Google, 5 miliardi per un mega progetto eolico
Il gigante del web estende i suoi interessi al trasporto di energia da fonti rinnovabili e parteciperà alla realizzazione del più grande parco eolico mondiale
Photo: E.on
Il trasporto di energia è il nuovo settore a cui ha deciso di affacciarsi Google: in partnership con Marubeni e Good Energies, una società focalizzata su investimenti in energie rinnovabili, il gruppo con sede a Mountain View partecipa al progetto Atlantic Wind Connection, da 5 miliardi di dollari, finalizzato alla realizzazione di una infrastruttura per trasportare in alcuni Stati USA della costa orientale l’energia elettrica proveniente da una serie di impianti eolici offshore.
Delaware, Maryland, New Jersey e Virginia si approvvigioneranno dunque da questo network, progettato per contribuire al fabbisogno di energia di due milioni di famiglie con una capacità complessiva di 6 GW, per la cui realizzazione è previsto un investimento di cinque miliardi di dollari e il posizionamento sottomarino di un cablaggio di circa 2mila km.
Come riferito dal New York Times, la fonte di approvvigionamento sarà costituita da una dorsale di turbine installate a 15 miglia di distanza dalla east coast. Questa backbone, lunga 350 miglia, dovrebbe essere in grado di soddisfare il fabbisogno della popolazione interessate e scongiurare – o almeno ridurre – il rischio di incorrere in blackout.
L’infrastruttura realizzata dalla joint-venture tra le tre società – in cui Google avrà una quota di partecipazione del 37,5% – sarà realizzata per step successivi: una volta conclusi gli studi preparatori e ottenute le necessarie autorizzazioni – con lo stanziamento dei relativi finanziamenti – si prevede per il 2013 l’avvio dei lavori per il primo segmento di dorsale (dal New Jersey al Delaware) che potrebbe essere reso operativo per il 2016.
Per il completamento delle opere necessarie all’ultimazione dell’intero network si dovrà invece attendere fino al 2021, quando Atlantic Wind Connection – per capacità e dimensioni – supererà quella che oggi è la più grande centrale eolica offshore del mondo: realizzata dal gruppo svedese Vattenfall in Gran Bretagna, a Thanet, nel Mare del Nord al largo del Kent, oggi è formata da 100 turbine, ma entro il 2014 dovrebbe arrivare ad averne 341 e raggiungere la capacità di 300 megawatt, per soddisfare le esigenze di 240mila abitazioni.
In un’ipotetica gara, alle spalle dei due parchi eolici sopra citati si posiziona il campo Roedsand II, inaugurato oggi in Danimarca, 10 km al largo dell’isola di Lolland nel Mar Baltico, dall’operatore E.On: per le sue 90 turbine Siemens, capaci di 207 MW per dare l’energia necessaria alle esigenze di 200mila famiglie, sono stati investiti 537 milioni di euro.
Sono tutti attori che hanno fiutato l’affare: secondo un nuovo rapporto Gwec, dall’eolico verrà un quinto dell’energia mondiale nel 2030.
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L'autore
Dario Bonacina
Tecnico informatico, è collaboratore di alcune aziende industriali e si interessa di Internet e di tecnologia, con riguardo al loro impatto a livello economico e sociale, nonché di comunicazione e telecomunicazioni. E' autore di servizi e articoli per varie testate, emittenti radiofoniche e siti di informazione tecnologica.
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