Milano capitale del riciclo

Dal primo al 3 ottobre Milano ha ospitato un importante evento internazionale su tema della raccolta e del riciclaggio dei rifiuti urbani. Ideato e organizzato da Amsa, Cic, Comieco e Novamont, Milano Recycle City ha focalizzato la sua attenzione sul concetto di economia circolare, per uno sviluppo più in equilibrio con l’ambiente. Durante le tre giornate dell’incontro sono presentati alcuni esempi di filiere circolari che evidenziano come sia possibile creare occupazione, reddito e sviluppo in equilibrio con lo sfruttamento delle risorse.

L’Italia ha recuperato il terreno perso in passato e oggi rappresenta, in alcuni settori, un modello di riferimento a livello internazionale. Il capoluogo lombardo, in particolare, rappresenta sicuramente un caso esemplare di eccellenza e performance, avendo superato il 50% di raccolta differenziata: un risultato ottenuto grazie alla partecipazione dei cittadini e a un efficiente sistema di raccolta porta a porta che ha coniugato la raccolta di carta, plastica, metalli, vetro con quella della frazione organica (con altissimi livelli di intercettazione dei residui alimentari pari a oltre 91 kg per abitante per anno). Nella raccolta differenziata di carta e cartone, che ha superato i 60 kg pro capite, si posiziona al primo posto tra le città metropolitane con più di un milione di abitanti. La raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio – 12,5 milioni di tonnellate nel 2013 – ha permesso di rafforzare ed estendere l’industria del riciclo dei materiali, grazie a questo importante apporto di materia prima seconda. L’industria del riciclo dei materiali rappresenta circa 1.400 aziende della filiera degli imballaggi, con circa 37mila addetti e un fatturato di 9,5 miliardi di euro.
La filiera dell’organico è cresciuta insieme allo sviluppo di un’industria di chimica verde, che ne è stata contemporaneamente conseguenza e fattore di stimolo, in un esempio di gestione e sviluppo integrato pubblico/privato che ha consentito all’Italia di divenire una eccellenza internazionale. Una ricerca Sda Bocconi del 2014 presentata alla conferenza ha evidenziato come, qualora la raccolta dell’umido venisse estesa a tutti i comuni italiani, si potrebbero creare 904 nuovi posti solo nella parte gestionale dei nuovi impianti di trattamento, una riduzione di circa 7 milioni di tonnellate di CO2 e un valore di surrogazione di fertilizzanti chimici di 46 milioni di euro.
Milano Recycle City si propone anche come punto di incontro, confronto e cooperazione tra città facenti parte di diverse reti ed associazioni quali ad esempio C40, Iswa International e Acr+, per individuare percorsi condivisi di miglioramento dell’efficienza dei sistemi di gestione dei rifiuti nelle grandi città al fine di promuovere in maniera concreta il concetto di economia circolare, trasformando efficacemente gli scarti in risorse.