RISPARMIO IDRICO
Olimpiadi 2012, il risparmio d’acqua è di casa
Le Olimpiadi londinesi hanno posto particolare attenzione all’uso sostenibile della risorsa idrica nella costruzione di tutti gli impianti sportivi
Photo: Huitgalerie
Meno 40, è questa la percentuale di riduzione dell’acqua potabile per il parco olimpico di Londra. Obiettivo raggiunto sia per aver utilizzato dei sistemi che riducono il consumo idrico, sia per aver fatto ricorso a fonti di acqua alternativa per uso non potabile.
Iniziano il prossimo 27 luglio le Olimpiadi di Londra, le prime a basso impatto ambientale. La Olympic Delivery Authority ha seguito un piano dettagliato nella costruzione di tutti gli impianti sportivi per ridurre sensibilmente lo spreco dell’acqua.
Si è fatto ricorso ai sistemi di irrigazione più efficienti, all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili sul mercato per la fruizione dell’acqua compresa quella per i servizi igienici. Ciò ha permesso un risparmio del 30% rispetto allo standard del 2006. Nello specifico sono stati utilizzati rubinetti e docce con sensori a infrarossi passivi, rubinetti a pulsante, riduttori di flusso rompi getto aerati
Per gli impieghi di acqua ad uso non potabile si è puntato sul riciclo delle acque nere (provenienti dal Wc) e delle acque grigie (provenienti da tutti gli altri utilizzi come lavandini e docce). E’ stato costruito l’impianto di trattamento Old Ford Water Recycling Treatment Works che tratta e recupera le acque reflue. Dotato di un’unità con bireattori a membrane Mbr ( memebrane bio reactors), un’unità in cui è presente il processo di adsorbimento a carbone attivo e infine un’unità di clorazione (per la disinfezione), riesce a trattare 0,5 milioni di litri giornalieri. Mentre per distribuire l’acqua riciclata è stata costruita una rete di 3,6 Km di condutture.
Nell’area delle piscine maglia nera per gli ingenti quantitativi d’acqua consumata (acqua per le vasche e acqua per le docce prima e dopo ogni competizione), oltre ai sistemi di risparmio menzionati, coprendo la piscine al momento del non utilizzo si riduce del 30% l’evaporazione. Ogni piscina, inoltre, è dotata di una serie di filtri da pulire una decina di volte al giorno, utilizzando quest’acqua di lavaggio per i wc si prevede un risparmio di 2,7 milioni annui.
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L'autore
Anna Simone
Anna Simone è una Sociologa Ambientale e si occupa di tematiche ambientali dal punto di vista sociale e culturale, contestualizzando quello che succede al posto in cui è successo per comprenderlo, analizzarlo e spiegarlo. È autrice del blog Ecospiragli.
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