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Un terzo della domanda elettrica nazionale è rinnovabile
In crescita nei primi 11 mesi del 2014 idroelettrico, geotermico e fotovoltaico. Male, invece, l’eolico
Le rinnovabili non sono solo un fenomeno stagionale: l’ennesima conferma arriva dalla lettura dei dati Terna che, come ogni mese, tratteggiano la quantità dei consumi elettrici nazionali, distinguendo anche tra le singole fonti di produzione. La prima notizia è che, nonostante la domanda elettrica nazionale continui a essere caduta, ormai da tantissimi mesi, la generazione da fonti pulite continua ad aumentare. Nei primi undici mesi del 2014, la richiesta di energia elettrica dei consumatori italiani risulta diminuita di un -2,8% rispetto ai primi 11 mesi del 2013, per un fabbisogno complessivo di 283.350 GWh di energia.
Tra l’altro, per le complesse leggi che governano il mercato elettrico, sono persino aumentate le importazioni di energia dall’estero (+4,8%), che oggi pesano per oltre 42.000 GWh. In questo contesto declinante, come dicevamo, le energie pulite mettono a segno dei numeri importanti, tanto da valere ben il 33,5% della domanda elettrica complessiva nazionale. Dunque, ad anno ormai quasi concluso, un terzo del fabbisogno è assicurato da fonti non inquinanti. Il 2014, in particolare, si è rivelato un anno molto positivo (+7,5%) per la produzione garantita dall’idroelettrico, che da solo garantisce ben il 19,1% del fabbisogno nazionale.
Molto bene anche il dato relativo al fotovoltaico, la cui generazione è aumentata di oltre 10 punti percentuali in questi primi 11 mesi dell’anno, a testimonianza del fatto che, nonostante la fine del Conto energia, continua a esserci spazio per le nuove installazioni. Gli interventi sempre più frequenti di revamping, probabilmente, stanno anche stimolando la produzione dei vecchi impianti. In aumento c’è anche il geotermico, la cui produzione (in realtà limitata alla sola Toscana) vale l’1,8% della domanda nazionale. Il 2014, invece, si chiuderà con un passo indietro per l’eolico (-1,8%), che paga le condizioni climatiche meno favorevoli e, soprattutto, il brusco rallentamento nella costruzione di nuove installazioni. Prosegue, invece, il trend negativo del termoelettrico, ossia gli impianti da fonti fossili, che vede la sua generazione in calo del 9,5% nel 2014.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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