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Cedere al petrolio

La legge sugli ecoreati perde un pezzo importante in favore della lobby del petrolio. Ok all'air gun per favorire le compagnie petrolifere

Scritto da il 05 maggio 2015 alle 16:14 | 0 commenti

Cedere al petrolio

Rotta verso il petrolio. Questo potrebbe essere nella sostanza il senso di ciò che sta succedendo alla Camera dove poche ore fa sono stati accolti con 283 voti favorevoli e 160 contrari tre emendamenti alla proposta di legge sugli ecoreati che di fatto sopprimono la tecnica d’esplorazione petrolifera chiamata air gun. «Sulla norma che vieta gli air gun Renzi cede alle lobbies dei petrolieri, in barba ai tanti cittadini che da anni chiedono che il Parlamento approvi una legge che punisca gli ecoreati. -dice Serena Pellegrino, deputata di Sel e capogruppo nella commissione Ambiente alla Camera – Con un secondo passaggio al Senato c’è il rischio concreto che questo provvedimento venga affossato definitivamente, e di questo Renzi si deve assumere la responsabilità».

Non meno accesi i commenti di Legambiente e Libera che affermano: «era la volta buona ma a pochi metri dal traguardo il governo cambia idea e, dopo tante rassicurazioni e prese di posizione pubbliche da parte di diversi ministri, sostiene l’emendamento per togliere subito il comma sull’air gun dal disegno di legge sugli ecoreati e lo rispedisce al Senato dove rischia l’affossamento, vista la maggioranza risicata, l’ostracismo delle Commissioni giustizia e ambiente a partire dai loro presidenti e visto che una parte dei senatori Pd non vogliono i reati ambientali nel codice penale».

Secondo le due associazioni si tratta di un atto incomprensibile che rischia di far fallire una «rivoluzione di legalità e giustizia», attesa da anni per favorire le società petrolifere, soprattutto straniere che sono interessate a cercare nei nostri fondali marini quantitativi di petrolio che sono secondo Libera e Legambiente insignificanti.

I dati del Ministero dello Sviluppo Economico circa le riserve certe di petrolio presenti nei fondali marini italiani, dimostrerebbero che si tratta di poco petrolio: poco meno di 10 milioni di tonnellate di greggio. Ben poca cosa rispetto ai consumi annui che nel 2013 sono stati di 59 milioni di tonnellate di greggio, quanto basta all’Italia per otto settimane. Le compagnie petrolifere interessate all’uso dell’air gun e che hanno presentato istanze di permesso di prospezione e di ricerca sono in totale 17, di cui 12 straniere, 5 britanniche, 3 australiane, 2 norvegesi, 1 irlandese, 1 statunitense, e sono attirate dal poco petrolio italiano con ogni probabilità dalle basse royalties petrolifere che sono tra le più ridotte al mondo.

«Il Governo ha realizzato l’ennesimo colpo di mano per modificare la legge sugli reati ambientali. Renzi e il suo Ministro dell’Ambiente Galletti hanno stralciato dal testo della Camera il divieto della tecnica dell’Air gun – una procedura utilizzata dall’industria del petrolio con effetti devastanti sull’ambiente – già introdotto al Senato grazie al sostegno del Movimento 5 Stelle. Le lobby del petrolio non hanno digerito la sua soppressione e ora l’esecutivo si sta dando da fare per accontentarli. – affermano i senatori del M5S Gianni Girotto e Gianluca Castaldi - Se con una mano Renzi mostra di volere una legge sugli ecoreati, con l’altra mano la priva degli effetti di tutela per l’ambiente. Il premier è pronto a tutto pur di approvare una norma monca, anche a mettere la fiducia nel testo che ritornerà in Senato. Se così fosse verrà suonato un requiem per quella legge».

E tutto ciò s’inquadra in un contesto che per l’ambiente di sicuro non è positivo. L’Italia, infatti, non ha ancora recepito la direttiva europea (2013/30/UE) sugli incidenti ambientali gravi. Il combinato di tutto ciò in caso d’incidente durante l’estrazione off shore sarebbe devastante.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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