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economia e rinnovabili

Svizzera, dal no al nucleare al “boom rinnovabile”

Uno studio della confederazione, due anni dopo la decisione per lo stop all’energia atomica, evidenzia l’importanza delle rinnovabili per l’economia

Scritto da il 04 marzo 2013 alle 8:28 | 0 commenti

Svizzera, dal no al nucleare al “boom rinnovabile”

Photo: Walt Hubis


Le energie rinnovabili fanno bene alla Svizzera e alla sua economia. Lo evidenziano i dati di uno studio condotto su incarico dell’Ufficio federale dell’energia (Ufe) secondo cui nel 2010 le imprese svizzere attive nel settore delle energie rinnovabili, che contano 22.800 occupati, hanno creato valore aggiunto lordo per 4,8 miliardi di franchi, «consentendo alla Svizzera di situarsi nel gruppo di testa a livello europeo», segnala l’Ufe.

Le esportazioni di beni e servizi, in particolare nel settore dell’energia fotovoltaica e idroelettrica, hanno raggiunto un volume di 3,2 miliardi di franchi. Da qui al 2020 si prospetta un tasso di crescita annua che, a seconda degli scenari, si situa tra il +1,6% (scenario “status quo”) e il +2,9% (scenario “pacchetto di misure della Strategia energetica 2050”). Tali valori sono nettamente al di sopra delle previsioni di crescita per l’economia nel suo complesso.

Resta il fatto che sono trascorsi quasi due anni dalla decisione della Svizzera di uscire dal nucleare, disattivando le centrali nucleari esistenti al termine del loro ciclo di vita e non sostituendole con nuove. Per garantire la sicurezza di approvvigionamento, il Consiglio federale ha puntato, nel quadro della nuova strategia energetica 2050, su un maggiore risparmio energetico (efficienza energetica), sul potenziamento dell’energia idroelettrica e delle nuove energie rinnovabili «e, se necessario, sulla produzione di energia elettrica a partire da combustibili fossili (impianti di cogenerazione, centrali a gas a ciclo combinato) e sulle importazioni», è quanto affermato dal Consiglio.

Inoltre, ha garantito sulla necessità dell’ampliamento in tempi brevi delle reti di trasporto dell’energia elettrica e dell’incentivazione della ricerca in campo energetico. Parallelamente al potenziamento delle energie rinnovabili e all’allacciamento con la rete elettrica europea si punterà a modernizzare e potenziare la rete elettrica, nonché utilizzare le tecnologie intelligenti (smart technology).

Riguardo proprio alle proprie strategie energetiche la Consigliera federale Doris Leuthard ha incontrato, in Germania (che, come si sa, ha anch’esso deciso per lo stop all’atomo), il Ministro dell’economia Philipp Rösler e il Ministro dell’ambiente Peter Altmaier. «L’incontro ha consentito uno scambio reciproco in materia di strategie energetiche, promozione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica e potenziamento delle reti» è stato fatto sapere in una nota.


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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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