rinnovabili
Segnali di ripresa per il fotovoltaico globale
Raggiunti ormai i 100 GW di potenza in tutto il pianeta, il solare presenta buone prospettive di crescita attesa nei mercati emergenti
Dopo mesi di notizie poco rassicuranti, guerre dei prezzi e trimestrali degli operatori in profondo rosso, per il fotovoltaico globale sembra finalmente arrivato un periodo più rassicurante. Il dato con cui partire è sicuramente quello pubblicato recentemente dall’Epia, l’associazione europea del fotovoltaico: la potenza installata a livello globale ha superato quota 100 GW nel 2012 (101 GW per l’esattezza), con circa 30 GW installati soltanto lo scorso anno, ossia più o meno quanto nel 2011.
Il fotovoltaico oggi, insomma, genera energia quanto 16 centrali a carbone da 1 GW, evitando però l’emissione in atmosfera di circa 53 milioni di tonnellate l’anno di CO2. A parte l’aver tagliato il simbolico traguardo dei 100 GW, un quantitativo inimmaginabile sino a poco tempo fa (il fotovoltaico era considerato una tecnologia semisperimentale) le ragioni di ottimismo sono date anche dalla composizione della nuova capacità installata del 2012, solo per il 55% derivante dall’ormai maturo mercato europeo, contro il 70% del 2011.
Nel 2013, prevede l’Epia e numerose altre ricerche, la percentuale del Vecchio Continente sarà senza dubbio inferiore al 50%, a testimonianza della crescita di mercati emergenti quali Cina, Usa, Giappone e India. Il fotovoltaico, insomma, sarà in futuro sempre più un mercato globale e, tra l’altro, sempre meno dipendente dai sussidi: una recente analisi di Deutsche Bank predice il prossimo evento della grid parity in numerose aree del Pianeta, tra cui l’Italia.
La ripresa della domanda, inoltre, dovrebbe comportare una certa stabilizzazione dei prezzi dei moduli a livello globale: nello scorso biennio, in effetti, margini e guadagni dei produttori industriali erano stati costantemente erosi dalle sovraccapacità produttiva del solare globale.
Il mercato, in effetti, che per oltre il 70% era concentrato in due soli Paesi (Germania e Italia) non era sufficientemente ampio per accogliere le grandi quantità di pannelli sfornate dalle imprese asiatiche. Lo spalancarsi di nuovi, importanti mercati emergenti, potrebbe finalmente far tornare i conti in ordine dell’industria del solare, dopo i tanti fallimenti registrati (soprattutto in Europa) nell’ultimo biennio.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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