Tekneco #16 - Piste ciclabili
Londra su due ruote
Una specie di "rampicante" tecnologico in grado di ridare ossigeno e vitalità ad una metropoli ormai asfittica con un progetto di piste sopraelevate
Articolo a firma di Gian Maria Brega
Una mega-pista ciclabile sospesa sui cieli di Londra: è questo il sogno di Norman Foster, archistar britannica che ha recentemente presentato il progetto Skycicle.
Foster, che si dichiara appassionato ciclista, definisce l’iniziativa “un approccio laterale per trovare spazio in una città congestionata”. Skycicle promette di rivoluzionare e migliorare la vita dei milioni di pendolari che ogni giorno faticano a raggiungere il proprio posto di lavoro.
“Usando i corridoi sopra le ferrovie suburbane – dice al Guardian – potremmo creare piste ciclabili che sarebbero in posizione ideale per i pendolari”.
Il progetto presenta tre livelli e sarebbe costituito da 10 piste ciclabili che collegherebbero i vari quartieri di Londra. L’accesso alla mega-pista sarebbe garantito attraverso ben duecento punti di ingresso, con rotte di 15 metri. Verrebbero costruite delle piattaforme verticali accanto alle stazioni ferroviarie già presenti.
La prima tratta in programma (Liverpool Street – East London) sarebbe di sei kilometri. E costituirebbe anche il “test” per verificare al meglio la fattibilità dell’avveniristico progetto. Costo? Circa 220 milioni di sterline.
L’intera rete di tratte ciclabili sopraelevate misurerebbe circa 210 kilometri e – una volta ultimata e in funzione – ospiterebbe ben 12 mila ciclisti l’ora, riducendo drasticamente i tempi di percorrenza tra periferia e centro nella capitale inglese e abbattendo altresì l’inquinamento da smog.
La rete ciclabile avrebbe anche un impatto ridotto in termini di presenza e immagine, essendo costituita di strutture tubolari in vetro che andrebbero a sfiorare i tetti di edifici e vecchie linee ferroviarie. Una specie di “rampicante” tecnologico in grado di ridare ossigeno e vitalità ad una metropoli ormai asfittica. La struttura potrebbe anche generare energia “green”, attraverso l’impianto di pannelli solari o la raccolta di acqua piovana.
Se approvato, Skycicle impiegherebbe 20 anni per essere ultimato.
Sam Martin, “Exterior Architecture”, tra le aziende coinvolte nella costruzione dell’impianto, auspica l’esportazione del modello anche su altre città europee: “Se il tasso di crescita di Londra resterà immutato, tra vent’anni sarà improbabile viverci e la città si trasformerà in un ghetto di persone in giacca e cravatta. Lavoriamo per proporre un altro modo di accedere al centro della City”. Lo stesso Martin già vede il progetto a Parigi, sopra la Gare du Nord.
L’idea iniziale è nata quasi per gioco da uno dei dipendenti della Exterior Architecture, Oli Clarke, che ha immaginato “ciclisti rampanti” sopra la stazione di Battersea. Mostrata all’assessore ai trasporti, l’idea è stata immediatamente apprezzata. Per Londra e in particolare per il sindaco Boris Johnson non si tratta della prima esperienza avveniristica, basti pensare alla torre Orbit di Anish Kapoor…
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