COSTRUZIONI SOSTENIBILI
Terra cruda, materiale sostenibile per eccellenza
La terra adeguatamente essiccata diventa un materiale con ottime caratteristiche di resistenza e isolamento termico
Photo: Concessione: MatteoBrioni
Nell’ambito della bioedilizia sta riscuotendo sempre più successo la terra cruda ovvero l’argilla lavorata e lasciata essiccare naturalmente, senza alcun tipo di cottura. Utilizzata per completare il progetto architettonico-costruttivo ha vantaggi per l’ambiente e la salute umana.
Caratteristiche della terra cruda
La terra cruda è un antico materiale da costruzione, largamente utilizzato in passato. Il reperto archeologico più antico risale all’8.000 a.C. ed è stato trovato nella zona di Gerico. Tecnicamente “è argilla mescolata a degli inerti, ossia sabbie di varia granulometria e quantità per arrivare fino alla ghiaia, e a delle fibre vegetali come paglie, canapa, canniccio e così via. Avendo un pH neutro è compatibile con tutto”, spiega Matteo Brioni, titolare della Matteo Brioni Srl, nata come azienda specializzata in prodotti in terra cruda. Si utilizza la terra estratta al di sotto dello strato arabile, perché composta di ghiaia, sabbia grossa, sabbia fine, limo e argilla mentre si evita lo strato più superficiale con scarsa resistenza meccanica e contenente sostanze organiche putrescibili. Può essere impiegata per le murature, per i pannelli, per le pavimentazioni, per massetti, per riempimenti, per gli intonaci e per le finiture.
Diffusione sul mercato
A differenza della Francia, della Germania e della Svizzera, la normativa italiana non considera la terra cruda un materiale da costruzione. “Nel nostro Paese non si possono costruire case interamente in terra cruda – spiega Brioni- ma, di fatto, esistono nel patrimonio storico nazionale. Ad esempio, nella provincia di Alessandria sono stati censiti più di mille edifici in terra cruda regolarmente abitati”.
Secondo Brioni tra i prodotti in terra cruda più richiesti ci sono le finiture e gli intonaci. Le finiture in terra cruda, realizzate con gli intonachini decorativi, stanno guadagnando grandi fette di mercato perché oltre a essere sane, naturali, facili da usare sono molto belle. “Scaviamo l’argilla in tutta Italia quindi abbiamo un’ampia gamma di colori che conservano la stessa tonalità naturale del luogo d’origine, noi non aggiungiamo nessun pigmento – sottolinea Brioni – la bellezza è merito della Natura”. Sia le finiture, che gli intonaci possono essere applicati su tutti i tipi di supporti che presentano una superficie scabra e assorbente ( tradizionali muri in laterizio, intonaci esistenti, calcestruzzo, pannelli portaintonaco, e così via) perchè la terra cruda aderisce per presa di natura meccanica. Nel caso di edifici in legno, c’è una sorta di matrimonio perfetto. “La terra cruda – spiega Brioni – completa e protegge la struttura lignea dandole massa, più inerzia termica, maggiore resistenza al fuoco e maggiore protezione dagli sbalzi di umidità”.
Il beneficio della regolazione termica è sottolineato anche da Ivan Giovanatto, responsabile Friuli del gruppo industriale di prodotti per l’edilizia Ton-Gruppe che afferma:” I mattoni in terra cruda hanno una massa doppia rispetto a quelli in terracotta tradizionale. Ciò si traduce nel beneficio della regolazione termica perché si consuma meno. Infatti, una volta raggiunta la temperatura desiderata l’argilla cruda tende a mantenerla. L’umidità relativa si attesta attorno al 50% con un’oscillazione termica di due/tre gradi tra il giorno e la notte”.
Principali problematiche
Perché la terra cruda che presenta numerosi vantaggi, al momento, non è particolarmente diffusa come materiale? Sono tre le cause principali individuate da Matteo Brioni. In primis l’informazione, “la gente non conosce l’esistenza dei prodotti in terra cruda, di conseguenza non sa a cosa serve e non sa neppure dove comprarli”. L’altra problematica è collegata alla filiera distributiva e ai volumi prodotti che porta a un rincaro del costo finale dei prodotti che hanno un costo industriale diretto basso all’origine. “Infine -constata Brioni- la terra cruda è un materiale prestazionale, esistono ben 18 tecniche costruttive. A seconda di cosa si vuole fare con terra cruda c’è bisogno di un tipo specifico prodotto che ha differenti caratteristiche prestazionali, appunto. A titolo di esempio per isolare è indicato usare la terra paglia, mentre con il cemento queste sottigliezze non ci sono, anche se i problemi iniziano successivamente”.
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L'autore
Anna Simone
Anna Simone è una Sociologa Ambientale e si occupa di tematiche ambientali dal punto di vista sociale e culturale, contestualizzando quello che succede al posto in cui è successo per comprenderlo, analizzarlo e spiegarlo. È autrice del blog Ecospiragli.
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