Il postino è diventato ecologico e silenzioso
La Francia possiede il parco veicoli più ecologico al mondo, con quasi 25.00 mezzi di trasporto elettrici. Ci prova anche l’Italia, con minor successo
È stato firmato il 31 ottobre scorso un nuovo accordo tra Philippe Wahl, presidente del gruppo La Poste (le poste francesi), e Carlos Ghosn, suo omolgo alla guida del gruppo Renault, con l’obiettivo di rinforzare la collaborazione già in corso nel settore della mobilità sostenibile. Il nuovo accordo porterà le due aziende a sviluppare progetti pilota su nuove soluzioni di mobilità e a lavorare sul fronte dei trasporti sostenibili, focalizzandosi su quattro direttrici principali: migliorare l’autonomia dei veicoli a energia pulita prodotti da Renault e facenti parte del parco auto dell’azienda postale; lavorare a una logistica urbana più pulita e silenziosa, in un contesto di domanda crescente di recapito di colli connessa allo sviluppo dell’e-commerce; studiare l’inserimento di veicoli elettrici di dimensioni differenti; guardare al futuro, lavorando all’elaborazione di un veicolo interconnesso e comunicante in rete.
Questa collaborazione vede impegnati due colossi della mobilità sostenibile francese. La Renault, che vanta una gamma con veicoli di varie tipologie e detiene il 55 per cento della quota di mercato di auto elettriche. Il gruppo La Poste ha dal canto suo un record al momento ineguagliato per quanto riguarda il parco veicoli elettrici: oltre a 18.000 biciclette a pedalata assistita, si contano mille quad, 5.000 vetture e 100 nuovissimi Staby®, dei piccoli cargo a tre ruote – prodotti, come i quad, dalla Ligier – che hanno un’autonomia di 35 chilometri e permettono di trasportare il doppio della merce rispetto a uno scooter, a parità di ingombro; maneggevoli e stabili, sono adatti a circolare sia nei centri urbani che nelle aree periferiche e rurali.
La Poste ha fortemente investito nella direzione della mobilità sostenibile, con un obiettivo ambizioso da raggiungere: la riduzione delle emissioni di CO2 del 20 per cento tra il 2008 e il 2020. E a tal fine ha anche creato Mobigreen, una filiale dedicata alla promozione della guida ecologica, e Greenovia, un servizio che offre consulenza in materia di gestione delle flotte alle aziende che decidano di ottimizzare il proprio parco veicoli.
E in Italia? Anche il gruppo Poste Italiane si è impegnato a ridurre le emissioni di gas serra, a contrastare l’inquinamento acustico e a migliorare la propria organizzazione per limitare l’impatto ambientale delle proprie attività. Da alcuni anni ha programmato interventi di risparmio energetico e investimenti nel fotovoltaico, anche se con risultati decisamente migliorabili: ad oggi solo il 5 per cento dell’energia consumata proviene da fonti rinnovabili. Anche sul fronte della flotta, va registrato che, su 38.000 veicoli, 3.000 sono a basso impatto ambientale, grazie a mille quadricicli elettrici e duemila mezzi a metano. In totale, l’azienda calcola di aver evitato nel 2013 l’emissione di 348 tonnellate di CO2.
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L'autore
Stefania Marra
Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.
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