Ecosolidarietà
Una nuova vita per i libri usati
Più di 30.000 volumi sono stati devoluti a sostegno dell’alfabetizzazione dei migranti. Un’iniziativa che coniuga ecologia e solidarietà
In soli tre giorni oltre 35.000 volumi raccolti, di cui il 90% è stato donato alla Fondazione IntegrA/Azione a sostegno dei progetti di alfabetizzazione e corsi di lingua italiana per stranieri. Con questo lusinghiero risultato si è conclusa l’iniziativa “Nuova vita ai tuoi libri”, la campagna di raccolta libri usati promossa da Feltrinelli in collaborazione con Comieco, che ha sostenuto questa iniziativa in quanto finalizzata ad un riutilizzo intelligente delle risorse – in questo caso dei libri – a fini sociali.
È infatti sempre importante diffondere la cultura del riutilizzo, in modo che ciò che da qualcuno è considerato uno scarto possa invece trovare, come in questo caso, una nuova vita o, al limite, essere indirizzato ad un corretto riciclaggio per diventare una materia prima seconda e diminuire così la produzione di rifiuti: alla conclusione della campagna, i 3.500 volumi non adatti e finalità educative sono stati avviati agli impianti di riciclaggio.
“Nuova vita ai tuoi libri” ha raccolto opere di tutti i tipi, dalla letteratura alla saggistica, dai testi didattici ai corsi di lingue, fino a enciclopedie e dizionari, che sono state catalogate e poi distribuite ai Cara (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo) dei centri dell’immigrazione del ministero dell’Interno, dando così supporto agli spazi dedicati alla formazione linguistica dei migranti. Parte dei volumi ha contribuito alla realizzazione di piccole strutture bibliotecarie dove gli oltre 6.000 ospiti dei centri possono fermarsi a leggere o prendere i libri in prestito: un gesto importante di solidarietà verso le persone accolte nei Cara che, a causa del loro status di richiedenti asilo, non possono accedere al sistema di prestito nelle biblioteche pubbliche.
Altri testi andranno alle scuole d’italiano L2: nel processo di integrazione degli stranieri è indispensabile l’apprendimento della lingua del Paese d’accoglienza come lingua seconda, definita appunto L2, perché questa rappresenta la via necessaria per abbattere le barriere linguistiche, strumento essenziale di comunicazione e integrazione.
“Iniziative ben riuscite come questa sono la riprova che quello che per molti rappresenta il “di più” per altri può diventare utile e necessario – dichiara Luca Odevaine, presidente della Fondazione IntegrA/Azione -. Straordinario è stato anche l’apprezzamento da parte del pubblico: post su Facebook e Twitter, mail e telefonate hanno confermato il forte gradimento per un’iniziativa che ha saputo tenere insieme solidarietà ed ecologia dimostrando vera integrazione”.
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L'autore
Stefania Marra
Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.
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