Rinnovabili: il nuovo decreto è pronto e non sarà indolore
Verso un taglio del 25% per gli incentivi e la predisposizione di un tetto annuale, osteggiato dai produttori
Photo: Cortes de Cima solar energy
Taglio degli incentivi del 25% già da giugno e limiti alle installazioni annuali. La bozza del Quarto Conto Energia è già pronta e minaccia di ampliare le distanze tra Governo e operatori del settore. Che, in questo modo, vedono respinte le osservazioni avanzate nelle ultime settimane.
Oggi si riuniranno i tecnici del ministero dell’Ambiente, ma non sono attesi stravolgimenti al testo che dovrebbe portare – entro il prossimo dicembre – a dimezzare il sostegno pubblico al settore. Ma è il tetto annuale di potenza installabile - 1.500 megawatt per il quest’anno e 2.500 per l’anno prossimo - a creare maggiore amarezza nel mercato perché rischia di creare incertezza tra quanti investono nel settore.
Al via il modello tedesco
Il nuovo sistema incentivante – che sarà in vigore per cinque anni- si baserà sul modello tedesco, sganciato però dal progresso tecnologico (ovvero senza una graduale diminuzione degli aiuti in base ai nuovi risultati raggiunti dalla ricerca).Questo tipo di impianto, almeno per quanto riguarda la parte dedicata al taglio del 25%, non viene pero’ contemplata dai tecnici del ministero dello Sviluppo economico che fanno sapere di essere “aperti al confronto con tutte le parti”.
L’opposizione dei produttori
Intanto, le principali associazioni del settore (Assosolare, Aper, Asso Energie future e Grid Parity) fanno fronte comune contro questa bozza, sottolineando che ”Il fotovoltaico e’ una risorsa per il Paese e non un costo; inoltre e’ necessario non porre limiti alle istallazioni e non effettuare tagli eccessivi degli incentivi nei prossimi due anni”.
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L'autore
Pierluigi Fanghella
Editore. La passione per le tematiche legate alla sostenibilità ambientale l’ha spinto a progettare una rivista: Tekneco. Lo studio e l’approfondimento di questi temi lo impegnano in prima persona per sensibilizzare alla responsabilità e al rispetto delle risorse comuni. Un impegno che costruisce, giorno dopo giorno, grazie all’informazione.
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Lorenzo Vanzetti
scrive il 11 aprile 2011 alle ore 12:20
Bravi. I miei complimenti. Se prima c'era una risposta concreta alla crisi espressa soprattutto in chiave disoccupazione, creando un indotto di 120-140 mila posti di lavoro (in crescita), ora possiamo tornare nelle fogne dalle quali ci hanno gettato con l'avvento dell'euro!!! I miei più vivi ringraziamenti al governo e alle istituzioni per aver sputato sulle energie rinnovabili e gettato alle ortiche l'unica via concreta per un futuro accettabile. Tutto ovviamente per interessi legati a quanto fa far denaro il petrolio e il nucleare a coloro che non conoscono limiti di ricchezza e disumanità. Grazie di cuore.
CORSINI GIUSEPPE
scrive il 11 aprile 2011 alle ore 20:46
SILVIO COSA STAI COMBINANDO BANCHE ENERGIA MAGISTRATI DIRITTI TV E...... BASTA 30 ANNI DI DESTRA TRA TE E FINI MI VERGOGNO CHIEDO SCUSA ALLA SINISTRA