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Mobilità elettrica

Un mercato che non accelera

Prospettive positive per il mercato, ma per gli operatori la progressione degli indici di vendita va a rilento. Obiettivo? I livelli di altri Paesi UE

Scritto da il 06 marzo 2012 alle 8:00 | 1 commento

Un mercato che non accelera

Photo: Scooter elettrico Xò E di Garelli


Il mercato dei veicoli green si apre agli incentivi e alle ultime evoluzioni tecnologiche, che danno lo sprint ai nuovi motori. Eppure, nonostante i finanziamenti, per gli operatori la crescita procede a rilento

Nonostante i finanziamenti, gli operatori di mercato dipingono un quadro ancora nebuloso per quanto riguarda l’Italia. «Da quando, quattro anni fa, abbiamo iniziato a produrre veicoli elettrici Germania, Olanda e Austria sono i nostri clienti migliori – racconta Charlie Kong, sales manager del gruppo cinese Mtl Company -. Le prospettive di crescita del mercato sono positive, per l’Italia la progressione degli indici di vendita andrà ancora a rilento, ma crediamo si possa lavorare per avvicinarsi quanto meno ai livelli di altri Paesi dell’UE».

Anche da un marchio storico come Garelli che fa del made in Italy una bandiera da oltre un secolo, arrivano segnali timidi, ma non scoraggianti. «Il mercato degli scooter elettrici da noi è ancora in attesa, forse perché in passato sono stati proposti veicoli non particolarmente rispondenti alle esigenze del consumatore finale. Oggi le soluzioni sono nettamente diverse: uno scooter elettrico ha la stessa personalità e la stessa architettura di un veicolo a benzina. Con la differenza che i costi di gestione sono nettamente abbattuti e si può avere accesso ad aree urbane a traffico limitato senza alcun problema», spiega Giuseppe Bernicchia, technical manager dell’azienda.

Tra i motivi della diffidenza verso i veicoli elettrici, emerge certamente il costo iniziale. «La tecnologia è ancora sofisticata e il lavoro sulle omologazioni per rispettare gli standard imposti è molto intenso – chiosa Bernicchia – senza dimenticare la carenza di strutture di ricarica». Basti pensare, infatti, che l’unica città veramente vicina alle esigenze della green mobility è Firenze con circa 130 colonnine, mentre a Milano sono solo 46. Un numero destinato ad aumentare rapidamente, perché il progetto E-moving, avviato da Renault in partnership con il fornitore di energia A2a, prevede l’incremento delle infrastrutture sino a 270 elementi tra il capoluogo lombardo e Brescia.

Ma anche altre amministrazioni, a poco a poco, stanno abbracciando i vantaggi della mobilità a impatto zero. «A Verona, nei pressi dell’Arena, abbiamo installato una pensilina fotovoltaica che funziona da centrale di ricarica mobile per gli scooter» racconta Everaldo Volpato, technical manager della tedesca E-tropolis .


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