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Il futuro della mobilità secondo Anie | Tekneco

Infrastrutture

Il futuro della mobilità secondo Anie

Per raggiungere gli obiettivi di mobilità sostenibile fissati dalla UE occorre un quadro normativo certo e standard tecnici condivisi

Scritto da il 22 novembre 2011 alle 9:00 | 0 commenti

Il futuro della mobilità secondo Anie

Photo: flickr.com - mariordo59


Una roadmap per costruire un settore europeo dei trasporti competitivo e che si ponga obiettivi ambiziosi soprattutto in tema di sostenibilità. È questa la strada che l’Unione Europea ha voluto tracciare attraverso la strategia “Trasporti 2050”, importante piano di sviluppo che mira a ridurre del 60%, nell’arco di una quarantina d’anni, le emissioni di CO2 derivanti dai combustibili fossili impiegati proprio nei trasporti. Se ne è discusso al convegno organizzato da Anie, la federazione nazionale delle imprese elettriche ed elettrotecniche, a Milano, in collaborazione con Anfia, Cei e Cei-Cives. Perché è proprio nel trasporto su strada che derivano le quote più significative di emissioni antropogeniche di gas serra nell’UE, per quanto riguarda il settore dei trasporti. Ottenere questo obiettivo non è poi così arduo: basta abbracciare la filosofia del veicolo elettrico o quanto meno ibrido. E per far sì che questo accada, numerosi soggetti coinvolti nella filiera, dai produttori agli organismi di formazione, si stanno impegnando fortemente nella definizione di standard tecnico formativi e di sistemi infrastrutturali condivisi. In Europa, come detto, l’input è già partito: con il mandato EC M/468 del giugno 2010 si è innescato un percorso legislativo che potesse far chiarezza su temi quali la presenza delle stazioni pubbliche, ma anche private, di ricarica per i veicoli elettrici, sulla messa in sicurezza delle stesse o sugli incentivi economici e le agevolazioni tributarie per l’acquisto di veicoli elettrici. Con alcune specifiche interessanti che riguardano le aziende o le pubbliche amministrazioni, magari abbattendo l’iva per i soggetti di natura giuridica o abolendo la tassa di immatricolazione come già accade in altri Paesi dell’Unione. Gli intenti di numerosi attori inseriti all’interno della filiera automotive sono chiari: avviare il mercato, convincere il consumatore, muovere la domanda. In attesa che il quadro regolatorio fornisca l’impulso al mercato stesso, generando chiarezza su standard e processi. La sfida alla futuro della mobilità sostenibile è già stata lanciata.


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