Normative
Rinnovabili, ecco come favorire il potenziamento dei vecchi impianti
AssoRinnovabili ha presentato un documento di proposte al Governo per favorire l'ottimizzazione delle installazioni già esistenti
Come promesso dal Governo, nei prossimi mesi, forse addirittura nelle prossime settimane, dovrebbe essere varato l’atteso provvedimento normativo che disciplinerà gli incentivi per le nuove installazioni delle rinnovabili non fotovoltaiche. Come ha però fatto notare Assorinnovabili in un serie di osservazioni inviate al ministero dello Sviluppo economico, nei prossimi anni il settore delle rinnovabili elettriche entrerà in una seconda fase, in cui le installazioni di nuovi impianti avranno un tasso di sviluppo più contenuto rispetto al passato. Di conseguenza saranno sempre più importanti la gestione e l’ottimizzazione degli impianti esistenti, che dovranno puntare alla massima efficienza possibile, curando con un approccio industriale le attività di O&M (Operation & Maintenance) e mantenendo un’attenzione elevata a tutte le innovazioni tecnologiche e organizzative che potranno condurre all’auspicabile obiettivo di produrre maggiori quantitativi di energia green a costi minori.
C’è invece da rilevare che il Legislatore, con la misura nota come “spalmaincentivi volontario” (L. 9/2014), ha di fatto penalizzato il rinnovo del parco impianti nazionale. Infatti, chi non ha aderito a questa operazione “ per un periodo di dieci anni decorrenti dal termine del periodo di diritto al regime incentivante, interventi di qualunque tipo realizzati sullo stesso sito non hanno diritto di accesso ad ulteriori strumenti incentivanti, incluso ritiro dedicato e scambio sul posto, a carico dei prezzi o delle tariffe dell’energia elettrica”.
Secondo AssoRinnovabili, al contrario, sarebbe necessario assicurare un maggiore sostegno agli interventi di rifacimento e totale ricostruzione di impianti esistenti, sul presupposto che costituiscono un valore per il sistema e che se opportunamente sostenuti potrebbero ridurre la necessità di installazioni future su nuovi siti. Dunque le proposte sono quelle dell’eliminazione dei divieti imposti dallo “spalmaincentivi volontario”, l’introduzione di ulteriori semplificazioni autorizzative, un accesso facilitato agli incentivi con meccanismi e contingenti dedicati, una maggior chiarezza su temi come la possibilità di riutilizzo di componenti dell’impianto preesistente, il diritto di installare in un impianto incentivato potenza aggiuntiva non incentivata, la possibilità per gli impianti di biogas di sfruttare il gas proveniente da ampliamenti delle discariche non previste in progetto, ecc. Secondo l’associazione di categoria si tratta di interventi a rilevante interesse pubblico, in quanto permettono al Paese di aumentare l’efficienza complessiva del proprio parco produttivo, producendo energia rinnovabile a un costo minore e a impatto ambientale nullo (in diversi casi vengono addirittura migliorate le prestazioni ambientali degli impianti).
Condividi
Tag
L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Pellet di qualità, istruzioni per l’acquisto : Quali sono i parametri utili per il consumatore all’acquisto del pellet? Qualità, innanzitutto, ma anche la lettura dell...