
Passare dalla classe A alla categoria passiva. Le prestazioni sono state incrementate, rispetto al progetto originale, senza grandi extracosti. Il carico termico invernale previsto per l’abitazione, permetterà di riscaldarla grazie alla ventilazione meccanica controllata, abbinata a una resistenza elettrica in mandata che riscalda l’aria, mentre per minimizzare le differenza di temperatura è stato utilizzato il preriscaldamento dell’aria esterna con un sistema geotermico. Questo l’obiettivo raggiunto di una nuova costruzione a Bollate.
Il progetto della casa passiva in legno di Bollate è stato commissionato a Blm Domus da un cliente privato che ha contattato l’azienda per stilare un’offerta circa la realizzazione di una casa a basso consumo. Dalla ricognizione con il cliente è emerso che la committenza non aveva particolari esigenze e cercava per lo più un edificio di buone prestazioni con bassi costi di gestione e che potesse utilizzare le agevolazioni fiscali.
I progettisti hanno, in base a ciò, fatto collimare i costi di costruzione con il budget e hanno proposto alla committenza di trasformare il progetto già esistente, che era ottimo dal punto di vista energetico, in uno ancora più avanzato, realizzando un’abitazione in standard passivo. La proposta che è stata accettata ha raggiunto due obiettivi: dal punto di vista del cliente, abitare in una casa atipica, senza nessuna fonte di riscaldamento tradizionale, mentre per quanto riguarda il costruttore riuscire a costruire una casa perfettamente funzionante in standard passivo e con costi simili a un edificio in classe A.
L’abitazione è caratterizzata da una struttura portante in legno che è ecocompatibile e offre un elevato comfort alle persone in modo naturale, poiché sono possibili elevate riduzioni sia di ponti termici, sia di rischi di condensa. Oltre a ciò le abitazioni in legno sono per definizione antisismiche poiché questo materiale pesa un terzo rispetto al cemento e la flessibilità e la capacità di dissipazione dell’energia rilasciata dai terremoti che lo caratterizza, unite alla resistente sia alla trazione sia alla compressione, lo rendono ottimale all’impiego in zone a rischio sismico.
Il sistema costruttivo scelto per la casa di Bollate è quello di una struttura in legno intelaiata per quanto riguarda le pareti esterne, una struttura a sistema (travetti e perlinato a vista) per quanto riguarda la copertura e un solaio in legno con tecnologia Brettstappel per il solaio interpiano.
Sono stati utilizzati come componenti dell’involucro materiali naturali come fibra di legno e placcature interne in fibrogesso. La decisione di utilizzare questi materiali non è solo dettata da fini ecosostenibili, ma anche per le riconosciute qualità fisicotermiche di questi prodotti, che migliorano il comfort termico, non solo invernale, ma anche estivo, grazie alle loro caratteristiche di massa e capacità termica.
Le prestazioni sono state incrementate, rispetto al progetto originale, senza grandi extracosti, aumentando la coibentazione della pareti e della copertura, sostituendo i serramenti in origine da 93mm a triplo vetro, con altri caratterizzati da maggiori prestazioni, mentre è stata eliminata l’impiantistica superflua, rimuovendo il riscaldamento radiante e il relativo massetto e sostituendo la pompa di calore per l’acqua calda sanitaria e riscaldamento, con una utilizzata per fornire solo acqua calda sanitaria.
Per quanto riguarda le prestazioni tecniche dai calcoli effettuati si evince che il progetto rispetta tutti i criteri principali, mentre per quanto riguarda la schermatura solare è stato utilizzato un sistema domotico, realizzato con sistemi prodotti da Griesser, che gestisce un maggior apporto solare in inverno, riducendolo al minimo in estate. Il carico termico invernale previsto per l’abitazione (9 W/ m²) permette di riscaldarla grazie alla ventilazione meccanica controllata (Vmc) abbinata a una resistenza elettrica in mandata che riscalda l’aria, mentre per minimizzare le differenza di temperatura allo scambiatore termico della Vmc è stato utilizzato il preriscaldamento dell’aria esterna con un sistema geotermico. Un circuito a glicole posato nel terreno intorno alla casa realizza uno scambio termico per mezzo di uno scambiatore ad alta efficienza, al fine di immettere nella Vmc aria esterna con temperature sempre superiori ai zero gradi centigradi.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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