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Guida alla scelta della vacanza sostenibile | Tekneco

Guida alla scelta della vacanza sostenibile

I suggerimenti, le mete e i costi per trascorrere le ferie a contatto e nel rispetto della natura

Scritto da il 15 luglio 2011 alle 8:36 | 4 Commenti

Guida alla scelta della vacanza sostenibile

Photo: Danny Mcl


Bellezza dei luoghi, genuinità dei cibi, mezzi di trasporto e alloggi a basso impatto ambientale, rispetto della cultura locale, prezzi equi, ecco cos’è il turismo ecologico.

Negli ultimi anni ha preso piede anche in Italia, dove è possibile organizzare una vacanza ecosostenibile sia nelle agenzie di viaggio che in modalità fai da te, grazie a internet. Vediamo come fare.

Cos’è l’ecoturismo

Tempo di spegnere il computer, lasciare i documenti sulla scrivania e la cravatta a casa, insomma si parte per le vacanze estive.

Negli ultimi anni si sta sempre più sviluppando l’ecoturismo definito, durante il Summit di Quebec nel 2002, come un modo di viaggiare responsabile, il cui il turista visita e soggiorna in un paese straniero conservando e rispettando l’ambiente naturale e la cultura del luogo, sostenendo e contribuendo alla crescita economica e al benessere della popolazione locale.

Come si organizza una vacanza eco

Silvia Badriotto, consulente di sviluppo e marketing turistico, spiega cosa dobbiamo fare se desideriamo pianificare una vacanza green e dunque responsabile. Afferma che: “In Italia esiste l’Associazione italiana turismo responsabile (Aitr), che promuove la cultura e la pratica di viaggi di turismo responsabile, favorisce la conoscenza, il coordinamento e le sinergie tra i soci, come per esempio quello svolto dall’associazione Borghi autentici d’Italia”. Prosegue specificando che: ”Se ci si affida a un tour operator, consiglio di scegliere le agenzie affiliate Aitr, mentre se si organizza da soli il viaggio e si vuole puntare sulla sostenibilità ambientale, è preferibile soggiornare in strutture che hanno conseguito il marchio di certificazione Ecolabel, o cercare forme di ricettività integrate nell’ambiente come ad esempio l’Albergo diffuso .

Esistono inoltre altre forme di ricettività ecologica come gli Ecovillaggi e le fattorie didattiche che organizzano attività adatte anche ai bambini”.

Caratteristiche dell’ eco-travel

Si fa presto a definirsi un viaggiatore eco ma per sfuggire alla mera moda del momento, che tende facilmente a etichettare tutto come green, abbiamo chiesto ad Alessia Freddo, consulente di viaggio, come si comporta un vero eco travel. Afferma che: “Deve saper visitare le meraviglie del mondo senza lasciare traccia del suo passaggio”. In particolare -aggiunge- “Per quanto riguarda l’utilizzo dei mezzi di trasporto, deve utilizzare quelli a minor impatto ambientale, preferire mezzi alternativi all’aereo, quando possibile, utilizzare mezzi pubblici all’auto privata, apprezzare l’idea del car sharing, condividendo taxi o auto a noleggio e, meglio ancora, se il luogo lo permette utilizzare la bicicletta o percorrere a piedi le distanze fattibili”.

Per l’alloggio, inoltre “Un eco-travel evita gli alberghi di lusso e le catene alberghiere, preferendo gli alloggi messi a disposizione dalle comunità locali, anche quelli privati della comunità ospitante. Contribuisce così la crescita economica locale”.

Il contatto umano con le realtà locali non deve esser trascurato, perché come rileva Alessia Freddo “Bisogna confrontarsi con il vivere vero della comunità che sta visitando. L’eco-travel assume le abitudini e rispetta le tradizioni della popolazione locale, imparando a conoscerla documentandosi, prima di iniziare il viaggio, sulla storia e il suo costume sociale”. Conclude affermando che: “Il viaggiatore eco sostenibile, che viaggia secondo i principi del turismo responsabile, ha cura dell’ambiente ed evita lo spreco dell’acqua e delle risorse naturali, evita di acquistare manufatti che derivino da animali o vegetali in via d’estinzione e porta con sé, sempre, lo spirito ecologico che lo accompagna quotidianamente”.

