I rischi delle lampade a basso consumo
Le minacce nascoste nei nuovi prodotti imposti dalla Ue
Photo: Ecolamp
Non è automatico che le nuove lampadine a basso consumo energetico siano anche amiche dell’ambiente. Un giro d’orizzonte tra studi recenti e pareri degli esperti mette in luce i pericoli che possono nascondersi anche in questi prodotti. La direttiva Eup dell’Unione Europea prevede la progressiva messa al bando delle lampadine a incandescenza, iniziata già dal primo settembre 2009. Il susseguirsi delle varie tappe, tra cui quella del 2012 che prevede la limitazione e l’importazione delle tradizionali lampadine ad incandescenza pari o superiori a 7 W, ci faranno a breve trovare sugli scaffali solo quelle a basso consumo energetico.
Queste ultime a fronte della stessa domanda di energia, permetteranno di far scendere i consumi mondiali di elettricità appunto perché “attingeranno” meno energia e di conseguenza calerà l’immissione in atmosfera di Co2. Come afferma Andrea Pietrarota, marketing e communication manager del Consorzio Ecolamp, il vantaggio delle lampadine a risparmio energetico è quello di «consumare tra il 65 e l’80 per cento di energia in meno rispetto alle lampadine tradizionali e di durare da 6 mila a 15 mila ore, ma il rovescio della medaglia è il mercurio in esse contenuto». Altre problematiche da non sottovalutare sono rappresentate dai campi elettromagnetici ad alta frequenza che generano e dall’interferenza all’impianto elettrico che possono produrre.
Le lampadine a basso consumo generano emissioni elettromagnetiche
La maggior parte degli ambientalisti osanna le lampadine a risparmio energetico definite fluorescenti compatte, in sigla Cfl, perché a parità di ore di utilizzo rispetto alle lampadine ad incandescenza, c’è una riduzione dei consumi e dunque vengono immesse in atmosfera minori quantità di Co2. Tuttavia Achille Sacchi esperto di inquinamento elettromagnetico (ha dedicato anni di ricerche teoriche e pratiche all’argomento), ci spiega che le lampadine Cfl generano un campo elettromagnetico ad alta frequenza «che varia da marca a marca ed è superiore a quello di tutti gli altri tipi di lampade, eccetto quelle al neon che si comportano in modo similare anche se con un minor impatto. Mediamente si dovrebbe rispettare una distanza di almeno 100 cm dalla lampada, anche se ogni
azienda produttrice costruisce tali lampade in modo diverso e quindi con
conseguenze diverse a livello di inquinamento ambientale». Sottolinea che bisogna rispettare la distanza di sicurezza soprattutto in zone destinate a esposizioni prolungante, tenendo presente che alcune lampade, poche, necessitano di distanze superiori al metro.
Gli domandiamo quali sono i danni per la salute e lui risponde che: «E’ un grave errore indicare patologie provocate da inquinamento elettromagnetico, perché ogni individuo reagisce in modo diverso e spesso sono provocate da più cofattori. Quindi quando si parla di danno sulla salute ci si dovrebbe limitare a dire ciò che è stato scientificamente provato ossia, tali campi interferiscono negativamente con il nostro organismo che ha una forte natura elettromagnetica e la patologia subentra quando l’intensità di tali radiazioni è molto elevata (cosa che accade molto raramente) o quando ci sono altri fattori che lavorano insieme, ad esempio gravi conflitti emozionali, radiazioni cosmo-telluriche, inquinamento chimico e cattiva alimentazione».
Elettricità sporca nell’impianto con l’utilizzo delle lampade a basso consumo
In gergo tecnico si definisce “elettricità sporca” quella che si crea con il passaggio di elettricità ad alto voltaggio, lungo i cavi dei tralicci o degli impianti elettrici negli edifici. Scopriamo che alcuni tipi di Cfl creano interferenze nell’impianto e come ci spiega Achille Sacchi sono «delle “armoniche” ad alta frequenza che poi vengono emanate (in bassissima intensità) dai fili elettrici in tutto l’edificio. Va detto – specifica – che non tutte creano il problema delle alte interferenze. Principalmente sono quelle di basso prezzo dal marchio sconosciuto, che oltre al danno sulla salute possono danneggiare strumentazioni elettriche sofisticate quali ad esempio quelle ospedaliere». Conclude affermando che le interferenze nell’impianto si possono evitare acquistando solo lampadine che contengano dei particolari dispositivi filtro in grado di filtrare, appunto, le frequenze indesiderate. Sottolinea inoltre che fin quando «la tecnologia Led non avrà dato gli stessi risultati in termini di tipo e intensità luminosa, le lampade Cfl restano le uniche a garantire una discreta efficienza energetica, anche se la durata che le varie aziende promettono non è assolutamente reale: frequenti spegnimenti e accensioni influiscono drasticamente sulla loro durata».
L’inchiesta proseguirà domani
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L'autore
Anna Simone
Anna Simone è una Sociologa Ambientale e si occupa di tematiche ambientali dal punto di vista sociale e culturale, contestualizzando quello che succede al posto in cui è successo per comprenderlo, analizzarlo e spiegarlo. È autrice del blog Ecospiragli.
