Smart City
Tutta smart la città
Come evolvono le smart city nel mondo, in Europa e in Italia. Tra caratteristiche comuni, esempi virtuosi e investimenti importanti
Photo: Worklife Siemens
Città intelligenti: spesso si sente parlare di questo concetto come qualcosa di avveniristico, teorico, astratto: invece le smart city sono già realtà, anche se per ora un po’ isolate, e in movimento.
Una premessa è però necessaria: cosa s’intende per città intelligente? Vocabolario alla mano, se consideriamo la sola intelligenza è quel “complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e adattarsi all’ambiente.” Bene, le città intelligenti sono da pensare in maniera analoga: sono complessi (urbani, nel caso specifico) che permettono di adattarsi all’ambiente. La differenza è che le smart city intendono migliorarlo, l’ambiente. Come? Innanzitutto il concetto stesso di città intelligenti è legato all’integrazione di fattori diversi che comprendono energia, mobilità, governo, cittadinanza, ambiente, partecipazione collettiva.
La città intelligente, in estrema sintesi, permette di avere una elevata qualità della vità e una maggiore attenzione all’ambiente; in essa concetti quali sostenibilità e competitività convivono; dove si guarda al futuro in modo concreto con piani certi e proposte condivise; dove l’innovazione tecnologica è estesa in un’insieme organico per condividere ad ampio raggio informazioni.
D’altronde la parola intelligenza significa “comprensione”: e la città intelligente punta proprio a comprendere il singolo individuo e a soddisfare le sue necessità per rendergli la vita più semplice.
Ma esistono realtà dove concetti quali risparmio energetico, mobilità sostenibile, innovazione tecnologica non sono solo esempi particolari e isolati ma connessi e reali? Sì. Vediamo ora dove sono e cosa si sta facendo nel mondo, in Europa e in Italia perché simili realtà siano sempre più concrete e diffuse.
Gli esempi virtuosi nel mondo
Proprio a livello globale si scopre che diverse città hanno raccolto e in buona parte vinto la sfida per divenire smart: la fondazione Cittalia, creata e promossa dall’Anci quale centro ricerche per i Comuni e le città ha voluto dedicare al tema una pubblicazione dedicata, presentata solo qualche settimana fa in occasione del primo incontro nazionale dedicato proprio alle smart cities nel mondo: Amsterdam (Olanda), Paredes (Portogallo), Aarhus (Danimarca), Curitiba (Brasile); Houston, Portland e Seattle (Usa); Reykjavik (Islanda), Helsinki (Finlandia), Monterrey (Messico); Gent (Belgio), Tallin (Estonia).
Si scopre come in queste città siano avvenuti cambiamenti significativi che hanno toccato vari aspetti della vita quotidiana: dai sistemi di risparmio energetico alla riduzione delle emissioni inquinanti, alla partecipazione pubblica nel migliorare lo stato delle cose. Esempi ce ne sono a decine che aiutano solo in parte a comprendere l’evoluzione sensibile che si è avuta in queste città.
Tanto per citarne alcuni: nella città olandese, la compagnia Onze Energie promuove una forma collaborativa di approvvigionamento energetico per i residenti di Amsterdam Noord, che aderendo al programma con una quota di soli 50 euro possono acquistare energia verde prodotta attraverso pale eoliche poste nelle zone vicine, garantendo un notevole risparmio economico e un coinvolgimento diretto nelle scelte decisionali del consorzio locale, che punta a rifornire il 20% delle abitazioni della zona con energia verde; a Paredes “dall’illuminazione pubblica fino all’edilizia residenziale e allo smaltimento dei rifiuti, ogni ingranaggio sarà controllato da un cervello elettronico che renderà la città un centro di ricerca e sviluppo a cielo aperto, ovviamente ad emissioni zero” si segnala nella pubblicazione di Cittalia.
Altro esempio davvero smart in piena costruzione è Masdar City, la prima città al mondo a emissioni zero, che sorgerà (pare nel 2014) a una quindicina di chilometri da Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, e Tianjin Eco-City, in Cina, meno avveniristica forse ma molto innovativa tanto che si pensa a sperimentazioni di auto elettriche senza guidatore, avviato da General Motors, oppure il sistema automatizzato di raccolta e smaltimento rifiuti i cui cassonetti si svuotano da soli all’interno di una rete sotterranea dedicata.
I piani dell’Unione europea
Come abbiamo visto tra i nomi delle città presentate nel documento Anci, sono diverse le città europee che si sono mosse già nella giusta direzione. La stessa Unione europea fa delle smart city un punto forte della sua politica orientata a centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni del 40% nel 2020 nelle città europee, arrivando al 90% entro il 2050. Proprio per questo ha programmato “Smart Cities” un’iniziativa promossa nell’ambito del SET-Plan che si pone l’obiettivo strategico di migliorare la qualità della vita degli abitanti delle aree urbane, attivando investimenti per incrementare l’efficienza energetica delle città.
Grazie a “Smart Cities” l’Ue punta a coinvolgere in progetti pilota fino a 25 città/aree metropolitane, impegnando risorse per circa 12 miliardi di Euro per finanziare azioni e interventi nei settori delle costruzioni di edifici ad alta efficienza energetica, nelle reti d’energia e nella mobilità sostenibile.
Cosa si sta facendo in Italia
Anche nel nostro Paese ci si sta muovendo attivamente sul fronte delle città intelligenti. Come ha annunciato di recente il ministro dell’Istruzione e Ricerca, Francesco Profumo, saranno avviati due bandi per un totale di un miliardo di euro. Tale fondo servirà a mettere in rete i progetti per le città intelligenti e per partecipare ai bandi europei che stanziano a loro volta 14 miliardi da spendere nei prossimi 8 anni. Dei due bandi uno da 260 milioni di euro sarà destinato per le regioni del Mezzogiorno e un altro da 700 milioni per quelle del Centro-Nord.
Per quanto riguarda gli esempi già oggi avviati o in corso di avviamento i nomi sono tanti come le candidate: Torino, Genova, Bari, Ascoli, Siracusa, Trento, Trieste… Saranno i prossimi anni a far comprendere meglio come si svilupperà l’intelligenza delle nostre e delle altre città.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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