Ambiente
Ue, presto la rete per i carburanti alternativi
Approvata la direttiva che impone agli Stati membri di realizzare, con standard comuni, un’efficiente rete di distribuzione per la mobilità sostenibile
L’Europa spinge sulla mobilità sostenibile: a fine settembre è stata approvata una direttiva che chiede agli Stati membri di fornire un’infrastruttura minima per i carburanti alternativi come l’elettricità, l’idrogeno e il gas naturale, nonché standard comuni a livello comunitario per le attrezzature necessarie e le informazioni dell’utente. Fino ad ora, si legge nel documento della Commissione europea, l’impiego dei carburanti puliti è stato frenato da tre barriere principali: l’elevato costo dei veicoli, un basso livello di accettazione dei consumatori, e la mancanza di punti ricarica e stazioni di rifornimento. Le nuove norme puntano a garantire la diffusione dei punti di rifornimento alternativi in tutta Europa. Gli Stati membri devono fissare e rendere pubblici i loro obiettivi e presentare i loro quadri politici nazionali entro la fine del 2016.
“I carburanti alternativi sono fondamentali per migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, riducendo l’impatto del trasporto sull’ambiente e rafforzare la competitività dell’Ue – ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Siim Kallas, commissario per i Trasporti -. Con queste nuove regole, l’Ue offre alle aziende la possibilità di investire in questo settore e di creare anche economie di scala. Gli Stati membri dell’Ue avranno a disposizione una serie di infrastrutture sui cui sviluppare la politica nazionale in questa direzione”.
La nuova normativa prende in esame i diversi carburanti e fissa dei criteri specifici. Per quanto riguarda l’elettricità, la direttiva impone agli Stati membri di fissare degli obiettivi finalizzati alla creazione di punti di ricarica accessibili al pubblico, da costruire entro il 2020, in modo da garantire che i veicoli elettrici possano circolare almeno negli agglomerati urbani e suburbani; idealmente, dovrebbe essere previsto almeno un punto di ricarica per ogni dieci veicoli elettrici. Inoltre, la direttiva rende obbligatorio l’uso di un modello di spina comune in tutta l’Unione europea.
Entro il 2025 dovranna essere operative, con norme comuni, anche le infrastrutture di ricarica per l’idrogeno, il gas naturale liquefatto (Gnl) e quello compresso (Cng).
Per quanto riguarda i consumatori, la direttiva prevede che vengano fornite loro informazioni chiare sui carburanti che possono essere utilizzati da un veicolo, nei manuali forniti con le auto, alle concessionarie e ai punti di ricarica e rifornimento; sarà anche obbligatorio metterli in grado diconfrontare i prezzi dei carburanti alternativi con quelli dei carburanti convenzionali.
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L'autore
Stefania Marra
Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.
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