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Mari puliti, Italia ottava in Europa

L’Agenzia europea per l’ambiente ha pubblicato i nuovi dati sulla qualità delle acque di balneazione: sotto osservazione mari, ma anche fiumi e laghi

Scritto da il 30 maggio 2014 alle 8:30 | 0 commenti

Mari puliti, Italia ottava in Europa

Il 94% delle zone di balneazione nell’Unione europea soddisfa le norme minime di qualità dell’acqua. È quanto emerge dal rapporto annuale sulla qualità delle acque di balneazione in Europa dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), nel quale si legge anche che la qualità è eccellente nel 78% delle zone e che il numero delle località che soddisfano le norme minime è aumentato del 2% rispetto al rapporto dello scorso anno.

In testa alla classifica Cipro e Lussemburgo, con acqua di eccellente qualità in tutte le zone di balneazione. Valori eccellenti, al di sopra della media Ue, si registrano anche in altri otto paesi: Malta (97%), Croazia (95%), Grecia (93%), Germania (88%), Portogallo (87%), Italia (85%), Finlandia (83%) e Spagna (83%). Questi dati segnalano un miglioramento rispetto all’anno scorso, continuando la tendenza positiva in atto da quando, nel 1990, si è iniziato a monitorare lo stato delle acque a norma della direttiva sulle acque di balneazione. Agli inizi degli anni ’90 solo il 60% circa delle zone poteva vantarsi di acque di qualità eccellente, mentre il 70% era in linea le norme minime.
Jacqueline McGlade, direttrice esecutiva dell’Eea, ha dichiarato: “Dai fiordi nordici alle spiagge subtropicali, l’Europa è ricca di posti in cui cercare il fresco in estate. Il rapporto dimostra che la qualità delle acque di balneazione è in generale ottima, ma indica anche la presenza di zone dove i problemi di inquinamento persistono; è per questo che esortiamo le persone a verificare come si classifica la loro meta preferita per nuotare”.
Il rapporto dell’Eea si basa sui dati (relativi alla stagione balneare precedente) raccolti dalle autorità locali in oltre 22.000 località dei 27 stati membri dell’Unione europea e di Croazia e Svizzera, nonché dalle misurazioni dei livelli di batteri provenienti dalle acque di scolo e dagli allevamenti. Più di due terzi delle località controllate sono spiagge costiere, il resto è costituito da fiumi e laghi. Malgrado il miglioramento generale, dal rapporto di quest’anno emerge che la qualità dell’acqua è scarsa in quasi il 2% delle zone esaminate. Le percentuali più alte di spiagge non conformi si trovano in Belgio (12%), Paesi Bassi (7%) e Regno Unito (6%) e alcune di esse hanno dovuto essere chiuse nel corso della stagione 2012. Quelle che si comportano meglio sono, in genere, le zone di balneazione costiere, il 95% delle quali soddisfa le norme minime e l’81% può fregiarsi di acque eccellenti, mentre per quanto riguarda laghi e fiumi, è il 91% ad essere al di sopra della soglia minima e il 72% ad avere acqua di qualità eccellente.
Per conoscere la qualità dell’acqua delle nostre località balneari preferite possiamo visitare l’apposita pagina web dell’Agenzia europea dell’ambiente, da cui è possibile scaricare dati e consultare mappe interattive. È inoltre possibile segnalare lo stato dell’acqua di una determinata zona tramite il sito Eye on Earth.


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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