Anche i costi possono essere sostenibili

Indicativamente i costi non sono più alti rispetto a quelli di un viaggio tradizionalmente inteso, perché derivano dalla qualità dei servizi, dalle attività offerte e non dal fatto che sia un modo di viaggiare attento alle tematiche ambientali e sostenibili. Silvia Badriotto sottolinea che: “Il costo di un viaggio che utilizza la filiera corta e l’eliminazione di intermediari reca un giusto guadagno agli operatori diretti che spesso per raggiungere l’obiettivo di certificazione ambientale, svolgono il doppio degli sforzi. Se il viaggio subisse dei costi leggermente maggiori credo non debba andare a discapito dell’esperienza che può offrire. Un po’ come il discorso dell’agricoltura biologica dove paghiamo la qualità, non paghiamo di più”.

Aumento degli eco-turisti

E’ aumentato il numero di turisti che sceglie di fare un viaggio responsabile? Lo abbiamo chiesto a Maurizio Davolio, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile, il quale afferma “Noi registriamo un leggero ma costante aumento dei viaggiatori che scelgono i viaggi organizzati di turismo responsabile. Aumentano anche i viaggiatori individuali, e soprattutto cresce il numero dei tour operator anche tradizionali che stanno migliorando progressivamente gli standard dell’etica  e della sostenibilità nei loro viaggi, che però non possono essere definiti viaggi di turismo responsabile”.

Tuttavia per quanto riguarda le vacanze green di noi italiani constata che: ”Abbiamo la netta sensazione che i viaggiatori di ecoturismo e di turismo responsabile siano percentualmente molto più alti nei paesi dell’Europa settentrionale, in particolare Germania e Regno Unito, piuttosto che in Italia”.

Mete possibili nel Belpaese

La scelta del posto in cui andare a trascorrere le vacanze è una questione di preferenze personali. Tuttavia abbiamo chiesto a Silvia Badriotto dei consigli utili per sbaragliare l’indecisione. Lei osserva che: “L’Italia, è scontato dirlo, ma è tutta bella. Non mi sento di selezionare un luogo specifico ma può aiutare tenere presente gli operatori specializzati, che riuniscono in Italia le località di eccellenza attente alle tematiche ambientali e sostenibili. Sono il Touring Club Italiano con il progetto Bandiere Arancioni, i Borghi Autentici d’Italia riunisce, invece, i comuni definiti minori perché con meno di 5 mila abitanti, che hanno voglia di non dissolversi a causa della globalizzazione e operano con vari progetti di sviluppo e valorizzazione, e le Oasi Wwf, luoghi di straordinaria bellezza nati per difendere la biodiversità”.


Commenti

Ci sono 4 commenti.

  • Sandro Billi
    scrive il 24 agosto 2011 alle ore 22:28

    Anna, intervento interessante. Però non facciamo di tutt'erba un fascio tra eco turismo, turismo sostenibile e turismo responsabile. Eco turismo è legato ad un luogo e a un richiamo preciso, turismo sostenibile può essere un principio da adottare a 360° e turismo responsabile ha una grossa valenza sociale. Se mettiamo insieme le cose non si aiuta a seguire nessuna delle tre strade.

  • Anna Simone
    scrive il 25 agosto 2011 alle ore 09:57

    Buongiorno Sandro, grazie per l’intervento e per la precisazione sulle differenze tra ecoturismo, turismo sostenibile e turismo responsabile. L’intento dell’articolo non era quello di creare confusione ma di porre l’accento su un modo di viaggiare differente rispetto a quello tradizionale. Abbiamo voluto fornire al lettore un’infarinatura di questo “nuovo” modo di fare turismo, sentendo la voce di alcuni operatori e dando i riferimenti di qualche Associazione del settore. Ho preso spunto dalla definizione di ecoturismo del summit del 2002 in Canada dove, mi pare, si sia scelto di adottare una definizione allargata di ecoturismo ossia di rispetto dell'ambiente, della cultura degli abitanti del luogo, dello sviluppo economico locale. Un ecoturismo che intreccia di conseguenza quello responsabile e sostenibile. Che dire, speriamo che il turismo predatorio lasci sempre più spazio alle altre tre forme di turismo! Con questo commento sono entrata nel “mondo dei viaggi” e non posso far a meno di pensare che ho decisamente sbagliato periodo per le mie vacanze: sarei dovuta partire ora che ci sono temperature così alte! Buona giornata Anna Simone

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L'autore

Anna Simone

Anna Simone è una Sociologa Ambientale e si occupa di tematiche ambientali dal punto di vista sociale e culturale, contestualizzando quello che succede al posto in cui è successo per comprenderlo, analizzarlo e spiegarlo. È autrice del blog Ecospiragli.


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