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Ecosostenibilità da vertigine

Torri sempre più alte, all'insegna dell'high tech

Scritto da il 28 ottobre 2011 alle 9:00 | 0 commenti

Ecosostenibilità da vertigine

Photo: SMITH + GILL ARCHITECTURE


Dimenticate i vecchi grattacieli: i nuovi edifici high rise sono avveniristici frammenti di città verticali che sfidano il vento nel segno dell’architettura più avanzata e della sostenibilità. Come l’eco-torre Wuhan Greenland Center, terzo edificio più alto della Cina e quarto del mondo

Una delle sfide costruttive più avveniristiche e spettacolari del terzo millennio è senza dubbio rappresentata dagli edifici high rise, torri elevatissime e supertecnologiche che bucano lo skyline urbano in una verticalità che sembra non avere limiti, nuovi landmark che segnano il territorio soprattutto in Paesi emergenti come Cina o Emirati Arabi. Simboli di una cultura occidentale tesa verso la performance estrema, questi edifici sorgono in aree urbane di nuova edificazione, new town la cui costruzione rappresenta un’occasione golosa,per progettisti di tutto il mondo, per tradurre in realtà progetti di grandissimo respiro improntati ai criteri abitativi, urbanistici ed energetici più avanzati e nel segno di uno sviluppo ecosostenibile. E non è che la tragedia dell’11 settembre abbia intaccato più di tanto la voglia della gente di salire in alto, obbligando se mai i progettisti a incrementare elementi come la presenza di scale e di sistemi di sicurezza attorno agli edifici.Tra gli specifici problemi costruttivi posti da queste strutture altissime, solitamente a uso misto,il maggiore è senza dubbio la resistenza alla forte azione del vento. Ma un tema fondamentale è anche la ecocompatibilità, che se ormai è un must in ogni tipo di progetto, in queste avanzate tipologie edilizie lo diventa all’ennesima potenza. Resistenza al vento e sostenibilità,uniti alla qualità architettonica, sono i punti di forza di un nuovo progetto di edificio super tall con il quale lo studio Adrian Smith+Gordon Gill Architecture di Chicago ha vinto a giugno un concorso internazionale e che sarà realizzato entro il 2016 a Wuhan,Cina.

Il quarto edificio più alto al mondo

Il Wuhan Greenland Center, commissionato da Greenland Group, società leader nello sviluppo immobiliare in Cina con sede a Shanghai, è una eco-torre che con i suoi 606 metri di altezza sarà il terzo edificio più alto della Cina e il quarto del mondo.Attualmente in costruzione, con i suoi 119 piani comprenderà 300.000 metri quadri di superficie di cui circa 200.000 destinati a spazi per uffici, 50.000 ad appartamenti di lusso e condomini, 45.000 a hotel cinque stelle e 5.000 a club privati al piano attico.
Se la firma dello studio Smith+Gill Architecture è una garanzia per quanto riguarda le problematiche legate alle torri molto alte (Adrian Smith con il suo primo studio Skidmore, Owings & Merrill ha al suo attivo il grattacielo più alto del mondo Burj Khalifa a Dubai, 828 metri – che a breve verrà superato dalla Kingdom Tower, oltre mille metri, in corso di realizzazione da Adrian Smith+Gordon Gill Architecture a Jeddah, Arabia Saudita –, il Trump International Hotel&Tower di Chicago, 423 metri e la Jin Mao Tower, Shanghai, 421 metri), lo è anche per l’eccellenza in fatto di sostenibilità. Un aspetto da sempre tenuto in grande considerazione dallo studio (il cui approccio di design olistico e integrato esplora le relazioni simbiotiche tra edificio e intorno) e per il quale, in questo progetto, si avvale della collaborazione delle società americane di ingegnerizzazione e consulenza per l’ottimizzazione energetica e la riduzione del carbonio Thornton Tomasetti e PositivEnergy Practice. «Siamo entusiasti di lavorare di nuovo con Greenland Group – affermano Adrian Smith e Gordon Gill, che per Greenland hanno già realizzato la Zifeng Tower a Nanchino, 450 metri – perché con loro siamo sicuri di poter sviluppare le tematiche progettuali legate agli edifici super-tall facendo un’architettura di qualità e attenta ai problemi ambientali».

Linee fluide a prova di vento

Il corpo aerodinamico e affusolato della torre che, con tre angoli arrotondati, si assottiglia verso l’alto per culminare in una punta ad arco sopra la cupola, è stato progettato per ridurre la resistenza al vento e l’azione di vortice che si accumula attorno agli edifici altissimi. Un accorgimento che permetterà di ridurre al minimo la quantità di materiale strutturale e l’impiego di carbonio. La struttura di rivestimento racchiude un nucleo in cemento con telaio in acciaio in contrasto con gli angoli dell’edificio, che saranno realizzati in vetro curvato liscio. Per ridurre ulteriormente la pressione eolica, aperture a intervalli regolari, attraversabili dal vento, saranno poste all’interno della copertura. Per quanto riguarda gli interni, essi richiamano, sia nelle forme avvolgenti che nei colori grigio-azzurro, le superfici fluide e riflettenti degli esterni.

Ecosostenibilità in quattro punti
Studiato per ridurre al minimo i consumi energetici e le emissioni di carbonio, il Wuhan Greenland Center sarà in grado di recuperare l’energia tramite un impianto termodinamico entalpico (basato cioè sullo scambio di energia con l’ambiente), integrato nel sistema di ventilazione, che permette di riutilizzare l’energia esausta dagli impianti di ventilazione per preriscaldare o preraffreddare l’aria proveniente dall’esterno. Sarà inoltre dotato di un sistema di recupero delle acque grigie che ricicla le acque reflue dalle lavanderie degli hotel, dei lavabi e delle docce riutilizzandole per il funzionamento del sistema di raffreddamento, per evaporazione, dell’edificio; di un sistema di impianti idraulici, con rubinetterie a basso flusso e basato sulla conservazione idrica, in grado di ridurre la quantità totale di acqua potabile necessaria all’edificio nonché quella dell’energia elettrica necessaria al pompaggio idrico; di un sistema intelligente di controllo luminoso, sensibile alla luce naturale, che spegne automaticamente le fonti di illuminazione artificiale, a basso consumo, quando è sufficiente quella diurna.


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L'autore

Luisa Pianzola

Luisa Pianzola è giornalista freelance e consulente editoriale. Laureata in storia dell’arte contemporanea e diplomata in visual design, ha pubblicato alcuni libri di architettura e collabora da vari anni con studi di comunicazione e periodici specializzati nel settore dell’architettura, del product design e degli interni occupandosi di progettazione, materiali e wellness con una particolare attenzione alla ecosostenibilità.


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