Interventi
Spalma incentivi, arriva la bocciatura dell’Epia
La principale associazione di categoria europea del fotovoltaico boccia lo spalma incentivi, definendolo retroattivo e nefasto per l’economia italiana. Ma anche per l’intera Europa
Come era facilmente prevedibile, lo spalma incentivi produce ripercussioni anche in sede europea. Il provvedimento, lo ricordiamo, è stato definitivamente approvato dal Parlamento italiano lo scorso agosto e, sostanzialmente, ha introdotto tagli retroattivi alle tariffe feed-in garantite (per gli impianti oltre i 200 kW) e nuove tasse per l’energia elettrica auto-consumata. A scendere in campo è stata l’Epia, la principale associazione di categoria del fotovoltaico europeo. Il giudizio sul provvedimento è netto: secondo quanto si legge in una nota ufficiale, le nuove regole vengono definite capaci di “danneggiare seriamente il clima degli investimenti per il solare fotovoltaico nel paese e l’immagine dell’Europa come centro di investimento stabile”.
Insomma, lo Spalma incentivi non nuoce soltanto all’Italia ma all’intera Europa. “Questo nuovo decreto legge obbliga i proprietari di impianti fotovoltaici italiani a scegliere tra male e peggio. Non solo si destabilizzare il fiorente mercato fotovoltaico italiano, ma si darà anche un pessimo segnale per l’intera economia italiana, dimostrando che non esiste una certezza giuridica per gli investitori nel paese in nessun settore economico”, ha dichiarato Oliver Schäfer, presidente Eia.
Bocciate anche le misure salvagente volute dal Governo, che dovrebbero permettere agli operatori di rinegoziare i propri contratti con le banche, perché non ritenute sufficienti. Molto negativo è il giudizio anche sulle norme sull’autoconsumo di energia fotovoltaica, che in Italia sono state un po’ oscurate dal dibattito sullo spalma incentivi. La tassa sistema generale del 5% (che entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2015) è ritenuta capace di bloccare il successo di questi nuovi modelli di business. Al di là della presa di posizione in sé, il messaggio che arriva è chiaro: gli operatori esteri che hanno investito nel fotovoltaico italiano sono pronti a ricorrere in massa contro lo spalma incentivi in sede europea contro una norma considerata retroattiva.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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