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Settembre, è il momento di partire in bici | Tekneco

Turismo sostenibile

Settembre, è il momento di partire in bici

Un allenamento poco impegnativo ma costante consente affrontare una vacanza in bicicletta: un modo diverso di viaggiare, decisamente ecologico

Scritto da il 02 settembre 2013 alle 8:29 | 0 commenti

Settembre, è il momento di partire in bici

Ora che il gran caldo di agosto è alle nostre spalle e si avvicina l’autunno col suo clima tiepido e i suoi spettacolari colori, è il momento adatto per partire in sella alla bici. Secondo il X rapporto Ecotur sul Turismo natura dell’Enit, il cicloturismo è l’attività preferita dai vacanzieri; è un fenomeno in forte ascesa (31% contro il 23% della precedente rilevazione) ed ha superato per la prima volta anche l’escursionismo, che passa dal 23% al 21%.

Per affrontare un viaggio in bici serve un minimo di preparazione fisica, ma non bisogna spaventarsi: il cicloturismo non è una gara, è un modo ecologico di viaggiare prendendosi il tempo di godere dei posti che vengono attraversati. Il ritmo e le distanze sono quindi delle variabili che ognuno può adattare alle proprie esigenze. Secondo gli esperti, per prepararsi basta pianificare delle piccole sessioni di allenamento: sono sufficienti due ore consecutive un paio di volte a settimana, cercando di mantenere una velocità di almeno 10-15 chilometri orari.

Certo, si può anche “barare” e partire con una bicicletta a pedalata assistita. Altrimenti, è bene scegliere con cura il mezzo con cui partire. L’ideale è una bici leggera ma robusta, della tipologia da turismo, che offre una postura comoda e ha il cambio. In viaggio bisognerà portare dei bagagli, quindi servirà un portabagagli, anche questo robusto per evitare rotture; quelli posteriori sono in genere più stabili di quelli anteriori, e lo spazio sul manubrio è utile per agganciare una piccola borsa per portafogli, cellulare, cartine e altri piccoli oggetti da tenere a portata di mano.

Se invece volete partire con la vostra mountain bike, è utile sostituire i copertoni con un modello più scorrevole.
Nel bagaglio ci andrà solo l’indispensabile: è tutto peso che dovrete trasportare a forza di gambe! Quindi magliette a maniche corte per gli spostamenti e a maniche lunghe per quando vi fermerete, pantaloncini corti e lunghi, un paio di giacchetti e – se il viaggio sarà lungo – anche un pezzo di sapone solido per panni, per poter lavare gli indumenti e quindi portare meno cambi.
Indispensabili: casco e borraccia.

Prima di partire è indispensabile pianificare con cura il viaggio: scegliere un percorso alla propria portata, procurarsi le cartine, verificare la disponibilità di punti di ristoro e soggiorno lungo l’itinerario. Le risorse per i cicloturisti sono tante, dai libri alla rete, dove moltissimi siti offrono informazioni preziose, mappe scaricabili e tracciati da seguire tramite gps col cellulare. Molti siti sono inoltre legati ad associazioni di settore che possono dare un supporto e utili consigli ai neofiti. Sempre online è possibile trovare i bike hotel, strutture che sorgono lungo i percorsi e offrono servizi su misura per i cicloturisti.

Per chi vuole risparmiare c’è poi Warm Showers, una rete internazionale di ospitalità gratuita per cicloturisti. Esiste dal 1993 ed è presente nei cinque continenti, ma è poco nota in Italia. Con un sistema analogo a quello del coach surfing (rete i cui iscritti si offrono ospitalità a vicenda), si basa sulla complicità tra amanti delle due ruote. Ci si registra sul sito, si dichiara la propria disponibilità ad alloggiare ciclisti e si può usufruire dell’ospitalità (letto e doccia) dei membri della rete.

Se invece volete affrontare senza stress la vostra prima vacanza in bici, meglio rivolgersi a quelle organizzazioni che mettono a disposizione una guida e il trasporto dei bagagli da albergo ad albergo, mentre si passeggia leggeri sulle due ruote.


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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