Campus Tor Vergata Residenze per studenti, docenti e ricercatori – Roma
L'architetto Marco Tamino di Ingenium RE progetta 1500 residenze per studenti, docenti e ricercatori per l’Università di Tor Vergata, a Roma.
Scompaiono le celle affiancate lungo corridoi chilometrici che caratterizzavano spesso in passato gli alloggi studenteschi: Il modello organizzativo proposto per Tor Vergata aggrega residenze ma anche ambienti di studio, di soggiorno, di ristorazione e per il tempo libero, attorno ad una corte interna verde che oltre a svolgere un importante ruolo bioclimatico, rappresenta anche lo spazio di incontro e di studio.
Come avveniva nell’atrio della domus romana, la corte interna rappresenta il centro aggregativo e simbolico della piccola comunità che si insedia in ogni unità residenziale.
Le 17 unità che compongono il complesso, sono organizzate, a loro volta, attorno ad uno spazio verde centrale di cinque ettari:un grande parco attrezzato per lo sport e la vita associata e dove, fatta eccezione per i transiti di servizio, sono ammessi solo percorsi pedonali e ciclabili, le auto restano fuori, nei grandi parcheggi di arrivo esterni.
Superando il concetto degli edifici/barriera, degli oggetti architettonici chiusi rispetto al territorio che li circonda tipico purtroppo delle urbanizzazioni recenti, i palazzi del campus accolgono al proprio interno la rete dei percorsi ed il sistema degli spazi comuni e dei giardini, che formano il tessuto connettivo dell’intero complesso edilizio.
Interno ed esterno, individuale e collettivo si incontrano e trovano nuove forme di coesione, rendendo possibili i fenomeni di scambio sociale e di arricchimento culturale che rappresentano un’esperienza essenziale della vita e del percorso formativo degli studenti come, per dire la verità, avveniva abitualmente negli insediamenti storici e che dovrebbero essere alla base di ogni intervento urbano.
La permeabilità è la parola chiave di questa architettura ed i grandi portali di ingresso che si aprono sulle corti interne interpretano fisicamente e simbolicamente il tema della apertura.
Sul piano dell’immagine il progetto propone un’architettura lontana dalle spericolate performance, come dalle pompose esibizioni presenti spesso nei monumenti della contemporaneità.
I volumi architettonici presentano geometrie elementari: la ricchezza del progetto risiede nel valore delle soluzioni spaziali, nella leggerezza, nella trasparenza e nel gioco dei colori, dei riflessi e delle penetrazioni visive e delle interazioni che annullano la consueta distinzione interno/esterno.
Un involucro leggero e traslucido in vetro grezzo retroventilato alternato a rivestimenti in blocchi lapidei con effetti cromatici diversi ed il travertino romano, rivestono le murature, proponendo effetti architettonici inconsueti e creando al tempo stesso una efficace protezione climatica per lo spazio abitato.
Green building
La riproposizione del “tipo edilizio” della casa a corte, della nostra tradizione storica, introduce benefici ampiamente sperimentati che producono regolazione termica e ventilazione naturale negli ambienti. Inoltre il cappotto termico, le pareti ventilate, gli schermi solari, si integrano con l’ottimizzazione degli impianti e l’utilizzo di energie rinnovabili.
I risultati attesi sono :
- copertura con energie rinnovabili per il 70% del fabbisogno di energia per la produzione di acqua calda (400.000mw/anno)
- pannelli fotovoltaici per l’illuminazione stradale (25 mw/anno)
- emissioni di CO2 evitate : 1150 quintali/anno;
- alto rendimento impiantistico (COP 4) con risparmio del 25% rispetto agli impianti più diffusi;
- Illuminazione con lampade LED per gli esterni e fluorescenti per gli interni, in grado di apportare un risparmio del 30%;
Protezione passiva:
- gli schermi frangisole offrono un’elevata protezione dall‘irraggiamento solare;
- le pareti coibentate a cappotto con alto valore di isolamento (trasmittanza 0,3) riducono il fabbisogno energetico per la climatizzazione;
- le corti interne attrezzate con piante e rampicanti, hanno forte impatto sul microclima mitigando le temperature e fornendo umidità e ventilazione naturale.
I punti chiave del progetto
- Un concept innovativo della residenza universitaria (e non solo..), con un modello insediativo orientato a promuovere o almeno a consentire, forme di coesione ed una dimensione sociale generalmente scomparsa nell’architettura contemporanea.
- Meno architettura e più valore “urbano”. Si escludono i formalismi, le forzature e le ricercatezze decorative che oggi nutrono la cosiddetta “architettura di immagine” più diffusa nella post-modernità. Colori, materiali, riflessi, permeabilità spaziali e visive con geometrie semplici sono i suoi ingredienti, mentre gli elementi chiave sono la permeabilità e l’apertura rispetto alla rete delle percorrenze, dei luoghi interni/esterni e dei servizi comuni che rappresentano il tessuto “urbano” che unifica e da senso all’insediamento
- la qualità ambientale del grande parco attrezzato sul quale si affacciano le unità residenziali ed i servizi, che per la prima volta forse non ci fa più tanto invidiare i campus inglesi e statunitensi.
- un’architettura attenta ai temi del risparmio energetico e dell’eco-sostenibilità ed ai costi costruttivi.
- Un intervento a costo “0” per l’amministrazione pubblica, attraverso un inconsueto meccanismo di project financing;
Scheda tecnica
I numeri dell’ intervento
- 1.540 posti letto
- 80.000mq. area
- 55.000 mq. verde
- 50.000 mq. superficie utile
- 190.000 mc. volumetria
- Luglio 2008 inizio lavori
- Ottobre 2010 consegna 950 posti letto
- Giugno 2011 completamento intervento
Credits
- Progetto INGENIUM RE S.p.A.
- Progettista Marco Tamino
- Responsabile progetto F. Graziani
- Project manager C. Tomiselli
- Impresa realizzatrice Donati S.p.A.
- Finanziamento Fondo Aristotele – SGR Fabrica Immobiliare
Studio di progettazione
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