Sbarca in Italia la certificazione Leed
Gli edifici con l’attestazione di sostenibilità ambientali hanno retto alla crisi del real estate americano. Si punta a replicare in Italia
Photo: Giuseppe Porzani@fotolia
Ottomila edifici già certificati e altri 30mila per i quali è in corso l’analisi. Sono i numeri a livello internazionale di Leed (Leadership in Energy and Environmental Design), standard di certificazione sviluppato dall’U.S. Green Building Council, da poco sbarcato in Italia.
Un documento che attesta il rispetto di una serie di parametri legati all’impatto ambientale delle nuove costruzioni, con ricadute sul valore nel tempo della struttura e sulla sua commerciabilità. “Per dare un’idea, basti considerare che in questo momento gli edifici costruiti secondo i dettami Leed sono gli unici ad avere un mercato negli Stati Uniti sugli stessi valori del pre-crisi”, spiega Alessandro Speccher, responsabile sviluppo del Green Building Council Italia, associazione non profit promossa da Habitech – Distretto Tecnologico Trentino per l’Energia e l’Ambiente.
I criteri di valutazione sono relativi a sei macro-settori: siti sostenibili, riconosciuti come tali quando sono presenti sistemi per il recupero dell’acqua piovana o rubinetti con regolatori di flusso; gestione efficiente dell’acqua, attraverso il recupero di quella piovana; energia e atmosfera, relativa all’utilizzo di fonti rinnovabili e produzione locale per ridurre l’impatto in bolletta; materiali e risorse, con l’impiego di prodotti naturali o prodotti nelle vicinanze; qualità degli ambienti interni, che devono essere progettati in maniera tale da consentire una sostanziale parità del bilancio energetico e favorire il massimo confort abitativo per l’utente finale; infine progettazione e innovazione, attraverso l’impiego di tecnologie costruttive migliorative rispetto alle best practice del luogo di edificazione. “Tutti questi elementi vengono valutati in maniera analitica, dopo di che si procede al rilascio dell’eventuale certificazione, curata da soggetti terzi per garantire l’indipendenza del giudizio”, aggiunge Speccher. Trattandosi di una certificazione volontaria relativa ai nuovi edifici, in ogni caso, la valutazione può partire sin dalla fase progettuale: “Spesso gli studi di progettazione chiedono alla nostra associazione informazioni preliminari di conformità rispetto agli standard Leed e controlli periodi in fase di costruzione”.
Attualmente in Italia la certificazione è relativa ai soli edifici di medie o grandi dimensioni – esclusi cioè quelli residenziali con meno di quattro piani fuori terra – ma l’obiettivo è di arrivare a coprire tutto il mercato entro fine anno. Il processo di analisi ha costi compresi in un range tra 4mila euro, per gli edifici fino a 5mila metri quadri, e 25mila euro per le strutture di maggiori dimensioni. Costi contenuti, ma che rappresentano un ulteriore aggravio per i costruttori già alle prese con le normative in tema di certificazione energetica: “La procedura Leed non si sovrappone alle norme cogenti sui consumi”, riflette Speccher. “Ad esempio, per una struttura di grandi dimensioni come un ospedale, l’ottenimento della Classe A dice poco sui costi previsti per le utenze e sulla qualità dei materiali”.
Quanto alle ricadute per l’ottenimento dell’attestazione, l’esperto indica in primo luogo “il rispetto dell’ambiente circostante, ma anche la salvaguardia dell’investimento nel tempo. Costruendo secondo questi standard, l’impresa si garantisce il rispetto di norme che tra qualche anno diventeranno cogenti, con possibilità quindi di rivendere o affittare gli immobili con ritorni elevati”.
Al momento non ci sono stime sulle potenzialità di questa tecnologia in Europa, e soprattutto in Italia: “La sensibilità degli operatori verso la sostenibilità sta crescendo, ma non siamo ancora a livelli sostenuti”, riflette Luciano Capaldo, presidente di Rics (Royal Institution of Chartered Surveyors) Europe la più importante organizzazione a livello internazionale di professionisti che operano nel settore immobiliare. “Dalla sua, il Leed ha uno schema di certificazione semplice che aiuterà molti operatori che non sono ancora pienamente addentro a queste tematiche”.
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L'autore
Luigi Dell'Olio
Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.
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