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Ogm, in Ue si va verso la libertà di scelta

Raggiunto l'accordo di principio sul riconoscimento della sovranità e dell'autonomia dei singoli Stati nella coltivazione degli Ogm

Scritto da il 04 dicembre 2014 alle 15:34 | 0 commenti

Ogm, in Ue si va verso la libertà di scelta

Gli Ogm tornano a essere un argomento di attualità. Giusto la scorsa settimana il responsabile Ambiente e Territorio della Coldiretti, Stefano Pasini, intervistato da Tekneco, aveva affermato che «c’è una proposta in fase avanzata di modifica della direttiva che stabilirà, con un margine di sufficiente certezza, libertà di scelta a ogni Paese di decidere il proprio orientamento produttivo». La conferma di tale intendimento è giunta oggi dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che ha commentato così l’esito del lungo negoziato, cui ha partecipato direttamente, svoltosi a Bruxelles sulla proposta di direttiva riguardante gli organismi geneticamente modificati: «L’accordo di principio raggiunto tra Consiglio, Commissione e Parlamento Ue a Bruxelles ci porta molto vicini a un grande traguardo europeo sotto la Presidenza di turno italiana: il riconoscimento della sovranità e dell’autonomia dei singoli Stati nella coltivazione degli Ogm». Il responsabile del dicastero ambientale ha aggiunto che «con questo testo, ancora soggetto a una riconferma formale da parte del Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti, responsabile della preparazione dei lavori del Consiglio dell’Unione europea – nda) abbiamo raggiunto un compromesso equo e bilanciato, attento a valorizzare le realtà dei singoli Stati, che crea finalmente le condizioni necessarie per garantire la libertà di scelta a livello nazionale sulla coltivazione degli Ogm».
Si pone così sempre più vicino il traguardo della libera scelta di ogni Stato membro sulla possibilità di introdurre o meno organismi geneticamente modificati in agricoltura.

Sull’orientamento Ue plaude il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Luca Sani: «Ecco un buona notizia che va nella direzione auspicata, sollecitata dal nostro Parlamento. Dopo quasi quattro anni di dibattito è ormai prossima la decisione di dare agli stati membri la facoltà di limitare o proibire una coltura ogm anche se autorizzata dall’Ue. Questo sulla base di motivazioni di pianificazione territoriale, di impatto socio-economico e legate a obiettivi generali di politica agricola».

Per il presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo «Siamo di fronte ad un importante e atteso riconoscimento della sovranità degli Stati di fronte al pressing e alle ripetute provocazioni delle multinazionali del biotech. L’Europa da un lato, le Alpi e il mare dall’altro, renderanno l’Italia finalmente sicura da ogni contaminazione da Ogm a tutela della straordinaria biodiversità e del patrimonio di distintività del Made in Italy». La stessa Organizzazione degli imprenditori agricoli aveva evidenziato proprio di recente la contrarietà del 76% degli italiani, come risulta da un sondaggio svolto da Ipr Marketing, all’utilizzo di organismi geneticamente modificati in agricoltura nel nostro Paese.
Ma non tutti sono convinti che l’accordo raggiunto porrà in sicurezza gli Stati contrari alla introduzione di organismi geneticamente modificati: secondo Greenpeace, i governi nazionali hanno sì concordato il testo di una nuova legge europea per concedere ai Paesi Ue il diritto di vietare la coltivazione di Ogm sul loro territorio. Tuttavia, tale testo non permette ai Paesi di utilizzare motivazioni di carattere ambientale per giustificare i bandi nazionali. «Il Consiglio Ue dice di voler dare ai Paesi membri il diritto di vietare le colture transgeniche sul loro territorio, ma il testo concordato non dà ai governi solide basi legali per poterlo fare. I Paesi che vogliono bandire la coltivazione di Ogm non potranno usare evidenze di danni ambientali. Questo li lascia esposti ad attacchi legali da parte dell’industria biotech», afferma Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia.


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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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