certificazione green
Edifici storici, un protocollo vaglia l’ecosostenibilità
GBC Italia ha presentato un protocollo allineato alle direttive europee per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici storici
Photo: b.roveran/flickr
Come si può parlare di sostenibilità ambientale nel caso di un edificio che ha più di 50 anni? E quali strumenti si possono adottare per valutare la sua ecosostenibilità e agire di conseguenza in termini di interventi specifici? Sono domande lecite e urgenti, specie in Italia dove (dati Cresme), più di un edificio su tre è stato realizzato prima del 1945.
Una risposta viene dall’iniziativa di Green Building Council Italia (GBC Italia), che ha presentato di recente il GBC Historic Building, un protocollo allineato alle direttive europee per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici storici.
GBC Historic Building è un protocollo di certificazione volontaria del livello di sostenibilità degli interventi di conservazione, riqualificazione, recupero e integrazione di edifici storici con diverse destinazioni d’uso. Come illustrato dalla stessa associazione, esso verifica la sostenibilità dell’edificio secondo le aree tematiche che caratterizzano i rating system LEED/GBC, aggiungendo il criterio della valenza storica a quelli canonici, vale a dire: sostenibilità del sito, gestione delle acque, energia e atmosfera, materiali e risorse, qualità ambientale interna, innovazione nella progettazione e priorità regionale.
Proprio GBC Historic Building è stato preso in considerazione quale prima iniziativa comune nell’ambito del protocollo di intesa siglato tra Green Building Council Italia e Symbola –Fondazione per le Qualità Italiane – per promuovere attività di ricerca e iniziative comuni per la sostenibilità ambientale in ambito urbano ed edilizio. Un tema, quest’ultimo, che GBC Italia sviluppa anche dal punto di vista più ampio: da qui la presentazione ufficiale, contemporanea a quello sugli edifici storici, del protocollo GBC Quartieri. Si tratta di uno strumento per la progettazione e la pianificazione di aree urbane nuove o da rivitalizzare. Questo standard di certificazione, a differenza degli altri protocolli – come spiega lo stesso ente no profit – non focalizza la sua attenzione sulle performance del singolo edificio, ma su progetti di intervento su aree territoriali, puntando a fornire tutte le indicazioni per un corretto sviluppo o riqualificazione territoriale. “GBC Quartieri spinge per uno sviluppo edilizio fortemente compatto e connesso a tutte le infrastrutture, privilegiando la riqualificazione di zone già urbanizzate e preservando aree verdi non ancora sviluppate”, spiega l’associazione.
Condividi
Tag
- certicazione leed
- edifici storici
- Fondazione Symbola
- green building council
- riqualificazione edilizia
- sostenibilità ambientale
L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Pellet di qualità, istruzioni per l’acquisto : Quali sono i parametri utili per il consumatore all’acquisto del pellet? Qualità, innanzitutto, ma anche la lettura dell...