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Le tariffe elettriche bi-orarie

Arrivano le tariffe biorarie, anche in Italia. Chi si distrae rischia il salasso. Ecco una guida pratica alla novità e tanti consigli.

Scritto da il 02 agosto 2010 alle 9:53 | 0 commenti

Le tariffe elettriche bi-orarie

Photo: fonte: Enel


Dal 1 luglio, secondo quanto ha stabilito l’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aegg) è partita in Italia l’applicazione dei cosiddetti “prezzi biorari” per i primi 4 milioni di utenti Enel, quelli che hanno scelto di restare con Enel, nel servizio tradizionale, oggi chiamato di maggior tutela. La nuova tariffazione prevede di differenziare i prezzi dell’elettricità con un costo superiore (circa del 10% per ora) per il periodo dalle 8 alle 19 dei giorni feriali (in bolletta la tariffa si chiama F1). Costerà meno, oltre che dalle 20 alle 6, in tutti i fine settimana- sabato e domenica- e nei giorni festivi (in bolletta F2).

Contrariamente a quanto si crede la differenza tra le due tariffe oggi abbastanza contenuta (intorno al 10) non resterà così a lungo ed entro il 2012 la distanza sarà molto alta, circa il 50%. E usare l’elettricità in certi orari diventerà un salasso. Da quando? A partire dal dicembre 2011 dovremo davvero prepararci ad una nuovo modo di usare l’energia elettrica, leggendo- finalmente- la bolletta e le istruzioni d’uso degli elettrodomestici.
Dopo i primi 4 milioni di utenti, il regime di tariffe biorarie verrà progressivamente esteso a tutti gli altri entro il febbraio 2011. Salirà infatti a 12 milioni entro la fine di settembre e quindi entro la fine di dicembre, diventeranno 18 milioni i contatori interessati.

Nel febbraio 2011 la novità tecnologica riguarderà i 22,5 milioni di contatori o meglio saranno 22,5 milioni i clienti, tutti residenziali, che riceveranno bollette con tariffe differenziate. E molto salate. Chi già è compreso nel numero di clienti a tariffa bioraria è stato  da mesi informato da Enel Distribuzione che ha scritto lettere abbastanza chiare sull’operazione. Purtroppo gli italiani sembrano essere ancora una volta utenti-consumatori assai distratti e non molti sono informati.

Come difendersi dal salasso? Sarà dura, molto dura perché gli italiani non sono abituati a risparmiare né l’elettricità né  il gas. Né hanno pratica di quanto avviene da anni in alcuni paesi europei dove l’energia elettrica viene “accumulata” negli orari in cui costa meno (di notte) per essere riusata di giorno. Primo provvedimento: abituarsi con programmatori, trucchi e nuove tecnologie a usare l’elettricità con intelligenza. Alla fine poi ci si accorgerà che non è poi tanto complicato farlo e che conviene. Ecco otto regole importanti.

