Recupero e Riciclo
Torna il vuoto a rendere. Che sia la volta buona?
Una proposta antica per il futuro dal Festival delle Scienze di Genova. Ma il governo l'aveva già promessa a gennaio nel decreto sulle liberalizzazioni
La proposta l’ha lanciata il sottosegretario all’Ambiente, Tullio Fanelli, al Festival della Scienza di Genova nel convegno “Non sprecare”: una cauzione di 25 centesimi a bottiglia di plastica da restituire alla consegna della stessa. «Il governo vuole fare come in Germania: quando le bottiglie verranno restituite, i 25 centesimi verranno ridati. Così si incentivano i cittadini a riciclare e si potrà raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata sul territorio nazionale».
I più giovani forse non ne hanno nemmeno mai sentito parlare, ma negli anni Settanta vino, acqua e bibite erano vendute in bottiglie di vetro che, quando le riportavi al negozio, ti venivano pagate. Erano i “vuoti a rendere” e i soldi che ti davano erano in effetti la restituzione della cauzione che tu avevi versato al momento dell’acquisto. La bottiglia, in breve, aveva ancora un valore e quando tornava alla fabbrica, debitamente disinfettata, veniva riutilizzata.
Poi arrivarono il vino in cartoccio e le bottiglie di plastica. A cavallo degli anni Ottanta il vuoto a rendere divenne via via obsoleto.
Altrove questo non è accaduto. In Germania, citata persino dal Governo italiano, il sistema si è evoluto. Oggi molte bottiglie hanno un codice a barre e quando le riporti dove le avevi acquistate (piene, s’intende) c’è una macchina che riconosce l’oggetto e ti da un buono sconto da utilizzare alla cassa per ogni altro acquisto.
Anche le bottiglie di birra, comprate in un locale alla sera, hanno il vuoto a rendere e si paga una cauzione. E succede una cosa straordinaria. A Berlino, racconta Maurizio Pallante, «si è da tempo diffusa la moda di abbandonare queste bottiglie in posti in cui persone più bisognose possano raccoglierle e ricavarci una sorta di “guadagno”. Quando si vedono bottiglie vuote di birra nelle strade delle città tedesche, dunque, la cosa può essere stata fatta di proposito».
Vedremo ora se per l’Italia sarà la volta buona, visto che già a gennaio la questione era addirittura entrata nel decreto sulle liberalizzazioni.
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L'autore
Marco Gisotti
Direttore scientifico di Green factor, ha creato e dirige dal 2005 il Master in Comunicazione ambientale del Centro studi CTS con il Dipartimento di scienze della comunicazione della Sapienza di Roma e l’ENEA. È autore, con Tessa Gelisio, di “Guida ai green jobs. Come l’ambiente sta cambiando il mondo del lavoro” (Edizioni ambiente).
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Fiorelli Vittorio
scrive il 02 novembre 2012 alle ore 08:52
é tanto semplice ,funziona perfettamente,in germania in una settimana l'anno fatta legge......vediamo in Italia.
Fiorelli Vittorio
scrive il 02 novembre 2012 alle ore 08:55
Crea anche posti di lavoro.
luca
scrive il 02 novembre 2012 alle ore 11:30
dopo 10 anni si son ricordati che in tutta europa ogni paese risparmia 5 miliardi di euro annue dalla raccolta lattine vetro e plastiche, evitando le discariche eed e vitando di spedir erifiuti sui treni. danno reddito a chi no nha nulla ripulendo la città, speriamo che lo facciano in fretta come in svezia e finlandia
luca
scrive il 02 novembre 2012 alle ore 21:36
ottimo, è di queste semplici ma efficaci idee che ha bisogno il nostro paese. a riguardo Renzi rappresenta la scelta politica migliore per il futuro.
Carmine
scrive il 02 novembre 2012 alle ore 22:44
qui in olanda e' presente in tutti i supermercati come anche al lidl o all aldi discount. non si vede una bottiglia di vetro o plastica in giro a terra
betta
scrive il 03 novembre 2012 alle ore 07:39
torniamo all'egeria in vetro da lt. 1,5 e alla cocacola in boccetta!, alla mescita del vino. tutto con vetro a riciclo. eliminiamo lattine e plastica.
Utente
scrive il 03 novembre 2012 alle ore 07:56
Lo spirito è buono, ma la soluzione no: sarebbe solo l'ennesimo trucco per alzare i costi... un tempo funzionava (io l'ho usato con il vetro), ma oggi non più per tanti motivi... per esempio la maggior parte dei consumi coinvolti sono massivi, per cui la prima volta che si comprano 20 bottiglie si paga il balzello, ma non avrai mai la cauzione indietro perchè la volta successiva ne comprerai altrettante. Qualunque soluzione che preveda un pagamento così, ossia un "vincolo negativo", è sempre sbagliata, perchè penalizza chi ha meno possibilità (come sempre chi ha tanti soldi se ne frega), mentre sono da spingere i "vincoli positivi" (gli "incentivi", termine però abusato). Esempio SOLO PER CAPIRE: per ogni kg di plastica buttata si riceve un credito di 1 euro sul proprio conto corrente. La soluzione attualmente è una sola: denaro digitale senza limiti (abolizione del contante) con livelli di accesso gratuiti (deve esistere un conto bancario di base totalmente gratuito che permetta le operazioni basilari).
andrea
scrive il 05 novembre 2012 alle ore 12:01
Il sistema è adottato anche in molti paesi del Nord Europa, non solo in Germania: Svezia, Finlandia, Estonia, ad esempio...e anche lì chi "abbandona" bottiglie o lattine lo fa di proposito per chi è povero ( a volte con consegna..."diretta").
toni
scrive il 05 novembre 2012 alle ore 12:26
il sistema delle bottiglie di vetro a cauzione funziona benissimo anche in Italia. Da noi i supermercati hanno le macchine che le riconoscono automaticamente. Per la birra è pratica comune, come per acqua (magari bere quella del rubinetto?) e bibite. Anche cantine vinicole si stanno orientando in tal senso. Per le bottiglie in plastica in primis vanno adottate misure che penalizzino le industrie che scelgono di usarle e messi contenitori per la loro raccolta nei punti strategici. L'abolizione del denaro contante non c'entra nulla con il riciclaggio e fa solo un favore alle banche e alla BCE, fintanto che gli stati nazionali dovranno sottostare ai suoi diktat ed acquistare gli euro ad usura. Forse Utente non sa, che a chi non ha reddito o ha avuto problemi finanziari le banche non aprono conti correnti, figuriamoci gratuiti!!! Come farebbe un immigrato a fare la spesa??? A mercato nero, probabilmente, alla faccia delle idiozie sulla presunta lotta all'evasione fiscale, che viene praticata con metodi elusivi perfettamente legali. Inoltre, non sono sicuro che mi vada di essere tracciato anche quando compro una cocacola.
Calo
scrive il 17 maggio 2013 alle ore 11:57
salve potete Togliermi una curiosità. Allora io vivo in sicilia e non ce ancora una educazione o un giusta informazione sul riciclaggio. visto che ce difficoltà molti disoccupati raccolgono ferro e alluminio e vengono pagati a peso. perché non viene fatto anche col vetro e lattine!? Ci sarebbe più pulizia e più lavoro per chi e in difficoltà.