Tekneco #15 - Mercato dell’auto elettrica
Una partenza lenta per un futuro a tutto sprint
Nel nostro Paese nel 2013 sono stati venduti meno di mille veicoli a batterie. Le prospettive di lungo periodo sono però favorevoli
Quanti di voi possiedono un’auto elettrica o ci sono mai saliti sopra? Le probabilità che la risposta sia affermativa è bassa e statisticamente poco è cambiato negli ultimi anni, considerato che su un parco auto di circa 36 milioni di unità solo poche migliaia viaggiano grazie alle batterie. Qualche anno fa, però, a nessuno sarebbe venuto in mente di fare una domanda di questo tipo, perché i veicoli elettrici, fondamentalmente, stavano rinchiusi nei laboratori e si vedevano soltanto in qualche puntata di Quark. Oggi, obiettivamente, le cose sono profondamente cambiate: l’interesse dell’industria verso veicoli più efficienti è ripreso a partire dal 2007-2008, soprattutto nel Vecchio Continente. I target fissati dalla Commissione europea si sono dimostrati uno strumento per dare certezze al settore e tra i costruttori di autoveicoli si è diffusa l’opinione che investire in tecnologie a bassa produzione di CO₂ è una scelta che nel tempo può essere ripagata. I tempi, probabilmente, saranno un po’ più lunghi delle aspettative, visto che sono stati prematuramente annunciati almeno due o tre anni “decisivi” per il futuro dell’auto elettrica. La crisi economica da cui faticosamente cerchiamo di riprenderci, invece, ha fatto da freno, poiché la maggiore propensione dei consumatori europei ad acquisti più sostenibili sul fronte dei trasporti ha dovuto fare i conti con budget più ristretti rispetto al passato. A livello europeo, comunque, si iniziano a intravedere numeri di una certa consistenza: nel 2013 sono state vendute in Europa circa 42.000 auto completamente elettriche. In testa c’è la Nissan Leaf, con quasi 11.000 esemplari, seguita dalla Renault Zoe a quota 8.800 e dalla Mitsubishi Outlander Phev (8.440 esemplari). A seguire la Volvo V60 (7.400), la Renault Kangoo ZE (5.840) e la Toyota Prius PHEv (4.300). La Leaf, in particolare, (in commercio a partire da 24.000 euro) ha venduto oltre 5.600 unità in più nel 2013 rispetto al 2012, rafforzando la sua posizione come veicolo 100% elettrico più venduto al mondo. In Italia questa automobile è leader incontrastato anche nel 2013 nel mercato delle vetture 100% elettriche, con un incremento del 121% rispetto allo stesso periodo del 2012, registrando oltre 320 unità vendute e attestandosi a una quota di mercato di oltre il 37%. I numeri del mercato italiano, dunque, sono effettivamente molto ridotti: secondo le stime Unrae sono state vendute complessivamente appena 864 vetture elettriche nel 2013. I nuovi incentivi hanno sì prodotto una crescita del 64% rispetto al 2012, ma c’è poco da essere soddisfatti, considerato che le auto elettriche valgono meno dello 0,07% dell’intero mercato automobilistico italiano, peraltro declinante nel 2013. Tutt’altro passo e, soprattutto, numeri hanno, invece, le motorizzazioni ibride (quasi 15.000 esemplari venduti nel 2013), che ormai sono diventate una vera alternativa nella scelta di prodotti a basso livello di consumi ed emissioni grazie soprattutto a una più adeguata disponibilità di prodotto. Gli incentivi, in particolare, non sembrano aver prodotto i risultati sperati: la legge n. 134 del 7 agosto 2012 aveva inserito delle “disposizioni per favorire lo sviluppo della mobilità mediante veicoli a basse emissioni complessive”, stanziando per il 2013 un totale di 50 milioni di euro. In particolare 15 milioni di euro erano destinati a veicoli con emissioni minori di 95 gCO₂/km; di questi, 5 milioni di euro erano riservati ai veicoli elettrici puri. Gli altri 35 milioni di euro erano, invece, riservati esclusivamente alla sostituzione di veicoli pubblici e privati per uso di terzi o utilizzati nell’esercizio di imprese, arti e professioni. Così nel 2013 si è assistito, di fatto, a un rapidissimo esaurimento dei pochi incentivi destinati a privati (senza vincolo di rottamazione), mentre, invece, sono rimasti quasi intaccati quelli per imprese e professionisti. Cosa accadrà nel 2014? In teoria per il 2014 e 2015 sono previsti finanziamenti per 45 milioni di euro/anno, ma in realtà al momento in cui scriviamo (febbraio 2014) gli incentivi sono sospesi, proprio per permettere una valutazione degli incentivi effettivamente erogati e delle risorse non spese nel corso del 2013. Questa valutazione dovrebbe consentire di allocare in modo migliore le risorse disponibili per il 2014. Insomma, l’auto elettrica non è ancora decollata, soprattutto in Italia.
Eppure, come riferisce “E… muoviti!”, la monografia sui veicoli elettrici a cura del Rse, le prospettive a lungo termine non sono affatto negative: lo scenario prospettato considera possibile la diffusione di 10 milioni di veicoli elettrici in tutta Italia (su un parco complessivo di circa 40 milioni di auto); nelle grandi città, addirittura, quasi il 50 per cento dei veicoli sarebbero a batteria. Eppure questo sviluppo non comporterà particolari pressioni per il sistema elettrico nazionale: l’aumento annuale dei consumi di energia elettrica al 2030 dovuto alla mobilità sarebbe, infatti, inferiore al 5 per cento. Il fattore principale che spiega questo scenario ottimistico è quello ambientale: a livello europeo è in fase di approvazione un limite massimo di 95 gCO₂/km al 2020 (rispetto agli attuali 135 gCO₂/km medi). Per il rispetto di tale vincolo non sarà probabilmente più sufficiente affinare la tecnologia dei motori odierni e ridurne il consumo di combustibile, ma si renderà necessario aprirsi a nuovi paradigmi. In particolare, passi avanti radicali sul fronte della riduzione delle emissioni di CO₂ potranno essere compiuti soltanto facendo ricorso a veicoli elettrici puri, che sono gli unici a garantire un cambiamento fondamentale rispetto ai sistemi di propulsione convenzionali e offrono le maggiori potenzialità di riduzione delle emissioni. Altro punto a favore delle auto a batteria è l’atteso miglioramento delle prestazioni tecnologiche: se in passato lo sviluppo dei veicoli elettrici è stato ostacolato dalla mancanza di batterie con prestazioni adeguate, oggi sono disponibili batterie al litio in grado di ricaricarsi in meno di un’ora fino all’80 per cento della capacità massima (10 minuti nel caso delle batterie con anodo al titanato). Per la fine di questo decennio si prevede, inoltre. un aumento, all’incirca doppio, delle prestazioni (energia e potenza specifica anche maggiori di 300 Wh/kg e 5.000 W/kg e vita superiore a 5.000 cicli), oltre a una forte riduzione dei costi (dagli attuali 500-600 euro/kWh a 150-200 euro/kWh), che di fatto porteranno il costo di una piccola utilitaria elettrica al livello di un’omologa con motore a combustione interna.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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