  1. Con il programmatore. Vi salvate dal salasso solo se la lavatrice, la lavastoviglie, la stufetta e il forno elettrico sono dotati di programmatore, un timer che consente di stabilire la partenza dell’apparecchio sino a 12-24 ore. Potete così trasferire a dopo le 19 il funzionamento della lavatrice, della lavastoviglie, dello scaldabagno elettrico, del ferro da stiro. Come evitare il salto del contatore usandoli insieme? Il programmatore consente proprio di differenziare le partenze. Il forno elettrico per esempio va usato per primo poi seguirà la lavastoviglie; la lavabiancheria anche se più rumorosa della lavastoviglie, potrà lavorare più tardi poiché nel 90% dei casi viene messa in bagno. E da qui si sentirà meno e la sentiranno di meno i vicini. Domanda d’obbligo: quanto durano i programmi di lavaggio? In generale il programma a pieno carico intorno a 1 ora, se viene abbassata la temperatura circa 15-20 minuti in più. E un consiglio: i tempi di funzionamento sono scritti sul libretto delle istruzioni (se ancora lo avete).
  2. Cambiare i vecchi elettrodomestici. Un frigo-congelatore di 8-10 anni fa consuma almeno il doppio di uno attuale di classe A; e rispetto alla A, le classi A+ e A++ tagliano i consumi del 10-25% circa. Lo stesso avviene per la lavatrice e per la lavastoviglie (che arrivano però alla A+). Nessun contatore elettronico può sostenere il contemporaneo funzionamento serale di vecchi apparecchi tanto più che di sera sono in attività uno o più tv con relativo decoder (satellitare o terrestre), dispositivo che consuma parecchio.
  3. Il frigo meglio grande. Più è piccolo meno consuma? No, anzi, la tecnologia migliore viene applicata soprattutto nei grandi apparecchi dai 350 in su. Consumano come una lampadina da 70 Watt, mantengono più a lungo la fragranza delle verdure, le vitamine e le proteine dei cibi. Hanno vani con diversi “climi” a temperature e umidità differenziate, perciò si spreca meno elettricità e si getta via una minor quantità di cibo.
  4. La luce, non spegnetela! E’ vero, due-tre alogene potenti, anche quelle a risparmio energetico, raggiungono il consumo di una stufetta elettrica o di un ferro da stiro. E di conseguenza, di sera, vanno a sommarsi ai consumi “trasferiti”. Non è un problema di poco conto innanzitutto perché “tagliare” le fonti luminose o abbassarne troppo la potenza può influenzare l’umore, affaticare nettamente gli occhi e  ridurre la sicurezza. Non si fa se non in certi casi. La luce dell’alogena è infatti la più simile alla luce solare, non disturba gli occhi, crea splendidi effetti architetturali ed ha un benefico effetto sull’umore e il rendimento. Prima di sostituire le nostre belle alogene con le “meste” e fioche lampadine fluorescenti fate bene i conti dei Watt. Risparmiateli su altre fonti di spreco. Per esempio nei corridoi, nel garage, in cantina, sui terrazzi installate fluorescenti con fotocellula che si accendono non appena captano la presenza di una persona. La fotocellula servirà anche a “tagliare” in modo consistente i consumi in tutta la casa poiché le luci, in ogni ambiente, si accenderanno solo in presenza di una persona. E infine i Led: non illudetevi che possano sostituire le lampadine attuali. Consumano davvero poco ma hanno per ora una pura funzione decorativa.
  5. Condizionatori, solo classe A. Poiché il condizionatore viene usato prevalentemente o anche di giorno, è bene sapere che la differenza tra un vecchio apparecchio e quelli di marca, di doppia classe A, comporta consumi superiori del 70-100%, una resa inferiore (fanno meno fresco!) e un rumore assordante. Ricorrete in alcune ore a nebulizzatori d’acqua sino ad ora impiegati in serre, fabbriche, bar all’aperto e persino in strade dello shopping e nelle metropolitane perché più efficaci, più eco-compatibili e salutari dei climatizzatori. Hanno prezzi accessibili e si ammortizzano molto rapidamente, vanno applicati soprattutto all’esterno in modo da vivere fuori casa anche nelle ore più roventi. La temperatura infatti viene abbassata di 5-8 gradi.
  6. Le bugie sui ventilatori. E’ bene conoscere un segreto tecnico: il 90% dei ventilatorini da tavolo- pessimi prodotti cinesi- oltre a essere sono privi di sicurezze, hanno un motorino poco potente che produce –e diffonde- calore nel locale. Da preferire: le versioni a soffitto a 4 pale, di marca e a marchio IMQ.
  7. Domotica antidistrazione. Nei nuovi edifici viene sempre più spesso applicata la domotica nella sua versione più semplice che consente di far funzionare in modo automatico impianti e apparecchi o di comandarli a distanza. Con le nuove tariffe bi-orarie la domotica non può più essere considerata un lusso ma addirittura potrebbe diventare un modo quasi infallibile per evitare costose distrazioni. Lasciare per esempio acceso il condizionatore o far funzionare la lavatrice, il forno elettrico e la lavastoviglie negli orari in cui l’elettricità costa di più, può far crescere la bolletta di parecchio.
  8. Controllo del traffico elettrico. Non si tratta soltanto di programmare il funzionamento controllato di diversi apparecchi e impianti ma di regolarne come un “vigile” del traffico l’attività in modo che non lavorino in contemporanea facendo saltare il contatore elettronico. Soprattutto in nostra assenza. In futuro l’elettricità potrebbe avere un mercato liberalizzato tale da presentare costi diversi nel corso della giornata in base alle richieste del mercato, degli utenti industriali e commerciali. Il contatore elettronico è stato progettato per adattarsi alle prossime  evoluzioni del mercato elettrico. E solo la domotica ricevendo i segnali dal contatore può adeguare i funzionamenti degli apparecchi.

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