Vacanze sostenibili
Neve sostenibile e rispetto della natura
Mobilità sostenibile, energie rinnovabili, impianti a basso impatto e tante attività per godere dello spettacolo della natura innevata, senza violarla
Vacanze sulla neve senza sci? Per gli appassionati di scarponi e racchette potrà sembrare un’idea bizzarra, eppure è il modo più naturale per godere dei magnifici panorami innevati e della natura che ci si offre in un’atmosfera magica, con i suoni attutiti, i cristalli di neve che scintillano al sole, le orme degli animali selvatici che all’alba ci hanno preceduto sul sentiero.
I più sportivi possono affrontare le passeggiate con le ciaspole, le caratteristiche racchette da neve che consentono di camminare anche sul manto non battuto; i più avventurosi vorranno calarsi nei panni dei cercatori d’oro e provare l’emozione della slitta trainata dai cani; i più romantici si concederanno una passeggiata in carrozza, tra boschi silenziosi e paesini colorati. Per poi trovarsi tutti in baita a scaldarsi con una bevanda calda o un ottimo piatto di cucina locale.
Anche le località a vocazione sciistica si stanno comunque attrezzando per rendere più sostenibile una vacanza all’insegna dello sport invernale. Al momento l’esperimento più riuscito è rappresentato dalla rete delle Perle alpine, di cui fanno parte 28 località delle Alpi disseminate tra Italia, Austria, Germania, Francia, Svizzera e Slovenia: tutti questi posti offrono una garanzia assoluta di vacanze senza stress, all’insegna della tutela del clima e della sostenibilità.
Si comincia dai trasporti: il concetto di mobilità dolce è il fulcro della filosofia di Alpine Pearls, dove la mobilità è assicurata grazie a efficaci servizi di trasporto e una vasta gamma di veicoli elettrici, dalle auto al segway; inoltre le strutture ricettive propongono inoltre sconti per i turisti che consegnano le chiavi dell’auto e non la utilizzano durante la vacanza.
Anche rispetto agli impianti si cerca di limitare gli impatti. Ad Arosa dalla metà di gennaio 2014 sarà attivo il collegamento con il comprensorio di Lenzerheide, una funivia “Peak to Peak” senza piloni sul terreno. Con lo skipass di Arosa e viceversa si potrà sciare sulle piste di entrambe le destinazioni e lo skipass varrà anche come biglietto per i mezzi pubblici, consentendo di spostarsi a proprio piacimento con la funivia, le Ferrovie retiche e i bus Postauto.
Questa offerta, unica nel suo genere in tutta la Svizzera, consentirà di diminuire sensibilmente il traffico sulle strade del comprensorio Arosa-Lenzerheide, facendo un passo decisivo verso un turismo più sostenibile.
Nel circuito vengono sistematicamente implementate misure per il risparmio energetico e per produrre energia da fonti rinnovabili. Nella gestione degli impianti, nella preparazione delle piste e nell’utilizzo dell’innevamento artificiale si mettono in atto una serie di accorgimenti per ridurre al minimo le emissioni di CO2.
Le Perle alpine non rappresentano l’unico esempio di ecosostenibilità nell’ambito del turismo invernale. Di recente è nata una rete di alberghi che si impegnano a rispettare una serie di canoni “green”, ma va detto che per i livelli più bassi (il rating va da una a cinque “foglie”) si fa davvero fatica a parlare di ecosostenibilità.
È comunque in crescita il numero delle strutture alberghiere attente all’ambiente, soprattutto in Alto Adige, punta di diamante in Italia per quanto riguarda l’edilizia sostenibile. È quindi possibile trovare hotel che propongono soggiorni in strutture realizzate con materiali naturali, progettate per sfruttare energie pulite come quella termica, eolica o solare, e menu a base di prodotti genuini non trattati e non modificati geneticamente.
Ma l’Italia è ancora indietro, almeno a scorrere la lista delle strutture certificate da The Green Key, importante organizzazione di rating ambientale per il turismo: nel nostro Paese sono solo 10 quelle certificate, contro le 298 in Francia.
Alla fine, se davvero si vuole investire in una settimana bianca ecologica è importante informarsi bene e non farsi ingannare da ecologismi di facciata, che rispondono ad una moda e non garantiscono l’effettivo rispetto dell’ambiente.
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L'autore
Stefania Marra
Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.
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Sciitalia
scrive il 18 settembre 2014 alle ore 12:41
Sempre interessante la sensibilizzazione al tema ambiente! benissimo!