***ATTENZIONE***
VERSIONE OLD DI TEKNECO AGGIORNATA SINO A GENNAIO 2017
Clicca qui per visualizzare il nuovo sito
Clima: dopo Durban, ora si guarda a Doha | Tekneco

Clima: dopo Durban, ora si guarda a Doha

L'anno che si è da poco concluso ha visto andare in scena la Conferenza mondiale sul clima dell’Onu, tenutasi nella città sudafricana. Le decisioni prese e i principali commenti

Scritto da il 05 gennaio 2012 alle 8:29 | 0 commenti

Clima: dopo Durban, ora si guarda a Doha

In 2011 sarà ricordato come l’anno della Conferenza mondiale sul clima dell’Onu, tenutasi a Durban (Sudafrica): un’occasione per prendere importanti decisioni sul futuro del pianeta. Con il protocollo di Kyoto agli sgoccioli (data di scadenza: 2012) la conferenza era strategica per concordare la strada da percorrere, ad esempio, per arginare le emissioni di CO2, per puntare all’efficienza energetica, per ridurre gli influssi nefasti che provoca il riscaldamento globale.
Salutata dal mondo con speranza, la Cop 17 ha incontrato non poche difficoltà a causa delle diverse posizioni nazionali che hanno rischiato di far saltare i giochi. Alla fine (ma proprio alla fine visto che si è trattato fino a notte fonda), l’accordo è stato raggiunto: la 17esima Conferenza mondiale ha dato il via libera alla roadmap che porterà all’adozione di un accordo globale salva-clima entro il 2015 per entrare in vigore dal 2020. Inoltre è stato trovato un accordo per il Kyoto2 dopo il 2012 al quale, però, aderiranno l’Europa e pochi altri paesi industrializzati, visto che Giappone, Russia e Canada hanno da tempo annunciato il loro no al secondo periodo del protocollo. Non solo: è stato formalizzato il Green Climate Fund da 100 miliardi di dollari annui (fonte di erogazione da definirsi) che viene in aiuto dei Paesi più poveri a scegliere la strada dello sviluppo sostenibile e ad affrontare le conseguenze dei mutamenti climatici.

Secondo quanto affermato dal ministro dell’Ambiente italiano, Corrado Clini, “la Conferenza di Durban sul clima ha rappresentato l’uscita dal cono d’ombra di Copenaghen e una doppia svolta per l’Unione europea: ha segnato l’avvio di un partenariato strategico anche a livello industriale con i Paesi in via di sviluppo, Cina, Brasile, Messico e Sudafrica, e allo stesso tempo ha reso fattibile un taglio della CO2 del 30% e un target vincolante del 20% di efficienza energetica per il 2020”. A detta degli scienziati del comitato intergovernativo Ipcc la serie di accordi pone le fondamenta per la comunità globale per affrontare i cambiamenti climatici.
E le associazioni ambientaliste? Il Wwf ha parlato di “accordo debole”, Legambiente ha espresso parziale soddisfazione anche se conviene con le altre associazioni di settore che hanno evidenziato il mancato raggiungimento di alcuni punti, tra cui quello di contenere il surriscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi centigradi. Per capire se ci saranno stati risultati occorrerà forse attendere la prossima conferenza, cop 18, che si terrà a fine 2012, a Doha, in Qatar.


Rispondi

Nome (richiesto)

Email (richiesta, non verrà pubblicata)

Sito web (opzionale)


Condividi


Tag


L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


Il solare termico, corso online
Focus, la rivoluzione della domotica
Klimahouse 2017
RUBNER
AQUAFARM
BANCA ETICA
SIFET
BUILDING INNOVATION

ANICA
tekneco è anche una rivista
la tua azienda su google maps

Più letti della settimana



Continua a seguire Tekneco anche su Facebook:

Altri articoli in Ecologia
green company
Misure in arrivo per l’industria verde

Gli interventi allo studio del Governo

30 andrea mucelli 4846914684_22845146ce_z
L’anima verde degli italiani

Il bel Paese ama i parchi ed è disposto a mettere mano al portafogli per proteggerli. Lo rivela uno studio del Wwf realizzato da Ispo Ricerche

Close