CNGeGL
La semplificazione guida la ripresa, intervista al presidente del CNGeGL Savoncelli
Obbligatorietà dell’invio telematico delle pratiche edilizie: per Maurizio Savoncelli, Presidente CNGeGL, è questo l’ultimo miglio che il Ministero della Semplificazione deve percorrere per portare a termine il processo di snellimento burocratico
Non c’è due senza tre: dopo l’entrata in vigore dallo scorso 14 ottobre della Super DIA e l’imminente debutto del Regolamento edilizio unico, per Maurizio Savoncelli, Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, il passo successivo non può che essere l’obbligatorietà dell’invio telematico delle pratiche: “Con l’obiettivo di giungere all’ effettiva semplificazione delle procedure in edilizia, negli ultimi due anni il Ministero della Semplificazione, su iniziativa del Governo e d’intesa con le categorie professionali e la Conferenza Stato-Regioni, ha emanato una serie di provvedimenti che vanno nella direzione di uniformare la normativa, ponendo fine ad una frammentazione estrema e dannosa. Tuttavia, per rendere il processo efficiente oltre che efficace, occorre intervenire anche nell’ambito dei processi gestionali. Mi riferisco, in particolar modo, alla presentazione in via telematica delle pratiche edilizie, un processo non più procrastinabile non solo perché l’evoluzione digitale rende obiettivamente obsoleto il sistema cartaceo, ma soprattutto perché i benefici generati avrebbero ricadute positive su una platea particolarmente estesa quale professionisti, cittadini e pubbliche amministrazioni, nonché sul settore immobiliare”.
Il CNGeGL chiede l’obbligatorietà dell’invio telematico delle pratiche edilizie su tutto il territorio nazionale: per quale motivo?
La categoria dei geometri, tradizionalmente incline all’uso delle tecnologie, è consapevole che la digitalizzazione delle pratiche edilizie reca con sé benefici di varia natura: la riduzione di costi e tempi burocratici, la flessibilità oraria e logistica, la semplificazione della compilazione garantita dagli applicativi informatici. E, soprattutto, la certezza della correttezza dell’iter: poiché la ricezione avviene solo per pratiche formalmente corrette, il rischio di dover successivamente assolvere a richieste di documentazione integrativa o sostitutiva è residuale. Il valore aggiunto di questi aspetti procedurali è l’univocità della lettura dei documenti presentati: un plus per il professionista, che non è più esposto al rischio di valutazioni discrezionali, e un vantaggio per i cittadini, ai quali è garantita la trasparenza dell’azione pubblica.
Qual è il suo giudizio sulla sperimentazione in atto presso alcuni comuni italiani?
Positivo: sono esempi virtuosi che andrebbero incoraggiati. Ciò non toglie, tuttavia, l’evidenza delle criticità insite in una sperimentazione “a macchia di leopardo”, in larga parte avviata da comuni medio-grandi che dispongono di personale e infrastrutture informatiche preclusi ai piccoli, oggi scarsamente attrezzati per gestire l’invio telematico delle pratiche edilizie. Per includerli nel percorso di digitalizzazione, la proposta del CNGeGL è di rendere la procedura obbligatoria, contestualmente all’azione di supporto tecnologico da parte dello Stato. Rendere la procedura telematica obbligatoria per gli 8.100 comuni d’Italia richiede il contributo organizzativo, tecnologico e d’idee di tutti gli attori del processo.
Quale sarà quello del CNGeGL?
Abbiamo sensibilizzato gli esperti di Geoweb, la società di servizi telematici per i professionisti partecipata da CNGeGL e SOGEI Spa, a fornire la massima disponibilità ai vertici del Ministero della Semplificazione per contribuire allo sviluppo di soluzioni tecnologiche in grado di favorire l’auspicabile omologazione delle procedure d’invio su tutto il Paese. Uno sforzo correlato all’importanza della posta in gioco, ossia il rilancio del settore immobiliare e con esso dell’economia del Paese: la certezza degli adempimenti giuridici e amministrativi è la prima e la più importante richiesta avanzata dagli investitori.
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