Clima
Clima: via libera alla road map al 2050
Ratificata dagli eurodeputati la road map dell’energia per abbattere la CO2. Varsavia sceglie però di non allinearsi agli obiettivi europei sul clima
Promuovere politiche energetiche a favore di un’economia a basso contenuto di carbonio per non “restare indietro”. Con questo obiettivo l’Assemblea di Strasburgo ha approvato a larga maggioranza una risoluzione non legislativa a favore di uno sviluppo a basso impatto ambientale. La nuova road map europea dell’energia, ratificata da 26 paesi, porterà ad un taglio delle emissioni di carbonio dell’80% entro il 2050, da realizzarsi attraverso due passaggi intermedi: una prima riduzione del 40% entro il 2030 e una seconda pari al 60% entro il 2040.
Il veto polacco
Il via libera degli eurodeputati invia un forte messaggio alla Polonia che, in occasione dell’ultimo Consiglio europeo dei ministri dell’ambiente a Bruxelles, ha scelto di non ratificare la road map. Il governo di Varsavia, infatti, ha posto il proprio veto sul percorso delineato dalla UE, giudicando “irrealistici” gli obiettivi del provvedimento internazionale: l’Unione avrebbe fatto meglio a lasciare gli Stati membri liberi di scegliere i modi e i tempi per attuare gli obiettivi della risoluzione, limitandosi a fissare al 2050 il traguardo per adeguarsi ai nuovi standard.
“Siamo fortemente contrari ai milestone e ai passaggi intermedi”, ha dichiarato un funzionario del governo polacco. Alla base di questo ostruzionismo c’è la storica vocazione al carbonio del paese che basa circa il 90 per cento della produzione di energia elettrica proprio sul combustibile fossile. L’eventualità concreta di un progressivo passaggio a fonti energetiche più pulite come il gas e l’eolico – risorse in cui i vicini europei sono già molto più avanti – metterebbe l’economia nazionale in seria difficoltà.
Non è la prima volta che il paese esprime dubbi rispetto al tema del riscaldamento climatico, rivendicando il grande sforzo già compiuto negli anni per migliorare la propria impronta energetica. Le emissioni di CO2 sono passate dagli oltre 450 milioni di tonnellate del 1990 ai 377 del 2009 e le centrali di epoca comunista sono state sostituite con impianti di ultima generazione. Alimentate pur sempre a carbone.
Una tassa sui trasporti e tagli alla CO2 in agricoltura
Accanto ai nuovi obiettivi generali di riduzione delle emissioni, la risoluzione prevede anche un capitolo relativo al settore dei trasporti: gli eurodeputati si sono espressi a favore di una tassa sulle emissioni a carico delle compagnie aeree e, più in generale, di un taglio del 60% della CO2 prodotta dai trasporti entro il 2050. L’Assemblea di Strasburgo appoggia inoltre la proposta di target vincolanti sulle energie rinnovabili entro il 2030 e chiede alla Commissione Europea di proporre misure specifiche per limitare le emissioni generate dal settore agricolo.
Più attenzione ai sistemi di riscaldamento e raffreddamento
Ma c’è anche chi ritiene che l’Europa possa fare di più. Undici associazioni industriali europee legate al settore dell’energia termica hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per chiedere una politica europea più ambiziosa sui sistemi di riscaldamento e raffreddamento, un capitolo ritenuto sottovalutato nella tabella di marcia di Bruxelles.
“La spesa per riscaldamento e raffreddamento rappresenta il 43% del consumo finale di energia in Europa. Nonostante le vaste dimensioni e le tecnologie a basse emissioni che esso già oggi offre, questo settore è stato ampiamente trascurato in tutti gli scenari presentati nella road map”, scrivono le associazioni in una lettera, tra i cui firmatari rientra anche l’ESTIF, la federazione europea dell’industria solare termica.
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L'autore
Camilla Mastellari
29 anni, Camilla Mastellari è giornalista e si occupa di comunicazione dal 2006. In veste di redattrice freelance ha scritto e continua a scrivere di temi quali ecosostenibilità, tecnologie nei paesi in via di sviluppo e giustizia sociale. Laureata in lingue e letterature straniere è nata a Torino, ma vive a Milano da almeno un decennio.
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