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La casa intelligente si ciba di web: la visione di Telecom

La casa intelligente si ciba di web: la visione di Telecom

Telecom Italia vara un sistema per la casa domotica per l'efficienza energetica. Ip, open source e life stile alcuni degli ingredienti. Li abbiamo visti in azione

Scritto da il 21 gennaio 2011 alle 18:50 | 4 Commenti

La casa intelligente si ciba di web: la visione di Telecom

Photo: Telecom Italia al Festival delle Scienze 2011


Telecomunicazioni ed efficienza energetica sul filo del web. Questa in sintesi la filosofia dell’esposizione organizzata da Telecom Italia a Roma, nell’ambito del Festival delle Scienze 2011 “La fine del mondo. Istruzioni per l’uso” che abbiamo visitato questa mattina. In sostanza ai laboratori Telecom eredi dello Cselt dove lavorò fino agli anni novanta uno dei guru dell’era digitale, Leonardo Chiariglione, dando un contributo fondamentale nella definizione degli standard jpeg per le fotografie e mpeg per i Dvd, hanno avuto l’idea di mettere sotto indirizzo Ip, lo stesso usato dal web, tutti i dispositivi elettrici di una casa, ottimizzandone l’utilizzo, sia sul fronte dell’usabilità, sia dal punto di vista energetico.

Questione di scelte

La scelta di fondo dei ricercatori è stata quella di puntare sui profili d’utenza utilizzandone alcuni accattivanti per il grande pubblico. Nello stand è possibile settare la propria casa ideale in base al profilo “serata romantica” o quello “serata con gli amici” oppure “rientro dalle vacanze” trovandola pronta alle proprie esigenze. «I livelli sui quali abbiamo lavorato sono diversi. Il più appariscente è sicuramente quello legato alla domotica, ossia alla gestione di luci e dispositivi elettronici in maniera intelligente, ma non abbiamo assolutamente sottovalutato quello dell’efficienza energetica rendendola “visibile” all’utente che in questa maniera acquista consapevolezza di ciò». Queste le parole di Alessandro Scatolini, ricercatore dell’area Strategia e Innovazione di Telecom Italia.

In effetti una serie di cose balzano agli occhi nell’installazione di Telecom Italia Future Lab. Avreste mai pensato, per esempio, che “Colazione da Tiffany” consuma meno energia del “Dottor Zivago” vista la durata, oppure che un lavaggio in lavatrice possa farvi arrivare a risparmiare un euro a seconda della tariffa oraria nella quale è effettuato? Bene in un prossimo futuro tutto ciò potrebbe essere disponibile sugli schermi di casa, anche se il condizionale è d’obbligo visto che di consumi consapevoli i distributori elettrici sembrano non volerne sentire parlare nei fatti.

Un esempio per tutti è l’assenza del wattmetro istantaneo, strumento che ci informerebbe su ciò che consumiamo momento per momento nei nuovi contatori intelligenti che stanno invadendo le nostre case in questi anni. «Ciò che stiamo implementando nei nostri laboratori è un modo d’uso dell’energia che dia all’utente controllo e consapevolezza– prosegue Scatolini. Il primo passo da fare è il monitoraggio di ogni presa e utilizzazione, dell’elettricità senza il quale non sono possibili interventi di razionalizzazione e consumo consapevole». Il cuore del sistema è un protocollo Ip open source chiamato ZigBee che Telecom potrebbe inserire all’interno di un router Adsl per gestire una grande quantità di dispositivi in un breve raggio d’azione. «Si può arrivare a gestire anche il singolo interruttore – continua Scatolini – che in questo caso diventa un punto di comando senza fili, il cui compito è quello di inviare un segnale alla centralina di attuazione».