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filippo
scrive il 26 aprile 2011 alle ore 17:22
anche per il led ci sono gli stessi rischi? o ve ne sono altri?
Anna Simone
scrive il 26 aprile 2011 alle ore 22:19
Salve Filippo, da quello che mi risulta l’illuminazione a Led, secondo degli studi che sono stati fatti, pare essere nociva (stress ossidativo) per la retina dell’occhio per via della forte componente di luce blu. L’effetto negativo, si riscontra soprattutto per gli individui fotosensibili ma bisogna considerare, anche per i Led, i tipi di dispositivi che si usano. Al contrario delle lampade a fluorescenza non contengono nessuna percentuale di mercurio. La invito a leggere anche la seconda parte dell’articolo sui rischi delle lampade a basso consumo. Abbiamo analizzato i vari aspetti con alcuni esperti del settore che ci spiegano come difenderci da consumatori! Buona serata Anna Simone
lina
scrive il 07 maggio 2011 alle ore 06:42
non puoi dire , per favore , più chiaramente quali comprare, io lavoro sotto la lampada..grazie
Anna Simone
scrive il 09 maggio 2011 alle ore 13:23
Salve Lina, personalmente compro quelle più costose, con il marchio Ce e prodotte in Europa. Se ci fai caso esistono alcuni tipi di lampade (stessa forma e stessi watt) provenienti dalla stessa casa ma con un costo differente. A ben guardare, probabilmente, non dipende dai negozi che applicano un prezzo differente ma dalla sicurezza delle lampade e dal paese di produzione! Il paese di produzione delle lampade lo trovi scritto sulla scatola. Questo è solo un comportamento personale. Se hai altri dubbi, scrivi pure. Buona giornata Anna Simone
ANTONIO
scrive il 02 giugno 2011 alle ore 11:55
Salve ho contattato un amico per far valutare la salubrità elettromagnetica nell'ambiente di lavoro in cui opero. Con un monitoraggio ad alta frequelza e a banda larga l'incidenza di tale fenomeno fisico risulta essere sotto la sensibilità del sensore stesso. Preciso che la strumentazione utilizzata risulta essere di ottima qualità. Il problema sorge allorquando accendendo due lampadari a sospensioni, anche separatamente, di cui uno a led ed una a neon ,si genera un campo pressochè costante di 8-12 V/m. tengo a precisare che le sospensioni sono di buona fattura e non di tipo economico. e adesso....?
Anna Simone
scrive il 05 giugno 2011 alle ore 10:30
Buongiorno Antonio, data la specificità della sua domanda ho contattato un esperto del settore, Achille Sacchi. Queste le informazioni raccolte: se il valore rilevato è l'intensità del campo elettrico alternato a bassa frequenza è normale (anzi piuttosto basso. Se invece è l'intensità di campo elettrico ad alta frequenza sarebbe troppo alto (probabile che sia il reattore del neon o i circuiti delle lampade a led). Spero di esserle stata di aiuto Buona giornata Anna Simone
Andrea
scrive il 20 gennaio 2012 alle ore 12:53
Salve, mi sono imbattuto su questa pagina per una pura casualità. Ho acquistato da 2 settimane una Apple Tv e ho avuto quasi da subito un problema di riavvio dell'apparecchio. Si spegne il led di accensione per poi accendersi di nuovo tuttavia il sistema operativo non si riavvia se non con un riavvio forzato. Premetto che di lavoro faccio assistenza tecnica e su reti per una grande azienda italiana. Ho eseguito tutte le prove possibili sull'apparecchio senza trovare la causa fino a quando un giorno per caso ho notato che la Apple Tv si riavviava in concomitanza con l'accensione di una luce al neon presente sopra il letto, a circa 1 metro dall'apparecchio!!! Sconcertante! Nei prossimi giorni farò altri test per assicurarmi di quanto verificato.
Anna Simone
scrive il 21 gennaio 2012 alle ore 11:00
Buongiorno Andrea, quando ultima i test potrebbe cortesemente metterci al corrente dei "risultati" definitivi? Un metro dovrebbe essere una buona distanza, almeno in linea teorica! Buon fine settimana Anna Simone
gio
scrive il 06 ottobre 2012 alle ore 10:52
leggo molte informazioni che si contraddicono, la domanda che mi pongo è: la signorina Anna Simone, ha qualche titolo specifico per dare certe risposte, o semplicemente è un'appassionata di certi argomenti, che senza alcun titolo specifico da consigli a tutti, senza saper bene di cosa sta parlando!?!?
Ermanno
scrive il 22 settembre 2014 alle ore 10:20
Buongiorno, vorresi sostituire le attuali lampade fluorescenti con le lampade ad ampio spettro chiamate Light4joy, le quali dovrebbero garantire un tipo di luce molto simile a quello solare. Leggo però sul sito che si tratta comunque di compatte fluorescenti e non ho trovato nessuna indicazione relativa alla formazione di campi elettromagnetici con tali dispositivi. Lei ha qualche informazione al riguardo? Grazie Ermanno