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I centri urbani a cinque stelle | Tekneco

Comuni innovativi

I centri urbani a cinque stelle

Le iniziative più interessanti sul fronte delle energie rinnovabili e della riqualificazione dei centri storici

Scritto da il 11 gennaio 2012 alle 8:10 | 0 commenti

I centri urbani a cinque stelle

Photo: La Rocca di Castellarano - Antonio Trogli - flickr.com


Cassinetta Di Lugagnano
 – Stop alla cementificazione

A 26 chilometri dal centro di Milano, i 1800 abitanti di Cassinetta di Lugagnano possono ritenersi fortunati. Il comune,  è un esempio di buona pianificazione e di tutela dell’esistente: Qui, nel 2007, è stato definitivamente approvato un Pgt a crescita zero, un piano, cioè, che non prevede nuovi insediamenti edilizi e punta a recuperare l’esistente. «L’idea è nata dalla presa d’atto di quello che sta succedendo in tutto il Paese: attraverso la cementificazione si sta consumando il territorio. Nel frattempo però si contano otto milioni di case vuote», conferma Domenico Finiguerra, sindaco illuminato che, attraverso assemblee pubbliche, ha coinvolto la comunità nelle scelte strategiche. Il piano è seguito a un’analisi demografica che ha calcolato il fabbisogno abitativo di Cassinetta fino al 2015, calcolando al 3,6% l’incremento della popolazione e aggiungendo la domanda fisiologica di nuove residenze. Si è deciso di soddisfare i bisogni attraverso il recupero degli edifici, il completamento di progetti già in atto, la saturazione delle aree già edificate e la riconversione di aree produttive, destinando una quota del 20% all’edilizia convenzionata e del 5% all’edilizia a canone sociale. «Gli interventi di riqualificazione dell’esistente sono stati seguiti da privati – precisa Finiguerra – che hanno ristrutturato immobili dismessi, tra cui una villa del Settecento, seguendo i criteri imposti dall’amministrazione comunale, fra cui il piano colore».

Castellarano – 
Un Comune a cinque stelle

Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, ha deliberato un vero e proprio “Piano Colore del Centro Storico di Castellarano”. E questo si inserisce perfettamente nelle politiche di salvaguardia e di sviluppo ecosostenibile del comune. «In particolare – racconta il sindaco GianLuca Rivi – stiamo puntando molto alla tecnologia fotovoltaica, già utilizzata nel nuovo polo scolastico, inaugurato nel settembre del 2010. Da un punto di vista ambientale ma anche economico, il polo di Tressano è stato concepito fin dai progetti preliminari per ottimizzare i costi di gestione seguendo una precisa politica di risparmio energetico.» È in fase di realizzazione poi, nella ex discarica comunale di Rio Riazzone, un parco fotovoltaico della potenza di un megawatt. L’impianto, non porterà solo benefici alle casse del Comune, ma permetterà anche a ogni cittadino che ne farà richiesta, di acquistare i chilowatt che desidera, superando quei problemi che spesso, vuoi per logistica, vuoi per convivenza con altri condomini, impediscono di poter usufruire di questa tecnologia verde. «Il territorio è un bene di tutti e – conclude il sindaco- per il bene dei giovani d’oggi, che rappresentano il nostro futuro, non possiamo continuare a “maltrattarlo”. Noi, a Castellarano, continueremo a proteggerlo nel miglior modo possibile».

Prato Allo Stelvio
 – Dove l’autonomia energetica 
sta già diventando una realtà

Riflettori puntati anche su Prato allo Stelvio, piccolo Comune in provincia di Bolzano, dove l’applicazione di tecnologie di ultima generazione legate alle fonti rinnovabili hanno accompagnato l’amministrazione verso la valorizzazione del centro storico. «L’energia elettrica e il teleriscaldamento vengono gestiti da una cooperativa energetica locale, l’E-Werk Prad, e il processo di riqualificazione verso l’autonomia energetica è cominciato negli anni Ottanta», sottolinea il sindaco Hubbert Pingera. Prato allo Stelvio può vantare 1.100 mq di pannelli solari termici e 5,6 MW di sistemi fotovoltaici distribuiti in 99 impianti e, grazie al suo articolato e integrato sistema di impianti in grado di sfruttare le fonti rinnovabili, risponde al 100% alle richieste energetiche. La particolarità del sistema, che ha portato vincere il Campionato Solare, è lo sviluppo di un sistema energetico locale, basato su un mix di fonti rinnovabili in grado di garantire la copertura del 100% dei fabbisogni elettrici e termici di tutte le utenze del Comune. «Dall’inizio del processo ad oggi, l’E-Werk Prad ha investito circa 35 milioni di euro – spiega Pingera – cifre consistenti che però non hanno tolto attenzione al recupero del centro storico». Valorizzare l’esistente, integrando nuove tecnologie è una strategia vincente, come prova il Campione Solare Prato allo Stelvio, trasformato in modello da replicare.


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L'autore

Bianca Matteucci

Maturità Classica e laurea in Architettura presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. È giornalista professionista con esperienza decennale e collabora con diverse testate nazionali. Scrive di bioarchitettura, energia verde, eco-design, stili di vita eco-sensibili.


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