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Cambiamenti climatici al summit Onu, dalle parole alle promesse
Dalla Cina e i suoi prospettati tagli alle emissioni, agli stanziament, al Green Climate Fund tutti i Paesi si sono impegnati. Anche se Renzi…
Photo: WIKIPEDIA
I leader mondiali presenti al summit Onu sui cambiamenti climatici hanno, chi più chi meno, messo sul tavolo cifre e intenzioni – a voce – concrete.
Cominciamo dalla Cina: si è impegnata per la prima volta ad agire con fermezza nella lotta al cambiamento climatico. Il vice premier Zhang Gaoli ha affermato che la Cina entro il 2020 intende ridurre le emissioni di CO2 per unità di PIL del 45%, rispetto ai livelli del 2005. Una risposta al presidente Usa Barack Obama che, segnalando come il cambiamento climatico si stesse muovendo più velocemente di quanto fossero gli sforzi per affrontarlo, aveva affermato che Stati Uniti e Cina avessero la responsabilità di guidare le altre nazioni. Se non altro perché i due Paesi producono il 45% della CO2 totale in atmosfera (dai dati del report Global Carbon Project).
La Francia non è stata certo a guardare: François Hollande ha affermato prima che «Non si può combattere il cambiamento climatico senza sviluppo» e ha promesso lo stanziamento di 1 miliardo di dollari al Green Climate Fund, fondo Onu nato per raccogliere risorse economiche per la lotta ai cambiamenti climatici, in particolare per i Paesi in via di sviluppo.
Come segnala il Guardian, i funzionari avevano sperato di raccogliere da 10 a 15 miliardi di dollari entro la fine dell’anno. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha fatto il primo impegno significativo lo scorso luglio, stanziando 1 miliardo; la Corea del Sud ne ha promessi questa settimana 100 milioni di dollari. Ma il fondo rimane ben al di sotto dei suoi obiettivi.
Tuttavia pare che qualcosa si stia muovendo, in positivo: la Gran Bretagna, oltre a impegnarsi per un taglio delle emissioni dell’80% entro il 2050 ha promesso di stanziare nei prossimi 5 anni 4 miliardi di dollari.
L’Unione Europea, come avevamo segnalato, intende tagliare le emissioni del 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, e mira a ridurre le emissioni dall’80 al 95% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050 e intende raccogliere 14 miliardi di euro di finanziamenti per politiche sul clima nel corso dei prossimi 7 anni.
E l’Italia? Il presidente Matteo Renzi nel suo discorso al summit ha detto che «l’Italia è pronta a contribuire con una dotazione significativa al fondo verde delle Nazioni Unite» ma senza parlare di cifre concrete.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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