fabbisogno elettrico
Cresce la geotermia ed è boom per le pompe di calore
Buone prospettive per la geotermia: la potenza installata negli ultimi 24 mesi è aumentata del 45% al Centro Nord. Ma serve una fiscalità ecologica specifica
Cresce la geotermia. In Italia, infatti, secondo il rapporto “Comuni rinnovabili 2013″ di Legambiente, sono 369 i Comuni che hanno puntato sulla geotermia sia ad alta sia a bassa entalpia, con una potenza installata di 915 MW elettrici, 160 MW termici e 1,4 MW frigoriferi. Si tratta di una potenza che ha prodotto 5,5 TWh di energia elettrica, una quantità d’energia, per intenderci, in grado di soddisfare il fabbisogno elettrico di circa due milioni di famiglie. Sul podio per gli utilizzi termici della geotermia troviamo Milano con 5.000 kW termici, seguita da Stezzano con un impianto a circuito aperto da 2 MWth e Rimini con 1.250 kW termici.
Sono 11, invece i Comuni che utilizzano, in maniera storica poichè la storia di questi siti si avvia al secolo di vita, la geotermia ad alta entalpia. I nove più noti sono tra Pisa, Grosseto e Siena ed ospitano impianti geotermici in grado di soddisfare il 25,3% del fabbisogno elettrico complessivo regionale dando lavoro a 800 persone, con una potenza installata pari a 888,2 MW elettrici e 144,9 MW termici. E altri due impianti si trovano nel comune di Ferrara e di San Pellegrino Terme. Per ciò che riguarda gli impianti geotermici a bassa entalpia o pompe di calore sono 367 i Comuni in cui sono presenti impianti per una potenza complessiva di 10,3 MW termici, 26,5 MW elettrici e 1,4 MW frigoriferi.
Con la geotermia a bassa entalpia che lavora a una temperatura sotto i 150 °C si utilizza la differenza e la costanza di temperatura del terreno rispetto all’aria esterna fatto che è possibile sfruttare in termini di produzione di calore per uso residenziale o per attivitá che hanno bisogno di energia termica nel processo produttivo, oppure anche di energia frigorifera. Si tratta di una tecnologia in crescita e la potenza installata negli ultimi 24 mesi è aumentata del 45% specialmente al Centro Nord, ma anche l’alta entalpia cresce. Negli ultimi anni, infatti, sono stati richiesti oltre 100 permessi di ricerca e dal 2013 la fonte geotermoelettrica è cresciuta del 65%. Le ricerche si sono concentrate in Toscana, Lazio, Alto Adige, Sardegna e Sicilia.
«La geotermia è un’eccellenza tutta italiana con un know how che non deve essere disperso. – afferma Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi -In Italia, lungo la strada che dalla piana di Grosseto conduce a Volterra, il 20 agosto del 1913 nacque la prima centrale al mondo che sfruttava il calore della Terra e fu un giovane commerciante francese, Francois de Lardarel, che ne intuì le capacitá industriali. La centrale, nel 1944 con vari ampliamenti raggiunse i 127 megawatt di potenza».
La geotermia a bassa entalpia a pompa di calore è, secondo i geologi, la tecnologia a piú alta efficienza tra le rinnovabili e rappresenta il futuro del rinnovabile termico, soprattutto nel comparto residenziale. Per il suo sviluppo, i geologi chiedono misure di fiscalità ecologica, investimenti per la difesa del suolo, per la realizzazione di infrastrutture verdi e per la salvaguardia delle acque, misure per l’efficienza e il risparmio energetico, per il riciclo e il recupero dei rifiuti, per la rigenerazione urbana e per l’agricoltura di qualitá.
«Occorre semplificare le regole per l’approvazione dei progetti da fonti rinnovabili - prosegue Graziano – Per il geotermico la variegata situazione dei diversi regolamenti autorizzativi delle Regioni non fa che complicare le cose. Serve insomma una politica energetica non solo forte e decisa, ma che si rivolga finalmente con decisione alle pompe di calore geotermico, perchè esse rappresentano per l’Italia una grande occasione per il rilancio dell’economia».
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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