Quando l’elettrodomestico chiacchera

Lo standard ZigBee consente, inoltre, di chiacchierare in maniera intelligente con gli elettrodomestici andando oltre alla dialettica, un poco limitata, dell’on-off. È possibile, infatti, variare tempi e temperature di cottura di un forno da un’altra stanza o da remoto, facendoci trovare l’arrosto cotto a puntino, al ritorno in casa, oppure implementare delle logiche di utilizzo per evitare il distacco da sovraccarico, assegnando delle priorità ai vari apparecchi elettrici. Il sistema, per esempio, può interrompere un lavaggio, quando “sente” l’entrata in funzione dell’asciugacapelli, oppure potrebbe, in presenza di un mercato elettrico un poco meno rozzo di quello odierno, negoziare l’acquisto di elettricità destinata solo alla lavatrice, a prezzo più basso perché distaccabile, lasciando integra la fornitura restante. Tutto solamente grazie a un’architettura It.

Stesso discorso per quanto riguarda il mercato elettrico. Negli Usa, per esempio, è stato realizzato un sistema grande quanto un tablet che oltre alla gestione intelligente dell’elettricità all’interno della casa, potrà, istante per istante, scovare quando saranno pronte le reti intelligenti – le Smart Grid – il miglior prezzo dell’elettricità sul mercato e di commutare di conseguenza la fornitura, senza alcun intervento.

Dopo aver visitato le “stanze” dell’esposizione realizzata da Telecom Italia, sono due i dubbi che rimangono. Il primo è legato al grande convitato di pietra degli scenari energetici, il termico che in tutta Europa è sottovalutato, mentre il secondo è legato all’applicazione di queste tecnologie innovative nel terziario, che ne avrebbe un enorme bisogno. Nel primo caso basterà pensarci un poco di più applicando qualche sensore e attuatore, mentre nel secondo la strada sarà più lunga, specialmente nella Pubblica Amministrazione. In ogni caso non ci sono alibi. Gli strumenti esistono, costeranno sempre meno e saranno sempre più accessibili.


Commenti

Ci sono 4 commenti.

  • Massimo Pierluigi
    scrive il 28 gennaio 2011 alle ore 12:52

    che meraviglia la casa domotica. ma per piacere... a fontanella al piano (BG) non abbiamo nemmeno l'adsl (e così tanti paesi), dobbiamo rivolgerci al wifii, con costi quasi raddoppiati. io nemmeno quello perché non ricevo segnale dietro un gigantesco silos in metallo. ho una chiavetta telecom e viaggio? cammino in internet (domenica 23/1/11 alle ore 11.00 ho impiegato quasi 15 minuti per aprire la pagina di timinternet. facciamo le cose più semplici. prima. poi anche la casa che vola. POI. Massimo Pierluigi

  • Sana Diffidenza
    scrive il 29 gennaio 2011 alle ore 09:06

    Telespionaggio a domicilio?

  • antonio
    scrive il 29 gennaio 2011 alle ore 09:34

    Giusto, hai ragione in pieno...Oggi, se l'Italia è quella che è, arretrata tecnologicamente, con la P.I. non informatizzata, con la metà dei cittadini che il PC sanno solo accenderlo, la colpa è da imputare PRINCIPALMENTE alla Telecom, che negli anni passati non ha adeguato le infrastrutture IT, come larga parte dell'Europa ha fatto...mentre in America si viaggiava in T1 e T2, da noi la Telecom giocava con Alice 64 ed Alice 128, e nel contempo continuando a spingere l'ISDN per puro tornaconto economico... Ha fregato milioni di cittadini facendogli pagare una linea ISDN, con la consapevolezza di una NON futura trasformazione in ADSL.....per non parlare della porcheria delle chiavette... Il wifi è liberalizzato e la telecom spinge le chiavette telefoniche.. la più grande bufala tecnologica degli ultimi anni, ma che a quanto pare rende... Devo dire , ed a rammarico, che se la Telecom scomparisse, l'Italia farebbe un grosso passo avanti..... Antonio di Giovanni

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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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