Tecnologia
Smart grid e rinnovabili, un rapporto strettissimo
L’esplosione della generazione distribuita ha reso necessari gli investimenti miliardari nell’ammodernamento delle reti di distribuzione
Uno dei temi più utilizzati e più dibattuti dagli specialisti dell’energia è quello di smart grid, le cosiddette reti intelligenti del futuro. In realtà al semplice consumatore questo concetto resta piuttosto sconosciuto, come ha messo in luce una recente indagine Pike research e, soprattutto, sfugge completamente il legame con la diffusione delle fonti rinnovabili intermittenti (eolico, solare, ecc.).
Sino alla rivoluzione green di questo ultimi anni, la produzione elettrica era assicurata da grandi centrali di generazione funzionanti a fonti fossili. La rete elettrica, in sostanza, serviva a ricevere questa elettricità e a trasmetterla ai consumatori finali, industrie o privati che fossero.
Tutto è cambiato con l’avvento della generazione distribuita: ormai una parte sempre più consistente dell’elettricità, oltre il 10% nel 2012 in Italia, viene prodotta da impianti eolici e solari diffusi sul territorio. Ogni utente, infatti, ha la possibilità di diventare anche produttore, attraverso, ad esempio, l’installazione di pannelli solari nella propria abitazione o d’impianti di produzione da altre fonti rinnovabili. Tra l’altro queste fonti producono energia soltanto in presenza della disponibilità della risorsa (sole e vento), a differenza delle centrali elettriche tradizionali, potenzialmente in grado di generare elettricità 24 ore su 24.
È evidente che un cambiamento di tale portata non può non avere un impatto sulle reti elettriche, anzi è probabile che senza l’avvento di eolico e fotovoltaico non si sarebbe mai parlato di smart grid né si sarebbero messi in cantiere in mezzo mondo (tra cui in Italia) una serie di investimenti miliardari per cambiare le reti elettriche, che per oltre un secolo hanno adempiuto egregiamente ai propri compiti. L’obiettivo di questi investimenti è dare vita a una rete intelligente in grado di accogliere flussi di energia bidirezionali, fare interagire produttori e consumatori, determinare in anticipo le richieste di consumo e di adattare con flessibilità la produzione e il consumo di energia elettrica.
L’arretratezza delle attuali reti, anche in Italia, sta infatti creando non pochi problemi allo sfruttamento di fonti rinnovabili come l’eolico, tanto che una frazione non trascurabile dell’energia prodotta dalle turbine finisce dispersa. A tutto questo dovrebbe sopperire una rete in grado di scambiare informazioni sui flussi di energia e gestire con migliore efficienza i picchi di richiesta, evitando interruzioni di elettricità e riducendo il carico dove è necessario. Una rete intelligente, insomma, a misura di rinnovabili.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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